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PROMETEO: un portafoglio azionario “Crescita”

Last Updated on 26/07/2024 by bowman

Sfidare il 2023 (e gli anni seguenti) con un portafoglio completamente azionario ‘Growth’?

La sfida era allettante, anche per mostrare, nel tempo, quale può essere la volatilità ed il corso di un investimento di questo tipo.

Ovviamente, con decine di migliaia di consulenti in Italia che amano ‘spingere’ sugli asset tematici all’ultima moda e invogliare a sovraesporsi al rischio (che del resto nel lungo termine paga più rendimento e quindi sopporta maggiori commissioni), rischio di inserirmi in un settore con molta concorrenza. In qualsiasi deposito titoli di una rete di agenti di commercio (che si definiscono ‘Consulenti’) non si farà altro che trovare ecommerce cinese, terapie genetiche, energie rinnovabili, idrogeno, circular economy e quant’altro.

E allora che fare?

Innanzitutto, se il passo deve essere fatto, non farlo a caso, ma creando un’asset allocation sensata.

‘Orfani’ di ATLANTE, il nostro portafoglio 100% azionario conclusosi 16 giorni fa in guadagno ma in una congiuntura alquanto negativa (mostrandoci che assumersi un rischio azionario, nel breve termine non è detto che porti sempre alla tragedia, ma il risultato sarà molto legato al timing d’ingresso/uscita), vado ad evocare un altro titano per parlarci di progresso: PROMETEO.

PROMETEO donò il fuoco all’umanità, sfidando il fato e gli Dèi (in questo caso incarnati dal mercato e dalle attese recessive) incamminandola sulla via del progresso. Allo stesso modo all’investitore di questo portafoglio non deve interessare né la volatilità (oscillazione del valore del capitale nel tempo), né il rischio (la possibilità di perdita), ma esclusivamente la prospettiva di CRESCITA.

A differenza di Atlante, per PROMETEO vado ad assumere un orizzonte temporale sufficientemente lungo, 8 anni mi sembra il minimo per ‘sfidare’ una strategia d’investimento così volatile.

Pur andando su asset “rischiosi” non voglio andare a caso, sono disposto anche a sacrificare un pò di potenziale redditività, ma oltre al fissare un termine investimento strategicamente definito, voglio anche dargli dei criteri precisi di diversificazione, per quanto questa sia possibile sugli asset growth (storicamente piuttosto correlati anche a livello globale). Ecco che nella ‘crescita’ andrò ad affiancare varie economie, varie tipologie di strumenti che si concentrano su strategie leggermente diverse. Utilizzo ovviamente tutti ETF, dato che i costi contenuti saranno molto efficienti soprattutto nel lungo termine.

A livello di economie il 40% dell’investimento azionario sarà concentrato nel Nord-America/USA, 30% circa in Europa, 15% nei Paesi Emergenti, 15% nel Pacifico-Oriente evoluto.

35% del capitale assumerà un approccio “All-Cap” ovvero utilizzerà ETF che investono sia nel mercato di aziende a grande capitalizzazione, che di quelle a media capitalizzazione ed a piccola capitalizzazione. Queste ultime, in particolare, hanno delle prospettive di crescita più elevate nel lungo termine, che si pagano spesso con volatilità e rischio più elevati. Sono tuttavia indicate per una strategia finalizzata alla crescita di lungo termine.

25% del capitale sarà investito in titoli settoriali: un settoriale investe in unico tipo di aziende dell’economia o dell’indice di riferimento, ad esempio solo aziende industriali o finanziarie o tecnologiche. Questa selezione di un sotto-indice porta a potenziale crescita superiore al mercato, ma anche ad una volatilità ed un rischio molto più alti e soprattutto a orizzonti di recupero del valore iniziale in caso di flessione molto più lunghi.

10% del capitale ha una caratterizzazione tematica: un “tema” d’investimento si concentra su un trend attuale relativo a finanziamenti o nuove frontiere e prospettive economiche, aggrega più settoriali o aziende potenzialmente di alcuni settori diversi, accomunate dallo stesso ‘tema’, come ad esempio la sostenibilità ambientale, lo sviluppo di un’innovazione tecnologica o simili.

Infine, come decorrelazione sfrutto un 5% del capitale complessivo per investire in un ETC che riproduce fisicamente un basket di metalli preziosi.

Il risultato finale di PROMETEO è il seguente:

Possiamo osservare che ho scelto il Nasdaq100 come principale settoriale (borsa ‘tecnologica’ degli Stati Uniti) ed il tecnologico europeo come settoriale secondario. Entrambi, grazie all’hedging valutario, svincolati dal rischio di valuta dollaro, per ottenere una forma di bilanciamento.

Ho abbinato un azionario dei paesi sviluppati (MSCI World) con strategia “Momentum”: è una strategia molto focalizzata sulla crescita di lungo termine, anche se suscettibile di vulnerabilità in fasi di bolla e speculazione. Applicata ad un mercato ampio come tutti i paesi sviluppati indistintamente è più efficiace (uno smart-beta simile seleziona meglio su un mercato ampio).
Sull’Europa ho distinto un 10% di Eurozona puro (completamente privo di rischio valutario) scegliendo due ETF tendenzialmente “Growth”.
Ho abbinato un azionario europeo globale (quindi con Svizzera e Regno Unito) all-cap come l’Eurostoxx600.
Ho scelto i nuovi All Cap di Vanguard anche per il Nord America (quindi USA+Canada), per i Paesi Emergenti e per il Pacifico (aggregando quindi Giappone ed il resto del Pacifico).
Sempre aggregando Pacifico e Giappone ho abbinato un tematico locale sulla responsabilità sociale, mentre nei paesi emergenti ho scelto quello sull’eCommerce e Internet, campione del 2020 e falciato ultimamente da una relativa ‘bolla’.
Infine il 5% del capitale nei metalli preziosi.
Notiamo che oltre al contenimento degli approcci settoriali/tematici ed alla divisione per quote di mercato (all-Cap/Large Cap etc…) e per economie, PROMETEO è studiato anche per una ponderazione del rischio valuta: partiamo circa con un 50% di esposizione euro e 50% di esposizione dollaro, assolutamente ragionevole in un azionario puro (dove l’impatto valutario si sente meno che nell’obbligazionario).
La strategia di gestione di PROMETEO non è molto attiva: con 12 revisioni ogni 8 mesi mi limito essenzialmente ad una rendicontazione ed alla sostituzione di eventuali rami secchi in caso di obsolescenza di qualche tematico o de-listing di qualche strumento. L’obiettivo è un mantenimento per massificare potenzialità di recupero o di crescita a capitalizzazione composta fino a fine 2030. Il capitale inizialmente investito è di 100mila euro.
Notiamo che ho fatto tutto ciò non con il 2-3% l’anno di costi e commissioni, ma con un Total Expense Ratio piuttosto da record (se si considera la potenziale redditività degli asset!) dello 0,2875% l’anno.
Il primo rendiconto è alla fine di agosto.
P.C. 29/12/2022

2 commenti su “PROMETEO: un portafoglio azionario “Crescita””

  1. Ottimo PTF l'unica è che l'etf di Vanguard sul pacifico è veramente piccolino con pochi scambi non ci potrebbe essere il rischio di un'eventuale delisting??

  2. E' uscito su Milano da poche settimane… mi sembra presto per un delisting. Ed in quel caso, alla peggio, lo sostituirò con un altro Asia-Pacific. Personalmente l'ho sostituito ad il mio vecchio asia-pacific e non ho avuto problemi a scambiarlo.

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