Last Updated on 25/07/2024 by bowman
5 anni fa, sul mio Blog, creai un portafoglio chiamato ERACLE, concepito per essere ‘muscoloso’ (90% di azionario), ma soprattutto per mostrare, nel tempo, cosa un risparmiatore avrebbe visto accadere a tre diversi tipi di investimenti:
– Paniere (diversificato!) di singole azioni
– Fondi Attivi (scelti di buona qualità, non robaccia)
– ETF
Oggi ERACLE compie orgogliosamente 5 anni, come un bambino prossimo alle elementari, e possiamo osservare come ‘appare’ un simile investimento portato avanti con costanza:
Il controvalore totale dell’investimento è oggi di 134905 euro, con un gain del +34,95% rispetto a 5 anni fa.
Osserviamo che l’azionario europeo diversificato per settore merceologico, appare molto variabile, con performance ‘spaventose’ come il quasi -60% in 5 anni di Vivendi o valore raddoppiato come nel caso di Volvo. Data l’efficienza fiscale che consente di compensare alla perfezione titoli andati “male” e quelli andati “bene” e dato l’extra rendimento offerto dal dividendo, pesantemente tassato, ma regolarmente incassato per 5 anni (e notiamo come nel caso di Volvo o Unilever che il dividendo può essere la parte quasi maggioritaria del ‘valore’ nel tempo), vedere dei segni rossi non deve spaventarci, ma confermarci di aver realizzato un portafoglio effettivamente decorrelato.
Vi è poi la quota in fondi attivi, qui ho scelto due fondi non prudenti, dinamici ma in modo diversi. Il famoso M&G Dynamic è un bilanciato azionario, mentre l’Invesco Pan European, erroneamente venduto spesso come prudente/moderato, include un’elevata quota di obbligazioni alto rendimento, perpetual e speculative abbinate ad un portafoglio azionario europeo ‘Income’. Entrambi i bilanciati sono andati ”bene” se per bene intendiamo una performance del 19% scarso e del 20% in cinque anni poco superiore a metà di quella media del portafoglio (che comunque è molto più azionario). Notiamo come, a prescindere dai costi (ripeto che ho selezionato fondi attivi ‘validi’), le strategie attive e flessibili, che avrebbero avuto potenzialità di sovraperformare il benchmark in disastri annunciati come il rialzo di tassi ed inflazione nel 2022 o non annunciati ma gioia dell’opportunismo contro la gestione passiva quali il fast crush del 2020, in realtà creano un rendimento ‘medio-positivo’ ma perdono valore rispetto al mercato.
Infine ci sono gli ETF, campioni della gestione PASSIVA. Qui non facciamo una selezione diversificata di stocks (paniere di azioni), né gestione attiva&flessibile (fondi attivi), bensì una replica brutalmente passiva del mercato: azionario large cap americano + azionario small capo americano, giappone+pacifico, paesi emergenti. Sistemi molto favoriti in questi anni (USA) e altri molto meno (emergenti e pacifico), ma, come possiamo vedere, molto più performanti nonostante le difficoltà (ricordo che questo portafoglio si è beccato il 2020 e poi il 2022 in pieno) rispetto alle altre parti del portafoglio.
Rimane, indubbiamente, un ottimo aggregato, dinamico, di 3 approcci diversi.
Quali operazioni metto in atto oggi, con la liquidità disponibile?
– Acquisto 16 azioni aggiuntive di Leg Immobilien, favorendo l’ingresso in un settore immobiliare svalutato da due anni di tassi elevati
– Acquisto un nuovo titolo, 100 azioni di Befesa SA, azienda europea leader nello smaltimento di rifiuti industriali, diversificando ulteriormente dal punto di vista settoriale il mio paniere azionario senza ricorrere alle ‘solite’ Large Cap che in questo momento potrebbero anche essere un pò care
Il risultato finale è il seguente:
Il prossimo ribilanciamento periodico è programmato al solito tra 6 mesi, per la fine dell’anno.
P.C. 09/06/2024