Last Updated on 26/07/2024 by bowman
Quanto dovreste aver guadagnato investendo con un rischio bilanciato moderato (40% di azionario, da padre di famiglia e non da speculatore) durante il ribasso del 2020?
Ad oggi il 40%, ma sull’intero portafoglio. Andiamo a vedere il caso di PAN:
Il capitale è passato da centomila euro della seconda metà di marzo 2020 ai 139965 odierni. +40% in 21 mesi.
PAN venne studiato durante una crisi di rapidità eccezionale, per mostrare come non facendosi travolgere dal “PAN-ico” si poteva costruire con serenità un portafoglio “SANO”: molto diversificato, con strumenti efficienti, con un’asset allocation con la testa sulle spalle (massimo 40% di azionario) e riportare risultati nel BREVE TERMINE, anche se i ‘consulenti commerciali’ consigliano invece di comprare rischio, puntare al lungo termine (così loro hanno il management fee assicurato a lungo, tra l’altro) e rivedere spesso gli investimenti a seconda delle mode del mercato, ma soprattutto usare prodotti strutturati (Sicav, fondi attivi, certificati) se non strutturatissimi (Unit e simili).
Invece non ce n’è bisogno: ce lo mostra PAN. Si possono usare obbligazioni di qualità a tasso variabile (abbiamo investito durante un’immissione di liquidità mai vista con tassi negativi), titoli di Stato come i CCT, ETF selezionati con la testa sulle spalle.
Il rendimento è eccellente: +40%, ma non con indici di materie prime o tecnologici o fondi hedge o bitcoin, ma con ingredienti, passatemi il termine, genuini.
Cosa fa adesso chi ha PAN?
Beh, io ho progettato una chiusura a giugno 2022 e la rispetterò. Al mio ipotetico cliente devo restituire soldi “Cash” non un portafoglio e misurare la performance positiva o negativa NETTA. Quindi, dato un gain pari ad un +23% su base annua, alquanto inconsueto sulla performance storica di un 40/60, vado a consolidare riducendo la volatilità in vista di una liquidazione a brevissimo. Se PAN dovesse scendere l’obiettivo sarà scendere meno velocemente di quanto ha guadagnato.
Osserviamo la tecnica:
– Innanzitutto gli asset storicamente più volatili a breve sono i tematici e settoriali: un azionario tematico può guadagnare molto (osserviamo la performance del Nasdaq!) tuttavia può scendere più velocemente e recuperare in tempi lunghi. Quindi li ‘chiudo’ oggi in gain prima di altri 7 mesi di incognita dopo i quali non avrei più orizzonte temporale. Vado quindi a vendere: Invesco Bloomberg Commodity (pago 281,73 di capital gain), SPDR Europe Healh Care (pago 314,39), SPDR MSCI Europe Consumer Staples (capital gain a 262,94), iShares Global Infrastructure (pago 228,43), iShares Nasdaq (pago 664,92), pago xTrackers Russel 2000 lo small cap USA (pago 561,52), tra gli emergenti SPDR MSCI Asia che è più locale (pago 373,28) e il nuovo (ma soddisfacente!) acquisto Amundi MSCI World Energy (pago 70,7). Ho ottenuto (inclusi i dividendi accumulati) 26031,67 euro liquidi.
– NON POSSO reinvestirli rischiando troppi danni a causa di minusvalenze: compenso molto poco, quindi se genero minusvalenze forti ho dato inefficienza al portafoglio. Devo rischiare poche minusvalenze e aggiungere a asset già posseduti con un gain in “zona sicurezza”, in questo modo a giugno se scendono difficilmente diventeranno rossi in maniera irrecuperabile.
AGGIUNGO:
105 quote al già posseduto iShares Euro Corporate Bonds Rate Hedged al prezzo di 10048,25 euro: il gain scende al +5,26% ma data l’impermeabilità ai tassi di questo asset una perdita di molto superiore in 7 mesi è uno scenario improbabile.
72 quote al iShares MSCI Europe Minimum Volatility con 4001,76: è azionario, ma questo tecnicamente più resiliente alla volatilità, in cui mantengo un margine del +11,45%.
L’unico rischio lo assumo con il dollaro: 85 quote di JPM BetaBuilders Treasury 1-3 yr acc, titoli di Stato in dollari degli USA e breve termine, decorrelati da molti asset del mercato.
Ovviamente nel fare questo ho considerato anche i costi di transazione, che comunque sugli ETF e i bond ammontano a poche decine di euro.
Notiamo che con il ribilanciamento odierno ho riportato, come da “sacra” asset allocation, le proporzioni di azionario ed obbligazionario a 40% e 60%. Ho inoltre già pagato parecchie tasse di capital gain e sarebbe inefficiente se a luglio chiudessi con minus non compensabile alcuni asset, ma devo dire che la maggior parte ha un guadagno di ‘confidenza’ piuttosto ampio.
Ovviamente chi avesse davvero investito in un portafoglio come PAN a fine marzo 2020 avrebbe in realtà realizzato un eccellente portafoglio bilanciato 40/60 con un ampio margine di gain e potrebbe valutare semplicemente di abbassare l’azionario ad esempio al 30% per consolidare (ad esempio togliendo 14000 euro tra FTSE Mib, Cac40 e Dax che presentano delle sovrapposizioni con il MSCI EMU ed avevano senso come differenziazione nel corso di una pandemia che non si sapeva se avrebbe avvantaggiato più l’azionario di un paese europeo rispetto ad un altro) parcheggiando un 10% (14000 sui valori attuali) in liquidità o obbligazionario stabile, per poi tornare a 40/60 nel caso di uno storno di mercato.
Io ho consolidato spostando progressivamente una quota su MSCI Europe Minimum Volatility e riportando a 40/60 il rapporto capitale di rischio/capitale di debito.
Conosceremo la conclusione di questo investimento a giugno del 2022.
P.C. 18/12/2021
Ciao, sempre interessante: ma che vuold dire "replica le obbligazioni societarie denominate in Euro coprendosi contro il sottostante rischio dei tassi di interesse delle obbligazioni societarie euro nella forma di rischio di rendimento dei titoli di stato tedeschi."?
Che mi copro (tolgo il rischio) nel caso in cui i bond societari denomiati in euro varino i loro tassi di interesse al ribasso? O che falliscano?
Non capisco…..
Grazie,
M
Non ho bene capito a che si riferisce, comunque copri il rischio che un rendimento superiore futuro del debito privo di rischio (TDS DE) renda meno appetibili al mercato le obbligazioni emesse da società e già possedute dal patrimonio di un fondo, con la conseguenza che ad un rialzo dei tassi il fondo scenda di controvalore netto. Ovviamente non ti copre da un incremento del rischio credito o dalla scarsa appetibilità delle obbligazioni societarie per altri motivi (ad esempio un rialzo reale dei tassi per motivi ad esempio inflattivi o Credit crunch senza che la banca tedesca abbia messo mano ai tassi: i derivati che fanno Hedging nel caso da te citati sono sul Bund e il suo spread.