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Titoli di Stato Europei di Alta Qualità: una base solida per un portafoglio governativo?

Last Updated on 26/07/2024 by bowman

Il mio articolo di 3 giorni fa ha confrontato i rendimenti di un conto deposito, che oggi magari troneggiano offerti su qualche cartellone colorato nelle piazze italiane in cerca di ‘masse’ da attrarre, con quelli di bond sovranazionali: più efficienti fiscalmente, almeno parimenti redditizi, probabilmente molto più ‘sicuri’.

Faccio oggi un passo ulteriore: dalle obbligazioni ‘sovranazionali’ europee che possono probabilmente godere di una garanzia offerta dai più solidi emittenti di debito dell’Unione, ai paesi dal merito creditizio più virtuoso in Europa: la Germania, la Francia, l’Olanda, il Belgio, l’Austria, la Finlandia, l’Irlanda. Ho fatto lo stesso lavoro dei sovranazionali e si tratta qui di titoli di Stato (tassazione 12,5%), di importo minimo basso (1000 euro), a durata breve (1-5 anni) con rating assegnato dalle principali agenzie pari a AA o AAA.

Osserviamo che i rendimenti sono assolutamente paragonabili ai sovranazionali che abbiamo visto il 24 settembre: dopotutto il rischio di controparte è paragonabile, ovvero minimo.

Questi titoli tuttavia, diversificati come emittente, consentono di iniziare a costruire la parte più “qualitativa” del nostro portafoglio obbligazionario (anche se non la più redditizia) e diversificano anche il rischio specifico. Rimangono le stesse valutazioni e tipologia di bond (obbligazioni governative a breve termine) del precedente esempio.
P.S.
Per chi sta valutando su questi ribassi di studiare queste tematiche per immaginare un proprio portafoglio d’investimento ripropongo il mio libro, introduzione al concetto di strategia d’investimento diversificata, risalente ad un paio d’anni fa, ma ancora attuale. Lo potete scaricare gratuitamente qui: https://docdro.id/ibN4YLW , oppure lo trovate cartaceo su Amazon per 5 euro: https://www.amazon.it/dp/1661133932.

P.P.S.
Nota sul calcolo dei rendimenti: i rendimenti da me calcolati sono rendimenti assoluti, che non tengono conto dell’eventuale capitalizzazione composta delle cedole. Semplicemente calcolo l’importo finale ottenuto rispetto all’importo iniziale diviso per il numero di anni. Non è quindi corretto confrontarli con il rendimento di un fondo azionario, ad esempio, che si avvale di capitalizzazione composta. Su bond di brevi durata non lo ritengo un grande problema e rende meglio l’idea di quanto investo e quanto mi torna in tasca alla fine.
P.C. 27/09/2022

1 commento su “Titoli di Stato Europei di Alta Qualità: una base solida per un portafoglio governativo?”

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