Last Updated on 27/07/2024 by bowman
Otto mesi fa, a settembre, ho simulato due portafogli a distribuzione, l’uno che facesse da benchmark all’altro.
La strategia che ho dato ad Annibale e SempliceSemplice (sintetizzato Sx2) è quella di una ricerca di distribuzione e redditività da cedole/dividendi anche in un mercato di tassi estremamente bassi e di dividendi contenuti (ricordiamoci che i due portafogli iniziano alla fine dell’estate 2019, dopo tre quarti di un anno estremamente ‘growth’, con forte scostamento tra i valori gonfiati delle quotazioni azionarie e i dividendi distribuiti). Una strategia che possiamo quindi definire ‘Income’, anche se non flessibile come quella di molti portafogli Income (che ricercano la redditività anche a discapito di una asset allocation rigorosa), ma diversificata in asset class con proporzioni iniziali ben calibrate.
Una strategia non facile da perseguire dato il contesto (cerco l’Income quando il mercato non ne offre e senza flessibilità o il ricorso a strumenti per così dire ‘esotici’ o troppo complessi), che ha comportato delle scelte, e che ho voluto dividere su due portafogli ‘paragonabili’ per poter illustrare la differenza tra una scelta semplificatrice con pochi ETF ed una più complessa che miscela bond ed ETF.
ANNIBALE partiva come un bilanciato 30% azionario e 70% obbligazionario, teoricamente ‘moderato’, ma cui ho assegnato un livello di rischio ‘medio’ dato che ho selezionato per la quota obbligazionaria una strategia su valute (diversificata geograficamente per ridurre le correlazioni valutarie), riducendo la quota azionaria a paesi sviluppati con copertura valutaria.
Sx2 invece è un bilanciato ‘puro’ 50% azionario e 50% obbligazionario, teoricamente molto più volatile di Annibale, ma sulla base della mia esperienza ho considerato le due asset allocation con le scelte fatte grossomodo equiparabili come volatilità.
Lo studio è ovviamente andare a confrontare questi portafogli diversi ma paragonabili per capire anche che differenze comporterà l’avere scelto una struttura mista (Annibale) ad una semplice ed omogenea divisa su pochi ETF (Sx2).
Il risultato finale negli 8 mesi trascorsi, considerando l’enorme volatilità (negativa) attraversata a causa della crisi del Covid19 dopo un periodo di forte euforia dei mercati, è il seguente:
Annibale termina il primo periodo d’osservazione con una distribuzione netta di 1624,55 euro, pari a una media di 203 euro al mese. E con un capitale ‘net return’ di 93150,45. La performance dalla creazione, total return, è del –5,1%.
Sx2 termina il primo periodo d’osservazione con una distribuzione netta di 1549,06 euro, pari a 193,63 euro al mese. E con un capitale ‘net return’ di 92913,35. La performance dalla creazione, total return, è del -5,46%.
Possiamo osservare che il lavoro di calibrazione dei due portafogli è riuscito alla perfezione, la performance risulta quasi identica, nonostante l’elevatissima volatilità ed il ‘crollo’ degli ultimi mesi.
I portafogli hanno avuto una contrazione contenuta, del 5% rispetto a 8 mesi fa (7% se non si considerano i dividendi incassati) ed ha reso circa 200 euro al mese di rendita.
La performance non è così negativa, a mio avviso, soprattutto se confrontata con altre strategie ‘Income’ a rischio bilanciato ‘Medio’, dato che Annibale e Sx2 partivano con una mission molto difficile (produrre ‘rendita’ in un momento di valutazioni gonfiate e rendita zero) che la esponeva a imprevisti e scivoloni dei mercati.
E’ ovvio che un portafoglio ben diversificato, dotato di rendita, motiva il risparmiatore, anche psicologicamente, a portare avanti l’orizzonte temporale.
Il cosiddetto ”Attraversamento delle Alpi” cui il nome del portafoglio Annibale fa riferimento.
Il prossimo confronto tra i due portafogli è previsto per metà gennaio 2021. Vediamo se, lasciandoci questo anno “bisestile” alle spalle, la loro performance migliorerà e se continuerà la convergenza delle due rendite e volatilità.
P.C. 15/05/2020
Ciao Bowman
Quindi risultati allineati tra i 2 portafogli nonostante i due portafogli fossero con pesi diversi.
Secondo la tua esperienza quale dei due ha fatto meglio?
Forse Sx2 ha avuto miglior contributo da parte dei corporate USD?
Grazie
Paolo
Sì, il concetto di volatilità non è esattamente proporzionale alle proporzioni di azionario/obbligazionario. L'obbligazionario in valuta come quello di Annibale soffre in realtà di una volatilità paragonabile ad un portafoglio 50/50 come Sx2. Come spiegai alla creazione del portafoglio li avevo calibrati per essere uno il benchmark dell'altro, quindi su volatilità e distribuzione di dividendi/cedole paragonabili se non uguali. Il bilanciamento è risultato perfetto, ovviamente perché hanno stessa volatilità, ma soprattutto perché sono stati sottoposti a trend globali e simmetrici su vari asset: l'euforia di fine 2019-inizio 2020 ed il crollo da marzo in poi. Se ci fosse stata un'asimmetria settoriale, ad esempio un boom dell'immobiliare europeo superiore ad altri trend, i portafogli che hanno quegli specifici asset (es. Annibale per l'immobiliare europeo rispetto a Sx2) avrebbero performato diversamente.
Detto questo entrambi hanno performato bene, a modo loro. Posso dire che le forti svalutazioni delle valute deboli hanno reso un pò inutile la diversificazione 'fiscalmente efficiente' di Annibale, che ha senso invece quando hai un gain nelle obbligazioni compensabile con eventuali minus in ETF (caratteristica di cui Sx2 è sprovvisto).
Devo dire che però è un discorso da valutare a fine orizzonte temporale.
Ciao Bow
Una curiosità, nel portafoglio "Semplice Semplice" Sx2, invece di detenere questi tre ETF:
LU0340285161 UBS MSCI WORLD dis
DE0002635307 iShares Stoxx Europe 600
IE00B1W57M07 iShares BRIC 50
Non era meglio detenere questo vanguard: IE00B3RBWM25 Vanguard FTSE All-World UCITS ETF Distributing, in modo che in futuro non si facevano neanche eventuali bilanciamenti, comunque è comprensivo di europa e paesi emergenti.
Grazie e saluti
Salvatore
Nel portafoglio c'è un 15% nei paesi BRIC (anche se l'ETF Bric non è uno dei migliori, lo riconosco), 15% Europa (euro e non euro) e 25% MSCI World (azionario paesi sviluppati 2/3 USA). Nel Vanguard (ottimo ETF, sia per costi che per struttura e numero di titoli contenuti), abbiamo 55% di USA, 7,5% Giappone, 5% UK, 4% Cina, 8-10% Europa.
Capisci che da una diversificazione 14% USA; 18% Europa, 15% emergenti (principali) e piccole porzioni di Giappone etc…passeremmo ad un'asset allocation molto più USA-centrico, meno euro e quasi niente emergenti.
Quando presentai il portafoglietto Sx2 volevo una maggiore spalmatura geografica e l'eurostoxx600 ha anche una ponderazione tra small cap, large cap e mid cap. Insomma è una questione di scelte. Oltretutto con un capitale simulato di 100mila euro lo 'spazio' per spalmare tra più ETF c'era. Poi senz'altro a livello qualitativo tra l'iShares BRIC composto tra 50 aziende in tutto, con 0,74% l'anno di costi e scambi non elevatissimi e il Vanguard non c'è partita.
Interessante comprendere se il Sx2, nella sua semplice ma interessante struttura, e con etf ad accumulazione anzichè distribuzione possa candidarsi come portfolio "moderato con mezzo brio "a medio lungo, con partenza ad oggi, metà maggio, e buy & hold con ribilanciamento a 3 mesi. Con quale investimento di riferimento? Con un ribilanciamento più lasco? Potrà sostenere volatilità?
PS. Ottimo blog ed interessanti commenti su FOL. Scoperto per caso, e mia grande lettura negli ultimi due giorni.
Saluti
.tiz
Ciao .tiz,
Una versione ad accumulo dovrebbe innazitutto sostituire il BRIC, credo che un LU1324516308 (iShares Emerging Markets Acc) possa anche andare. Sull'eurostoxx600 il Lyxor LU0908500753 è al top. Per il MSCI World questo di iShares: IE00B4L5Y983. Il Vanguard, anche se non troppo scambiato, esiste anche nella versione ad accumulo: IE00BGYWFK87. Discorso un pò più complesso per l'obbligazionario emergente euro-hedged, c'è questo di UBS con cambio coperto e ad accumulo: LU1324516308.
Considerando l'orizzonte temporale (8 anni) personalmente considero moderato il rischio di rimetterci. Nel breve termine ovviamente hai azionari, obbligazionario emergenti ed obbligazionario esposto al dollaro che possono fluttuare significativamente. Se per un breve periodo riproducessimo gli scenari peggiori del 2008 un periodo di flessione al massimo del 25%-30% potrebbe essere attraversato (in quei momenti di panico e stridore di denti in cui sembra che viene giù tutto e si scatena la furia del mercato, il petrolio, le valute e tutto). E' comunque un portafoglio che nel lungo termine incorpora redditività. Tu mi dici… quanto avrei guadagnato facendolo a metà 2012? Circa un 50%..
Ciao Bow
Grazie per la disponibilità, sto seguendo il tuo modello per impostare un portafoglio Sx2 così ripartito:
20% VWRL
10% STOXXIEX
5% IPRP
5% BRIC
30% VUCP
10% IEMB
10% EMBE
10% VEMT
Il 30% di VUCP vorrei dimezzarlo con qualche altro ETF corporate bond o HY. Le cedole le vorrei reinvestire in EQQQ. Che ne pensi? Che mi suggerisci?
Grazie Salvatore
Mi sembra un portafoglio bilanciato puro (50/50), ma decisamente dinamico. Se arriveranno nuovi forti storni dei mercati (o 2-3 anni di mercati avversi come nel 2001-2003) che molti attendono potrà soffrire, la parte azionaria perché azionaria e quella obbligazionaria perché comunque abbastanza speculativa (emergenti etc…). La cosa buona è l'elevata distribuzione che accumuli in un must a distribuzione come il IE0032077012 (io uso più ISIN che sigle… comunque è il eQQQ), che al momento vedo un pò 'carico di aspettative' (ma ormai su quell'asset non so più dire se troppo o no… diciamo che la distribuzione di utili è bassina rispetto alla capitalizzazione). Ti faccio presente che il BRIC è di un'altra generazione, come ETF, rispetto ai Vanguard, poche aziende, paesi abbastanza sbilanciati tra loro, diversi costi e modalità di replica, insomma volatile… però se ci vogliamo fermare ai giganti dell'economia emergente (Brasile, Russia, India e Cina), questo passa il convento. Insomma è un portafoglio valido per utilizzare la cedola senza stare in ansia per i mercati (che comunque diversifichi: azionario, immobiliare, obbligazionario, emergente, evoluto) e da gestire in un orizzonte temporale sufficientemente lungo (6-8-10 anni meglio che 2-3).
In bocca al lupo!