Oro, Spezie e Tulipani

E poi… c’è VANGUARD (Seconda Puntata)

Last Updated on 27/07/2024 by bowman

E’ partita oggi la negoziazione su ETFPlus di una nuova ‘carrellata’ di ETF prodotti da Vanguard, che va ad integrare la già (ottima, a livello qualitativo) offerta che si negozia da quasi un anno.

Vado quindi a integrare, proprio nel primo giorno di negoziazione, il mio articolo dello scorso 16 luglio.

La differenza è che, questa volta, la mia personale recensione non è in alcun modo condizionata dai volumi di scambi e dalle masse negoziate, che cercherò poi di evidenziare, magari tra 6 mesi, inserendo quelli più ‘adatti’ nel mio personalissimo catalogo di ETF (link in alto a sinistra).

Perché non aspetto?

Perché è anche giusto valutare, preliminarmente, la qualità di questi prodotti senza farsi condizionare da quanto sono scambiati. Tanto oggi tutti possono solo iniziare a leggerli, a monitorarli, senza sottoscriverli (se non su mercati esteri come XETRA, ma se possibile io preferisco concentrarmi su ETFPlus, dato che abbiamo uno dei più grandi mercati di ETF in Europa e dovremmo contribuire a farlo crescere, se vogliamo evitare che i nostri figli si trovino sempre proposto il fondo della ‘casa’ allo sportello).

Passo
quindi ai prodotti già a disposizione dei risparmiatori:



Vanguard
Global Aggregate Bond UCITS ETF A (IE00BG47KH54)

Tipologia: Obbligazioni
Aggregate Internazionali
Costi: 0,1% l’anno
Cedole: ACCUMULAZIONE

Compromesso che rimange, oggi, all’investitore
obbligazionario europeo in un’ottica di medio-lungo termine. Concepito senz’altro
per il mercato europeo, con costi minimi, è un Global Aggregate Bonds con Hedging
sull’Euro ad accumulo. Due informazioni: la maturity non è 10, ma è 8,8, la
duration purtroppo rimane intorno ai 7 anni (dato che accumula dividendi non
altissimi). La diversificazione è ampia: ha al suo interno, replicati
fisicamente a campionamento, 4206 titoli obbligazionari di grandi economie
sviluppate (niente emergenti, Corea e simili). La diversificazione è 40/60 come
merito creditizio: 40% tripla A e 60% da AA a BBB (niente high yield, ma un’interessante
quota di BBB). La diversificazione è anche 40/60 su USA vs Resto del Mondo.
Infine è circa 50/50 tra Titoli di Stato e obbligazioni societarie, di enti
pubblici, mortgage backed security, obbligazioni bancarie ed un 5% scarso di
titoli sovranazionali insomma un portafoglio obbligazionario con tanto di
cappello.


Vanguard USD Treasury Bond UCITS ETF A (IE00BGYWFS63)

Tipologia: Obbligazioni Governative USA
Costi: 0,07% l’anno
Cedole: ACCUMULAZIONE

Investimento
nei celebri T-Bond del debito pubblico americano, capitalizzando completamente
gli interessi, con un basso TER. L’esposizione ai tassi non è eccessiva:
il titolo è costruito con una maturity a 8 anni anziché 10 che con la duration
scende a poco più di 6 anni, rendendolo indicato anche per investimenti a medio
termine (fatto salvo il rischio valuta!).


Vanguard USD Emerging Government Bonds UCITS ETF A (IE00BGYWCB81)


Tipologia: Obbligazioni Governative di Paesi Emergenti
Costi: 0,25% l’anno
Cedole: ACCUMULAZIONE                                                                                         
Un
obbligazionario che investe in titoli obbligazionari di mercati emergenti, accumulando
cedole superiori ad un 5% medio di yield. Attenzione: investe per il 55% in
Titoli di Stato, ed il 45% in obbligazioni o società legate ad enti pubblici
(quindi in soldoni la fiscalità non è tutta al 12,5%, ma sarà circa il 18,58%).
Il rating medio è BBB (quindi molto basso per un governativo ed 1/3 dell’investimento
è sotto l’investment grade e nessun titolo AAA). E’ ben diversificato dato che
il principale paese neanche a dirlo è la Cina, ma solo con un 15%. I dati
interessanti sono che a fronte di una maturity di 10,7 anni (tipica di molti
obbligazionari), la duration modificata scende a 6,8, rendendolo
prospetticamente esposto ai tassi, ma non condizionato solo da questi.

Vanguard USD Corporate Bond UCITS ETF A (IE00BGYWFK87)


Tipologia: Obbligazioni
Corporate in Dollari
Costi: 0,09% l’anno
Cedole: ACCUMULAZIONE    

E’ un ETF molto interessante, ha una maturity
piuttosto alta 10,7 anni, che lo espone significativamente ai movimenti sui
tassi USA. Tuttavia l’accumulo di cedole che sul mercato nordamericano non sono
insignificanti modifica sensibilmente la Duration. La maturity di 10,6 scende a
livello di duration a 7,4 anni. Il che ne fa tutt’altro che un titolo non
esposto ai tassi USA, ma si può prendere secondo me in considerazione per
portafogli con un orizzonte temporale di almeno 5 anni.

Vanguard USD Corporate 1-3 y UCITS ETF A (IE00BGYWSV06)



Tipologia: Obbligazioni Corporate in Dollari
Costi: 0,09% l’anno
Cedole: ACCUMULAZIONE

Un
obbligazionario Corporate record per duration. Capitalizza gli interessi di
1344 azioni societarie con scadenza media a 2 anni che però (data la scarsa
pendenza della curva dei tassi USD, ad oggi) producono un dividend-yield superiore
al 2%. Questo porta la duration tra 1 e 2, rendendolo investimento ‘cardine’
(salvo il rischio valuta) in portafogli che vogliono stabilizzarsi a Breve
Termine. Ovviamente anche grazie a contenuti costi di gestione. Investe in
azioni di società emesse in dollari, ma solo 2/3 sono americane: il resto
appartengono al resto del mondo sviluppato, inclusa però la Cina.

Vanguard S&P 500 ETF Acc (IE00BFMXXD54)


Tipologia: Azionario
USA
Costi: 0,07% l’anno
Cedole: ACCUMULAZIONE
Fratello della versione a distribuzione (che però
non scarterei… quanto incide l’accumulazione sulle performance finali di un
mercato dinamico come il S&P500? Poi per carità, se non serve non serve).
Il livello commissionale è il minimo fisiologico (0,07!), replica in maniera
fisica e totale le 500 aziende LARGE CAP del mercato Standard&Poor 500.

Vanguard FTSE Japan UCITS ETF A (IE00BFMXYX26)



Tipologia: Azionario Giappone
Costi: 0,15% l’anno
Cedole: ACCUMULAZIONE

Un
fondo potenzialmente di riferimento per il mercato giapponese. Partiamo
dal TER dello 0,15%, investe nelle Large Cap e Mid Cap giapponesi con replica
fisica e totale.
Soprattutto
include nel portafoglio 505 titoli azionari, con una diversificazione
elevatisissima (pensiamo al Nikkei 225 che include circa la metà dei titoli),
escludendo solo il (interessante) comparto Small Cap. 
E’
bassa (per chi vuole diversificare) anche l’esposizione ai titoli bancari (10%
appena, poco rispetto al S&P500) ed ai tecnologici (6% appena). 



Vanguard FTSE Emerging Markets ETF A (IE00BK5BR733)


Tipologia: Azionario Paesi Emergenti
Costi: 0,22% l’anno
Cedole: ACCUMULAZIONE
Versione
ad accumulazione del fratello quotato lo scorso anno. E’ estremamente interessante
poter investire nell’azionario emergenti con il 0,22% l’anno di TER. Anche su
questo mercato non mi fascerei la testa per aver acquistato la versione a
distribuzione, dato che la volatilità non condizionerà il rendimento alla
distribuzione o accumulo del dividendo. L’investimento è concentrato per 1/3 in
Cina, che raggiunge il 50% se includiamo Taiwan e i 2/3 se consideriamo India e
altri paesi asiatici come la Tailandia. Ci troviamo quindi, nel FTSE, in un ‘emerging
markets’ molto asia-centrico rispetto a dei BRICS più tradizionali. Investe,
tramite campionamento ottimizzato, in 1642 titoli azionari.

Vanguard FTSE Developed World ETF A (IE00BK5BQV03)

Tipologia: Azionario Large Cap Paesi Sviluppati
Costi: 0,12% l’anno
Cedole: ACCUMULAZIONE

La
risposta di Vanguard al MSCI World è un titolo azionario che replica a
campionamento un portafoglio 2199 azioni ad elevata capitalizzazione di tutto
il mondo. Similmente al MSCI World il protagonista è il mercato USA (60%), ma
ricordiamo che FTSE seleziona i mercati del paniere con criteri diversi, non
considerando emergenti, ma economie assolutamente sviluppate la Corea ed il
mercato di Hong Kong. Questo, di conseguenza, riduce la fetta di presenza della
‘vecchia’ Europa che gareggia come fetta di portafoglio con i paesi del
Commonwealth (UK, Canada, Australia), c’è quindi una minore sovrapposizione
nell’abbinare questo titolo ad un azionario europeo ex-UK.

Vanguard
FTSE Developed Europe UCITS ETF A (IE00BK5BQX27)

Tipologia: Azionario Europeo
Costi: 0,1% l’anno
Cedole: ACCUMULAZIONE



Azionario europeo che investe sia nell’europa Large Cap che Mid Cap,
lasciando fuori solo il più volatile segmento Small Cap. Le commissioni sono da
record sull’azionario europa. Investe in 610 azioni (è diversificato quindi
quanto gli Stoxx600, ma tendenzialmente utilizza aziende con dimensione media
maggiore).Questo titolo inculde il Regno Unito (forse unico ‘errore’ a livello
di strategia dopo il Brexit), che diventa automaticamente il paese con la
maggior concentrazione d’investimenti, pari circa ad ¼ del portafoglio.

Vanguard
FTSE Developed Europe ex UK ETF A (IE00BK5BQY34)

Tipologia: Azionario
Europeo ex UK
Costi: 0,1% l’anno
Cedole: ACCUMULAZIONE
Fratello ‘gemello’ del IE00BK5BQX27 che si limita ad escludere il
Regno Unito, scelta che può avere un senso dopo il Brexit. Attenzione perché è
quasi un sotto-indice, replica infatti 474 azioni, manca circa quel 25% circa
di titoli del Regno Unito e possederli entrambi può essere un’inutile
sovrapposizione. La cosa interessante è che va pesato, per questo titolo, un
rischio-valuta solo del 25% (composto da franco svizzero e valute nord-europee)
a differenza del fratello maggiore che raggiungeva il 50% per via della
sterlina, il che ne incrementa la stabilità per l’investitore euro-centrico.


Vanguard FTSE All-World ETF A (IE00BK5BQT80)

Tipologia: Azionario Globale (Sviluppato+Emergente)
Costi: 0,22% l’anno
Cedole: ACCUMULAZIONE

Un azionario che punta molto sulla diversificazione.
Ha ‘in pancia’, replicati fisicamente, ma a campionamento, 3371 titoli
azionari. C’è da dire che come ACWI non diversifica molto per paese: il 55%
dell’investimento è comunque concentrato sugli USA (rispetto al 66% circa di
molti MSCI World) e per il resto tra gli emergenti il più rappresentato è
giusto la Cina, con circa il 4%.

Vanguard Eurozone Government Bonds UCITS ETF A (IE00BH04GL39)


Tipologia: Obbligazioni Governative Europee
Costi: 0,07% l’anno
Cedole: ACCUMULAZIONE
Come
ridurre il rischio tassi investendo esclusivamente in Titoli di Stato dell’Eurozona
(no rischio valuta)? Una domanda cui è difficile rispondere e cui questo
obbligazionario governativo risponde parzialmente. Rispetto ad altri
governativi di Vanguard ha una maturity media superiore a 10 anni ed una
duration molto alta (8,3). Per la cronaca ¼ dell’investimento è in BTP italiani.
Sicuramente bassi i costi.


Vanguard EUR Corporate Bonds UCITS ETF A (IE00BGYWT403)

Tipologia: Obbligazioni
Corporate Europee
Costi: 0,09% l’anno
Cedole: ACCUMULAZIONE

Versione
ad accumulo del precedente fondo Vanguard, investe in obbligazioni societarie
europee, un portafoglio di 1936 titoli. E’ interessante perché pur non avendo
titoli high yield concentra il 50% dell’investimento in obbligazioni BBB, che
rappresentano l’asset preferenziale ed una sorta di ‘compromesso’ nell’epoca
dei tassi bassi. Oltretutto non si espone eccessivamente ai tassi: utilizza
titoli a maturity e duration intorno a 5. Questi due fattori lo rendono una
scelta studiata con criterio per affrontare i (forti) rischi tassi di questo
mercato.

Sfrutto
questo spazio per recensire anche altri 2 ETF di recente commercializzazione in
Italia, che però rappresentavano un ‘qualcosa’ che mancava nei rispettivi
comparti, anche qui, per equità, non terrò conto degli scambi e delle masse.

Lyxor
MSCI World UCITS ETF Monthly Hedged D-EUR
(FR0011660927)
Tipologia:
Azionario Paesi Sviluppati
Costi: 0,3% l’anno
Cedole: Semestrali

Per
i nostri portafogli a distribuzione, la società di Credit-Agricole ha adattato,
per il mercato europeo, il MSCI World in una versione che ha un Hedging
(mensile!) nei confronti dell’euro ed in più distribuisce cedola semestrale.
Inutile dire che non è al pari con i top del fintech internazionale, ma è
qualcosa che mancava sul mercato italiano. La replica dell’indice è sintetica,
poiché basata su swap, ma comunque conforme alle direttive UCITS.

JPM
Emerging Sovereign Bonds ETF USD acc (IE00BJ06C937
)
Tipologia:
Obbligazionario dei Paesi Emergenti
Costi: 0,39% l’anno
Cedole: ACCUMULAZIONE

Un
obbligazionario emergente assolutamente caratteristico, quasi un High-Yield
Emerging Markets Bond. E’ interessante il confronto e la complementarietà con
il titolo obbligazionario emergente ad accumulo proposto da Vanguard. JP Morgan
Asset Management è una società di gestione nota per la sua esperienza nel
trattare i mercati emergenti. Ha collocato direttamente questo titolo (una ICAV
irlandese) che replica il J.P. Morgan Emerging Markets Risk-Aware Bond Index
(in altre parole: l’indice delle obbligazioni emergenti ‘consapevoli del
rischio’… uomo avvisato). Parliamo sempre di obbligazioni contratte da stati
sovrani in USD (niente valute locali) posseduti dalla ICAV con replica fisica a campionamento ottimizzato.
Il
60% delle obbligazioni sono speculative al di sotto dell’investment grade, un
altro 25% sono BBB, sul confine. La maturity media oltretutto è la più lunga
tra i titoli obbligazionari oggi considerati: quasi 12 anni! Ma la duration è
contenuta a ‘solo’ 7,5 grazie alla (interessantissima) capitalizzazione di
dividendi medi del 6%. Qui con il ‘predominio’ asiatico non abbiamo nulla a che
spartire, cercando il massimo rendimento il primo paese è la Turchia, il
secondo il Brasile, la Cina non è neppure nominata nelle posizioni medie o alte della classifica nel rendiconto periodico. In ogni caso l’indice pondera escludendo il 10% di
obbligazioni con più elevato rischio paese (non dovremmo speculare su paesi con
il piede già nella fossa, quindi). L’indice è frammentato in moltissimi paesi
minori, con scarissima rappresentazione delle grandi economie asiatiche.

P.C. 14/01/2020

13 commenti su “E poi… c’è VANGUARD (Seconda Puntata)”

  1. Grazie Bow! sto pensando di sostituire il mio MSCI world con quello di Vanguard con un 10% circa in meno di expo sugli Stati Uniti. Che ne pensi? Ho sempre in portafoglio anche l'EIMI ( ishares emerging ) e un Lyxor sul ftse italia mid-cap.

  2. Ciao, purtroppo la percentuale di esposizione agli USA cambia di poco (un 10%) ed è un mercato molto 'carico' che inizia ad impensierire tanti. Non so se, considerando i costi di transazione, conviene. Per il lungo termine il ragionamento invece può essere fatto sulla diversificazione il All-World di Vanguard investe in 3300 titoli azionari. Anche se a campionamento (a replica totale fisica i mondiali sono pochissimi) parliamo di un portafoglio veramente ampio.

  3. Ciao Bow, grazie per l'analisi, preziosa come sempre…volevo solo discutere un punto in merito al nuovo Global aggregate bond con hedge di Vanguard. Non pensi che per chi investe nel medio lungo periodo, diciamo dai 5 anni in su', non sia consigliabile un ETF senza hedge, mentre per chi ha un orizzonte piu' breve sia invece preferibile un fondo con hedge? Il ragionamento è il seguente: i bond contenuti nel fondo prezzano già nel loro rendimento il rischio di una rivalutazione o svalutazione del dollaro nei confronti dell'euro, per questo per chi li porta a scadenza e tiene l'etf per un certo periodo di anni è consigliabile fare a meno del costo aggiuntivo dell'hedge, visto che il rendimento già incorpora il rischio di una svalutazione.

    Aggiungo che l'eterna promessa del marketing dei prodotti finanziari per convincere i clienti è sempre la stessa: ridurre la volatilità senza ridurre i rendimenti.

    Grazie in anticipo

    Voci

  4. Tendenzialmente sono d'accordo. Sono tutti 'accertamenti' da fare in sede di questionario Mifid. Nei lunghi orizzonti temporali (pari-superiori) al ciclo economico gli andamenti dei tassi sono innanzitutto compensativi nei confronti della valuta (persino le valute deboli come le emergenti a 10 anni hanno compensato con i più alti rendimenti dei bond) e c'è storicamente molta ciclicità tra valute forti, dato che le strategie delle banche centrali si riposizionano anche sulla base del contesto globale. Se però qualcuno non è disposto a sopportare volatilità a breve (es. vedere il suo ETF global Aggregate a picchi di -20% per una discesa del dollaro stile post 2008) si inizia a valutare l'hedging, tenendo conto che Vanguard (per strategia credo) ha costruito indici azionari che spalmano parecchio e obbligazioni con duration e maturity più ridotte della media del comparto. Il che ha fatto frenare molto i rendimenti in questo anno di crescita di mercato (basta che guardi le stelle morningstar, molto meno favorevoli delle mie valutazioni che però sono tecniche su portafoglio e costi). Vedremo quando il mercato invertirà corso…

  5. Articolo interessante sia questo che il precedente Su vanguard (che non conoscevo).
    Leggendo l'articolo noto che la qualità degli etf Vanguard è per la maggior parte "elevata" (o alta o medio alta).
    Ti posso chiedere quando tu valuti la qualità di questi etf vanguard che tipo di valutazione fai? Oggettiva o soggettiva? (giusto per curiosità).
    Gli etf vanguard sono indubbiamente interessanti ed anche il loro TER confrontandoli con altri emittenti etf sono molto competitivi.

  6. Essenzialmente le mie valutazioni sono soggettive ed utilizzano come parametro: costi, tipologia di replica e diversificazione interna degli strumenti. Un buon ETF che investe in un portafoglio ben diversificato come numero di titoli, li possiede tutti fisicamente con replica fisica e non a campionamento o replica tramite derivati e che è più economico degli stessi del medesimo settore ha tendenzialmente una migliore valutazione. Nell'ultimo articolo (a differenza del precedente) non ho tenuto conto della liquidità sui mercati di riferimento (scambi e masse gestite) dato che sono prodotti di nuovo collocamento e quindi questi dati sono destinati a variare sensibilmente a breve. La mia valutazione qualitativa (a differenza delle stelle morningstar) non ha nulla a che spartire con la performance dei titoli: noterai che molti ETF Vanguard hanno reso molto meno nel 2019 di pari ETF di iShares, xTrackers, Spdr e compagnia bella… questo è correlato alla struttura dell'indice (che non sono esattamente gli stessi, una cosa è l'emerging markets basato sull'indice JPM e un'altra quello "risk aware" di Vanguard, nell'obbligazionario probabilmente anche la scelta di maturity e duration mediamente più corte ha influito, la decorrelazione dai settori super-trainanti (come i titoli tecnologici del Nasdaq) anche. Però io non ho valutato questo.

  7. Ciao bowman, sono un fan degli ETF Vanguard e ti ringrazio delle due analisi che hai fatto dei vari prodotti, che mi sono state molto utili per pianificare PAC a lungo termine, e oltre a quelli quotati in Italia, su xetra ho trovato il FTSE America UCITS ETF Distributing, che rispetto all s&p 500 ha un 5% di esposizione sul Canada, e un centinaio di mid cap in più, che ne pensi, per sostituire il solito s&p ? Un saluto, Giuseppe

  8. Il Canada ha un'economia decisamente rilevante, spesso non ben rappresentata in altre 'aree economiche' (né tra gli 'europei' né spesso nel pacifico, che è più Asia e casomai Australia). Nel 2019 l'ETF iShares MSCI Canada, per capire, è cresciuto del +30% nel corso di un anno. E' probabile sia anche un mercato meno sopravvalutato di alcuni indici USA. Se vedi il grafico del FTSE America (Canada+USA) infatti sovraperforma il MSCI World. In generale la ritengo una scelta molto interessante, soprattutto laddove il Canada fosse assente in altri asset del portafoglio. Ad esempio se la parte azionaria è: Europa, USA, Emerging Markets, Pacifico e Giappone… probabilmente il Canada è escluso ed un FTSE America è interessantissimo. Invece nel MSCI World il Canada già rappresenta il 3% (e gli USA il 65%!), quindi avere in portafoglio sia MSCI World che FTSE America sovrappesa molto questi paesi.

  9. ciao bow . grz x gli articoli su vanguard . un consiglio : copriresti la parte obbligazionaria di un ptf vanguard a cedola con solo VEMT + VUCP o aggiungeresti anche altri obbligazionari ? il classico 60 az 40 obb è secondo te sempre valido ? grz m.

  10. ciao bow . grz x gli articoli su vanguard . un consiglio : copriresti la parte obbligazionaria di un ptf vanguard a cedola con solo VEMT + VUCP o aggiungeresti anche altri obbligazionari ? il classico 60 az 40 obb è secondo te sempre valido ? grz m.

  11. Ciao, un mio portafoglio personale è 60/40, ma in generale l'asset allocation è personale, quello che va bene per me magari va malissimo per qualcun altro (poi ovviamente quando si guadagna il rischio non era abbastanza, quando si perde eratroppo, nella percezione di tutti..). Detto ciò a livello di timing il VEMT incorpora una potenziale redditività oggi (dollaro+ripresa dei mercati emergenti e delle materie prime) che un obbligazionario investment grade a duration 7 oggi ha molto di meno. Il rischio di entrare con questi tassi c'è… pur con prodotti validissimi. Oltretutto non sono bilanciati per noi europei perché il rischio valuta dell'obbligazionario così è 100% sul dollaro (e se si svaluta del 20% come nel 2008?… un po' volatile per diluire l'azionario nel classico 60-40). In generale invece (lasciando perdere il timing) i titoli di stato sono una componente importante nei portafogli (pensiamo quanto hanno fatto dal 2015 a oggi! Di "buono").

  12. grazie bow . un ultima cosa : secondo la tua esperienza vwrl puo' sostituire la triade vusa veur vfem opportunamente bilanciati oppure preferisci avere i 3 indici separati ? grz e complimenti 🙂

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