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TERZIO: un portafoglio 1/3-1/3-1/3 “High Sharpe”

Last Updated on 27/07/2024 by bowman

Avevamo lasciato il nostro Paolo neo pensionato protagonista di una storia di LifeCycle e risparmio, subito dopo la pensione, giunta meritatamente all’inizio del 2021.

Nel frattempo il nostro Paolo (nel suo mondo alternativo non ci sono lockdown) ha comprato casa al mare, ha incassato sul conto il suo risparmio di una vita, si sta godendo la macchina nuova e sta seguendo l’arredamento e la cura della nuova casa in vista della bella stagione.

50000 euro, però, ha deciso di reinvestirli (ricordate?).

L’ipotetico consulente, essendo lui con tutte le sue vicissitudini, un fine conoscitore del mercato, ha voluto costruire con lui una strategia 1/3 – 1/3 e 1/3, ad “Alto Sharpe Ratio”.

Che vuol dire?

Il suo nuovo fiammante portafoglio, TERZIO, è costruito su 3 tipologie d’investimento di natura differente. Investe 1/3 in depositi bancari, 1/3 in obbligazioni ed 1/3 in azioni. Questa è già, di per sé, una suddivisione piuttosto razionale ed a rischio moderato (i mercati a giudizio di Paolo sono un pò alti e ricorda fin troppo bene quanto ha vissuto da giovane nel decennio 2000-2010).

Ha deciso di aprire un conto (dopo aver spulciato su internet) in Banca Sistema, una banca che presenta ancora un prodigioso (grazie alla sua attività di factoring) conto deposito a saldo positivo. Quindi 1/3 (15000 euro, oltre a 1666 che tiene sul conto senza conto deposito) li investe in questo conto deposito, offerto oltretutto con imposta di bollo a carico banca (il che incide) vincolato 5 anni al 1,3%.

L’orizzonte temporale è 5 anni (ricordiamo che Paolo è ormai nei sessanta) ed il rischio moderato.

I restanti 2/3 dell’investimento riproducono un’asset allocation che negli ultimi 10 anni ha avuto uno sharpe ratio molto positivo: 1,31% di sharpe ratio con ribilanciamenti semestrali:

10% titoli di stato USA a lungo termine

10% titoli di stato USA con copertura valutaria sull’euro

10% titoli di stato USA a 7-10 anni

15% titoli di stato di paesi emergenti con copertura valutaria sull’euro

15% azionario europeo “Small Cap”

20% azionario mondiale “Momentum”

20% azionario mondiale “Minimum Volatility”

Notiamo che si bilancia un obbligazionario USA (il più popolare come bilanciere rispetto ai mercati delle azioni) diversificato lungo-medio e dollaro-euro, con l’obbligazionario dei paesi emergenti, nei confronti di tre asset azionari tutti ad elevata redditività nel lungo termine, ma dal corso tra loro decorrelato: gli smart beta momentum e mimium volatility e l’europeo a bassa capitalizzazione.

Considerando il conto deposito abbiamo un rischio valuta di solo 1/3 del capitale.

Escluso il conto deposito l’andamento negli ultimi 10 anni è stato il seguente:

L’ipotetico consulente spiega al nostro Paolo: 10 anni è un orizzonte lungo, la maggior parte dei fondi attivi ne registra al massimo 5 per le sue valutazioni, molti sono spesso recenti. Se seguissimo un trend simile a quello degli ultimi 10 anni dovremmo aspettarci sui 50000 investiti, una deviazione standard (volatilità-oscillazione) del 5,6% a fronte di un rendimento (considerando 0,96% netto per il conto deposito) medio annuo del 7,7%, un’efficienza straordinaria.
Paolo ovviamente, da vecchio investitore pignolo, sulla sessantina e polemico, storce il naso “si, ma 10 anni come quelli appena passati io non li avevo mai visti”. Ecco questa critica evidenzia la criticità della simulazione: anche se i fondi attivi lo fanno è troppo facile partire dallo sharpe ratio efficiente del passato per impostare l’asset allocation. Questa asset allocation comunque, con 33% per ogni natura di investimento e l’azionario diviso 10% europa ed un 20% circa di mondiale non è comunque sbilanciata. Sicuramente c’è il rischio paese verso gli Stati Uniti (di cui deteniamo in debito pubblico il 20% del capitale).
Il risultato finale è il seguente:

La strategia è di un ribilanciamento dei pesi (escluso il conto deposito) ogni 6 mesi per 10 semestri. Sul ribilanciamento c’è comunque un margine del 10% di tolleranza.
Il portafoglio è composto da 7 ETF ed un Conto Deposito a 5 anni, dato che è un toy-model e quindi una simulazione che non va replicata ho usato diversi strumenti quotati su mercati esteri (che però per illustrare le strategie non danno certo problemi).
“Vedremo” dice Paolo a fine colloquio, guardando torvo il consulente. “Quanto sarà redditizio questo portafoglio”.
P.C. 31/03/2021

2 commenti su “TERZIO: un portafoglio 1/3-1/3-1/3 “High Sharpe””

  1. …."Vedremo" dice Paolo a fine colloquio, guardando torvo il consulente….

    Povero consulente. Beh dai, non gli ha proposto una brutta allocazione

    Alla fine dei tuoi articoli potresti mettere

    don't try this at home

    Come una volta quando si vedeva il wrestling in TV

  2. Al di là dei singoli strumenti scelti, l'approccio mi sembra sensato un po' per tutte le età.
    Mi spiego meglio: io, ad esempio, avendo poco più di una ventina d'anni in meno del protagonista, potrei fare un bel 60/40 (e così seguire la famosa regoletta 100-età) ma sicuramente per un mio limite, trovo possa espormi troppo ai ribassi e non essere poi in grado di seguire il portafoglio e anzi, vendere in preda al panico portando a casa la perdita.
    Un approccio di questo tipo in cui fatto 100 il capitale lo divido in 3 parti potrebbe essere utile anche per mantenere la rotta. Sapere di avere 1/3 in un conto aiuta psicologicamente. E soprattutto è fonte di liquidità per successivi ingressi per chi invece sopporta rischi maggiori e quindi vuole un allocazione più aggressiva.
    Si possono modulare i vincoli affinché ogni x mesi una parte sia disponibile per eventuali migliori usi.

    Grazie per gli spunti

    don't try this at home

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