Last Updated on 27/07/2024 by bowman
Similmente a David, iniziato con un’altra situazione di mercato, Cyrano è un portafoglio bilanciato/dinamico nato con una ‘strategia’ ben precisa con cui affrontare l’ingresso nei mercati.
Era il 10 marzo quando abbiamo iniziato il nostro investimento, il mondo stava per piombare nel primo lockdown e il panico del Covid stava colpendo in pieno i mercati mondiali. In quel giorno scendevano azioni, obbligazioni, valute e persino petrolio ed oro.
Abbiamo quindi creato un portafoglio simulato che facesse capire come è ipotizzabile una strategia per “sfidare” tutto ciò. Dopo una serie di revisioni a breve termine, con ingresso periodico nei mercati che ne ha cercato di intercettare i punti salienti, ‘costruendo’ la nostra asset allocation l’investimento era ormai ‘completato’ 7 mesi fa, a fine maggio, in cui la situazione appariva ormai prossima a stabilizzarsi. In quel momento l’ipotetico investitore che aveva costruito la strategia di Cyrano e duellato con i ribassi, con un obiettivo temporale a 5 anni, si trovava con un’asset allocation composta al 30% da obbligazioni (diversificate) al 4% da liquidità in valuta e per il restanti 2/3 da azionario, di cui un 5% a leva finanziaria 2 su USA e Europa.
Dopo 7 mesi la ‘costruzione’ ponderata nel corso della ‘crisi’ del portafoglio, sembra aver prodotto i suoi risultati:
Il capitale inizialmente investito il 10 marzo di 100026,7 euro è diventato oggi di 118780,29 euro con un gain del +18,75%.
E’ dunque opportuno, avendo ‘centrato’ l’obiettivo strategico di Cyrano per il 2020 (ottenere un ‘boost’ con ingresso progressivo durante la discesa e intercettando una risalita, diversificando e mantenendo un’asset allocation bilanciata) andare a ribilanciare il portafoglio come programmato.
Innanzitutto notiamo che in 7 mesi il portafoglio (in gran parte a distribuzione) ha fornito 980,74 di dividendi netti.
A questa liquidità aggiungiamo una serie di operazioni:
– Vado a ridurre la quantità di titoli a Leva: l’obiettivo era dare un “boost” durante la risalita dalla crisi, ma visto che gran parte degli effetti nefandi del crollo dei mercati di marzo sono stati assorbiti, vado a ridurre l’investimento su questi asset ad un livello da “PAC” sull’Eurostoxx e il S&P500 a Leva2. Tolgo 111 quote al Lyxor Eurostoxx50 Leva2 e 35 quote al xTrackers S&P500 Leva2. Ne ottengo 6031,8 euro, dopo aver pagato 518,87 euro di capital gain.
– Vado a ridurre un asset geograficamente concentrato come l’azionario italiano (scelto a causa della pesante flessione subita dal mercato per causa del Covid a marzo) rimborsando 200 quote di Lyxor FTSE Mib con un incasso netto di 4260 euro e 218,11 euro pagati di tasse.
– Elimino totalmente due investimenti: la liquidità in valuta (qui è semplicissimo, dato che erano tutti depositi su un ipotetico account della carta Revolut: con un clic si cambia tutto e non c’è alcun onere fiscale), ed il governativo globale con hedging valutario (xTrackers Global Sovereign Eur Hedged Dist) un asset dalla redditività bassissima e con un rischio tassi davvero eccessivo in questa fase. Ne ottengo 8781,5 euro e 60,27 euro di minusvalenza fiscale utilizzabile entro il 31.12.2024.
Arrivo ad un bacino di liquidità di euro 19319,3.
Vado a riallocarlo costruendo un’asset allocation che sia più ‘stabile’ della precedente (finalizzata ad intercettare un rimbalzo di mercato in questi 7 mesi):
1- Raddoppio l’investimento nell’obbligazione in euro di Credit Suisse, che ha il vantaggio di essere ancora appena sotto la pari e poter quindi assorbire a scadenza qualche decina di euro di minus residua (-991,5 euro).
2- Sottoscrivo 29 quote aggiuntive del Vanguard USD Emerging Markets Gov. Bond a distribuzione, buona fonte di dividendi dalla valutazione intorno alla pari grazie al dollaro basso (-1265,75 euro).
3- Sottoscrivo 320 quote del Vanguard Treasury Bond a distribuzione, un sostituto del governativo hedgiato che è penalizzato dal dollaro (acquisto quindi rischio/rendimento dollaro… nella prospettiva di un recupero economico dell’economia statunitense nei prossimi 4 anni) ma rappresenta una fonte di dividendi.
4- Sottoscrivo 55 quote di iShares USD Short Term High Yield bond, combinando di nuovo in un obbligazionario redditività, opportunità dollaro e resilienza al rischio tassi… pur non essendo del tutto decorrelato da dati economici, auspicano un miglioramento nell’economia “reale”.
5- Per il medesimo motivo abbino una ‘puntina’ di un azzardatissimo Invesco AT1 Capital Bond, asset sul credito subordinato bancario potenzialmente esplosivo, ma che in uno scenario di forte stabilizzazione economica futura potrebbe non tradirci. Lo pondero comunque ad un 1,5% circa del capitale.
6- Con il restante capitale cerco stabilizzazione non priva di rendimento in due ETF che mi auguro ne incarino le finalità: iShares MSCI World Minimum Volatility e Vanguard LifeStrategy 60/40. Questi li seleziono ad accumulo, dato che il loro obiettivo nel portafoglio sarà da fare da ‘salvadanaio’ per i proventi degli altri, e non generare flusso di cassa.
Rimangono quindi, come ‘armi’ a disposizione del nostro duellante i due ETF stabilizzatori nuovi (LifeStrategy 60 e World Minimum Volatility) ed i due Leva2 (su Eurostoxx e S&P500… anche se ho incassato gran parte del guadagno), sia per capitalizzare i dividendi, sia per sterzare il timone del portafoglio, nei prossimi resoconti, in direzione ‘aggressiva’ o ‘stabilizzante’. Questo senza rinunciare però ad una crescita di portafoglio che ovviamente Cyrano persegue.
Il risultato finale è il seguente:
Il prossimo resoconto di Cyrano è tra 7 mesi, intorno al 25 luglio 2021, in cui analizzeremo l’evolversi del nostro ‘combattivo’ portafoglio.