Last Updated on 27/07/2024 by bowman
Uno storno dei mercati finanziari, soprattutto se dovuto ad una combinazione di eventi decisamente funesti (cigno nero della pandemia globale, rialzo del petrolio e scoppio di probabile bolla sulle equities), che non si vedeva come forza da oltre un decennio non è certo un momento per rimanere con le mani in mano.
La mascherina o le zone rosse non devono distrarre la percezione del rischio dell’investitore ed è per questo che ho deciso di studiare una tecnica per ingresso, in questa fase, sul mercato, che cerchi di sfidare ‘a duello’ i mercati avversi.
La mia percezione è il crollo così repentino del mercato sia stato causato sicuramente da prospettive economiche non rosee, che si protrarranno probabilmente oltre il breve periodo, ma anche da un brusco passaggio (misurato dall’indice di volatilità VIX) da una fase di euforia e ‘overconfidence’ nel confronto dei mercati finanziari ad una fase di paura e sovra-percezione del rischio. Allarme nazionale e restrizioni alla mobilità personale, oltre alle notizie spaventose che provengono dai giornali e dagli ospedali, non aiutano ad essere lucidi o fiduciosi per il futuro.
Ecco che non bisogna, a mio avviso, buttarsi acquistando quote di azioni ENI (tanto per nominare delle azioni che ho visto fare negli ultimissimi giorni) a casaccio, ma fare affidamento ad un pò di tecnica e strategia.
Nasce quindi un’interessante simulazione, che mi aiuterà a capire, nel corso del tempo, quanto il ricorso alla strategia è efficace: Cyrano.
Il nostro spadaccino letterario da il nome ad un portafoglio dinamico, volutamente sbilanciato verso un azionario che oggi, e probabilmente nei prossimi mesi, ci offrirà dolori ma anche opportunità, rischio ma anche possibilità di sfidare noi stessi. Cyrano è un portafoglio d’investimento 103/100. Che cosa vuol dire?
Esistono fondi e SICAV che pur non essendo esplicitamente flessibili e total return, e dandosi quindi un Benchmark di riferimento, assumono la denominazione di 120/80, famosi (in seguito tristemente) soprattutto prima dei crollo del 2008. Cosa facevano questi fondi? Avevano la possibilità di esporre al mercato una quantità superiore o inferiore del capitale degli investitori ricorrendo alla leva finanziaria. In pratica prendendo in prestito (o utilizzando strumenti derivati che lo facevano) fino al 20% in più per andare lunghi o corti sul loro benchmark. Risultavano quindi molto più ‘dinamici’ dell’indice.
Cyrano non ha un indice, bensì un’asset allocation.
Ho deciso però di riservare, per meglio cogliere (o farmi male… di lì la ‘sfida’) le opportunità di mercato, una percentuale del 6,5% del capitale d’ingresso in strumenti a Leva Finanziaria.
DISCLAIMER: Attenzione!! Cyrano è una simulazione, io sconsiglio sempre di utilizzare, a fini di ‘risparmio’ strumenti a Leva, poiché estremamente rischiosi e solitamente non adeguati al profilo di rischio di chi non è un trader o uno speculatore di un certo livello!! Ricordiamo che qui NON si danno consigli finanziari o indicazioni d’investimento, è un Blog che ‘serve a capire’ a cosa portano varie strategie nel tempo e la risposta può essere anche ‘la rovina’ con l’obiettivo di guardarsi da certe soluzioni.
Cyrano, dovendo sfidare una catena d’eventi che si svolge in un periodo non istantaneo (come fu, per dire, l’attacco dell 11 settembre) ha una strategia d’ingresso in Value Averaging sui suoi asset, ovvero ‘a rate’. Il 50% del capitale viene investito subito ed il resto in 5 fasi successive con un incremento del 10% della liquidità, sperando di protrarre l’entrata per un periodo prossimo almeno alla gestione della crisi sanitaria mondiale legata alla diffusione del virus Covid-19 che ha spaventato i mercati (e non solo!).
Di cosa si compone Cyrano?
Esistono al suo interno 3 famiglie di Asset.
La prima è una Asset Allocation classica, 2/3 azionaria ed 1/3 in obbligazionario in gran parte speculativo e liquidità in valuta, 50% euro e 50% esposto a rischio-cambio (qundi è un portafoglio decisamente dinamico!) strutturata sul seguente canovaccio:
33% azionario europeo
14% azionario USA
10% azionario paesi emergenti
3,5% azionario asiatico e del pacifico
5% titoli di stato
13% obbligazioni societarie ad alto rischio/rendimento
12% obbligazioni governative di paesi emergenti
4% liquidità in valuta
5,5% di azionario tematico/settoriale
All’interno vi è un paniere di 3 ETF a Leva finanziaria, che occupa circa il 6-6,5% del capitale (quindi visto che ognuno si espone a leva 2 il capitale d’ingressp è esposto al 103% su 100) contenuto nell’asset azionario europeo (ETF a leva 2 su Eurostoxx50), in quello USA (ETF a leva 2 su S&P500) e in quello tematico/settoriale (ETF a leva 2 sul Nasdaq100).
Infine c’è la liquidità. Il 50% della liquidità è inizialmente a disposizione, poi nel corso delle prime 5 revisioni (distribuite a breve cadenza per cercare di intercettare un periodo compatibile con la diffusione biologica del virus e con la volatilità che potrà imprimere ai mercati in questa fase) lo utilizzeremo per entrare nell’asset allocation prestabilita, mediando i prezzi di carico (value averaging).
Ma l'obbligazione Atlantia ha un lotto minimo di 100.000 euro o sbaglio?
Grazie
Francesco Tupputi
Hai ragione!! Non me n'ero accorto… troppi codici ISIN. Ok, corretto (cambia poco). 😉