Oro, Spezie e Tulipani

Cosa è accaduto in questo fine febbraio (bisestile) sui mercati?

Last Updated on 27/07/2024 by bowman

Non ho mai ritenuto professionale fare il profeta di sventura, né il guru che è in grado di ‘prevedere’ i mercati. Cercare però di leggerli, anche su basi culturali e storiche, non numerico/statistiche (che è apparentemente più complesso, ma in realtà più facile) fa parte del mio mestiere, quindi da anni cerco di capire grossomodo cosa sta accadendo e cosa è accaduto (non quello che accadrà perché solo il venditore a strappo o il raggiratore fa credere di essere in grado di prevederlo).

Non voglio quindi dare opinioni, ovviamente ho adottato alcune strategie ed ho disposto alcune operazioni, ma non li condivido perché non possono essere decontestualizzati da strategie di portafoglio pre-esistenti e di lungo corso.

Mi limito ad analizzare qualcosa che è accaduto, senza mettermi a fare ragionamenti faciloni con il ‘senno del poi’.

Il mercato (grafico MSCI World) ha fatto questo:

Che è un bel grafico con dei numeri, nulla più.
Il punto è che parlando di mercati (l’ho ripetuto più volte) parliamo di fenomeni UMANI. Mi ha stupito in passato conoscere i board di gestione di alcuni fondi comuni d’investimento e scoprire che assumevano essenzialmente matematici, addirittura fisici. Può servire avere un matematico ed un fisico, così come può servire in biblioteca o all’archivio di Stato avere un informatico che ci aiuta con le scannerizzazioni e gli archivi online. Però poi ci vuole qualche studioso di fenomeni umani.

Il fenomeno umano è questo:

Il panico e la psicosi hanno spinto la gente a saccheggiare i nostri supermarket questa settimana ed hanno spinto gli operatori sui mercati ad uscire accaparrandosi il gain maturato in 13 mesi positivi nel corso della scorsa settimana.
Il rapido calo ha fatto intravedere la possibilità che fosse ‘troppo tardi’ per portare a casa l’ultimo barattolo di gain e di lì il panico…
Non ci sono ragionamenti economici che tengono, è fuorviante stare a ragionare di impatti economici, banche centrali, PIL ed utili. Queste sono angosce, non analisi dei mercati.
L’analisi dei mercati (e questa sì poteva essere fatta prima e io personalmente sul Blog ho sempre analizzato questo fenomeno) è quella di molta euforia, aveva assolutamente senso il recupero sull’inversione delle politiche monetarie FED dopo un lungo e gelido 2018, ma quanto accaduto nella seconda metà del 2019 iniziava ad essere avulso da ragioni economiche specifiche.

Chi non vuole esporsi al rischio riduce l’esposizione ai mercati quando la volatilità aumenta.
Quando la volatilità aumenta vuol dire sia in salita che in discesa. Chi consolida o fa consolidare in periodi come lo scorso natale non è tanto felice di ‘perdersi’ due mesi di sprint come i primi del 2020… stare alla finestra con la gestione separata o il conto deposito quando gli altri brindano a due cifre. Ma chi vuole brindare a due cifre deve guardare con rilassatezza il grafico della prima parte di questo Blog, ed il -14% o -28% (nel 2008 fu -55%) sul loro patrimonio.
E, anche quando lo avrà fatto, quando sarà tranquillo, di notte si sveglierà qualcosa nell’inconscio, nella psiche profonda, che magari questo impatto non lo assorbe altrettanto bene: stati d’angoscia, depressione, sfiducia… inspiegabili.
Ecco, bisogna addestrare prima la parte razionale e poi la parte animale.
Secondo me non è facile.

Per questo quando vedo persone che fanno il mio lavoro che non si attengono più che scrupolosamente al profilo (veritiero!) del risparmiatore, li invito alla diligenza del buon padre di famiglia, e non devono prendere come presunzione (ha detto qualcuno) o voler mettersi in cattedra.
Lo so che per molti consulenti finanziari volatilità alta = commissione alta, e commissione alta (se a partita iva, come grazie al cielo io non sono) uguale guadagno alto.
A differenza loro io sono convinto che chi riceve il servizio è più disposto a pagare il servizio (che può anche essere: ti do gli strumenti per stare tranquillo in questo momento e vedere crescere adeguatamente i tuoi risparmi nel tempo concordato) piuttosto che il ‘guadagno’ (che è inutile se poi in una settimana si volatilizza).

Poi infatti si fanno i conti non solo con la fiducia delle persone cui si DEVE dare un servizio (cosa che spesso preoccupa i consulenti), ma con i danni che il panico produce (che preoccupano me).
Il consulente, secondo me, deve far stare tranquilli… e, cosa più difficile, deve farlo con la verità e la comprensione. Deve essere una tranquillità da servizio, non da trucco psicologico, da manipolazione (alcune volte anche dei dati del tipo ‘occhio non vede…’) e… …non mi viene il termine contrario a ‘professionalità’.

Il problema di questo mercato è, ovviamente, l’eccesso di correlazione tra asset class tendenzialmente decorrelate, se si considera il sottostante. Dal 2015 in generale, ma dal 2018 in particolare, come già ribadito in molti vecchi post, c’è un’anomala correlazione.
L’eccessiva liquidità è qualcosa di artificiale, è difficile misurare le vere dimensioni di una spugna imbevuta d’acqua.

Lo abbiamo visto questa settimana con Oro (-7%), Nasdaq (-15,6%), Consumer Staples (-11%), Titoli di Stato USD di Paesi Emergenti (-4,3%), S&P500 (-15%), EuroStoxx600 (-13,5%), Immobiliare Globale (-13%), Utilities Mondiali (-13%), aziende Large Cap Europee (-13%), azionario di Paesi Emergenti (-12%), Immobiliare Asiatico (-11%), Obbligazioni High Yield (-5%), Commodities (-9%), Azionario Mondiale a ‘Minima Volatilità’ (-11,5%) così come quello ”Value” (-14%) oppure il Private Equity (-16%).

Hanno fatto da rifugio i titoli di stato, soprattutto ad alto merito creditizio, ma più che altro perché chi li aveva non ha disinvestito, non perché ci sia stata una corsa ad accaparrarseli… e con questi rendimenti non so che tipo di investimento possano rappresentare.
Senza segni + o quasi direi quindi che gli investimenti più che spostarsi sono stati liquidati, hanno fatto una presa di beneficio, hanno riempito il carrello, credendo di vivere una scena di The Day After, in attesa delle bombe.

Sicuramente se la liquidità venisse a mancare, se il mercato mostrasse la sua vera dimensione, potrebbe esserci una seria crisi di fiducia. Ed in quel momento, probabilmente, si faranno ottimi affari.

P.C. 01/03/2020

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