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Articolo: la politica economica europea dal tapering al tiering

Last Updated on 27/07/2024 by bowman

Qualche anno fa i giornali economici parlavano di “tapering” quale insieme di provvedimenti attesi dalla BCE per la politica economica europea. Oggi invece si parla di “tiering” che cosa è successo, e che significa?

Partiamo dal Quantitative Easing: il credit crunch, la diffidenza nell’erogare credito (prestare e prestarsi i soldi a vicenda) a livello mondiale, seguito alle difficoltà di una serie di grandi istituzioni bancarie (clamoroso il fallimento del colosso Leman Brothers nel 2008) mise in crisi chi aveva debiti colossali. Intorno al 2011 paesi come la Grecia, l’Italia, il Portogallo, la Spagna, l’Irlanda (dubito prima la minuscola Islanda) affrontarono una seria crisi. Il sistema bancario di tali paesi, incapace di farsi pagare i debiti da aziende travolte da una recessione globale (in questi paesi, per dire, si iniziò a non pagare i fornitori della pubblica amministrazione, a tassare tutto etc..) li seguì nella crisi. Le banche oltretutto erano grandi finanziatori dei paesi (in possesso di tanti titoli di stato, utilizzati per tutto, anche come beni a garanzia delle aziende che affidavano), infine una banca, tradizionalmente dovrebbe fare “raccolta” (raccogliere i depositi dai risparmiatori, dalle aziende etc…) ed “impieghi”  (investire le risorse raccolte nell’economia, che nelle banche tradizionali significava prestiti, linee di fido, mutui etc..).
Per prima cosa le banche centrali abbassarono il costo del denaro: loro i soldi li stampano e fissano tassi d’interesse minimi, così i soldi li prendi in prestito con poco interesse. Questo è un volano per l’economia: nel nostro piccolo immaginiamoci l’impiegatuccio come me che dieci anni fa poteva prendere un mutuo di 150mila euro e adesso, visto che gli interessi sono più bassi, lo può prendere di 250mila… case più grandi, ristrutturazioni più corpose, più tasse, servizi, beni, lavoro. Massifichiamolo alle aziende al credito al consumo (posso finanziarmi la station wagon che mi serviva!) tutto dovrebbe decollare… anche l’inflazione (banalmente: ci sono soldi in giro, tanti comprano, i prezzi salgono).
E invece no.
Primo perché chi materialmente eroga i soldi è in difficoltà (ricordiamo il discorso banche?), secondo perché se deve prestarmi 250mila euro anziché 150mila rischia di più (e se muoio? E se impazzisco? E se la casa si svaluta? E se mi fanno causa e mi pignorano lo stipendio con cui dovrei pagare il mutuo?) a fronte di un guadagno ridicolo (tassi d’interesse bassi… margini ridotti). Massifichiamo il fenomeno e mettiamo le banche centrali a vigilare in maniera severa sul mondo finanziario che è ‘malato sotto osservazione’ e la frittata è fatta. Niente inflazione, stabilizzazione dell’economia, ma poca crescita (le economie poco indebitate come la Germania sì, quelle oberate di debiti con i tassi bassi non sono andate al collasso ma non crescono e non crepano). E la ricchezza in assenza di crescita dove va? “Follows the Money” segue principalmente le politiche delle banche centrali e i picchi di fiducia e sfiducia: tutto è correlato, quando sale, sale tutto, quando scende, scende tutto… un’economia sana? No, giusto un giochetto finanziario.
E allora la situazione si è fatta preoccupante. Se l’antibiotico non funziona si raddoppia la dose. Quantitative Easing: se il debito pubblico è un problema stampiamo soldi e compriamocelo da soli. Ogni mese dal 2015 si son creati decine di miliardi di euro con cui BCE compra i titoli di stato (i debiti) di Italia, Francia, Germania e compagnia bella.
Ma per il profano? Che rappresenta? Faccio un esempio non molto calzante. Io sono sovraindebitato: il mutuo, le rate della macchina, i soldi presi in prestito per ristrutturare. Quando mi arriva lo stipendio non mi basta assolutamente per pagare le rate, ma ipotizzando (nell’esempio io sarei uno Stato) che ogni mese finanzio i debiti con altri debiti. Quanto posso andare avanti? Beh, finché riesco a reggere gli interessi (e qui tutta la questione sullo spread) visto che il capitale lo rifinanzio sempre. Mia moglie, BCE, mi aiuta perché fissa la regola che abbassa i tassi d’interesse, io mi metto in bolletta (IMU, tasse, tagli) ma visto che nel frattempo l’economia va da schifo e mi scende anche lo stipendio i debiti si accumulano… ad un certo punto mia moglie fa il Quantitative Easing: è come se una moglie ricca ogni mese si compra i miei prestiti dalle varie finanziarie (Findomestic, Agos etc… solo per esempio) con cui sono infognato per i miei debiti. Il debito esiste sempre (sennò frego il patrimonio di mia moglie, causo a lei il dissesto finanziario, creo un allarme generale in tutta la famiglia perché facendo scomparire questi soldi distruggo la base monetaria anche se teotica di famiglia) ma una cosa è il debito esterno alla famiglia ed un’altra quello interno: la mogliettina ha ‘immesso liquidità’ ha ampliato la base monetaria. Meglio averli con lei i debiti (che mi vuole bene) che con lo strozzino.
Le banche centrali però, stimolata l’economia, avrebbero voluto allentare questi stimoli: smettere di comprare tutto loro, far camminare un po’ per volta, i debitori con i loro piedini. Questo fenomeno chiamiamolo TAPERING.
Nel 2018 la FED (la banca centrale USA) ha detto: l’economia va bene, evitiamo speculazione ed inflazione, aumentiamo i tassi (ricordiamo che gli USA hanno il più grande debito pubblico mondiale in cifra assoluta). Boom! Per quasi un anno (quasi) tutto è sceso: titoli di stato, obbligazioni, azioni, tematici, petrolio…
Bel risultato! Ha detto qualcuno. Le ombre recessive hanno fatto capolino di nuovo. La FED è tornata sui suoi passi, ed in Europa noi (messi economicamente molto peggio degli USA seppur con enormi differenze tra paesi diversi) abbiamo portato i tassi ai minimi (negativi, tanto che i depositi delle banche in BCE rendono il -0,4%, quindi se i soldi non li prestano, a tassi minimi, sulla liquidità ci rimettono pure).
Ok, le banche.
Abbiamo visto quanto sono importanti come giunto cardanico dell’economia. Sui depositi ci perdono, i prestiti rendono niente e oltretutto non possono esporsi a rischi (hanno perso enormi capitali per i vecchi prestiti mai restituiti!), sui servizi possono farsi pagare ma mica da rapina per compensare tutto il resto, i costi cercano di tagliarli ma se tagli troppo rischi di recidere un’arteria… infine se le banche falliscono o le si lasciano fallire e ripartiamo dal 2008 (o peggio) o ci mette i soldi lo stato ed anziché il salvagente per tirare fuori l’economia dal pantano diventano l’incudine che la manda a fondo.
E siamo arrivati ad un nuovo intervento di politica economica, il “TIERING”. Avevamo detto che la BCE è una moglie (o mamma) che ci vuole bene no? Che i debiti che ha comprato sono più liquidità del sistema economico (base monetaria) che debitacci… allora il punto è: finanziare si a tassi prossimi a zero o negativi, ma mettere in grado le banche di non fallire o deprimersi a tal punto da fare loro da incudine all’economia. Quindi il discorso sembra che si stia spostando su: i tassi devono rimanere bassissimi per tutti e negativi per il debito pubblico (tu Stato ti finanzi a rendimenti negativi quindi paghi meno rate di interessi oggi e diminuisci il debito domani, basta che non ti rimetto a fare lo spendaccione), MA comunque la BCE riconoscerà un tasso non negativo ai depositi bancari (migliorando gli utili di queste particolari aziende per dargli ossigeno e farle lavorare).

P.C. 18 agosto 2018

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