Last Updated on 27/07/2024 by bowman
Damocle, il nostro portafoglio a rischio moderato, bilanciato secondo una strategia di bilanciamento che rappresenta una variante più “Europea” del classico abbinamento QQQ tra Treasury-Bond e Nasdaq, compie il suo secondo anno di vita.
Trovandoci ad un anniversario dalla sottoscrizione, vado innanzitutto a calcolare la valorizzazione della mia polizza a Gestione Separata pura, in euro. Avevo scelto come strumento il prodotto di Reale Mutua, principalmente perché accessibile pubblicamente senza grandi costi d’entrata o requisiti stringenti.
Come funziona la rivalutazione dei premi?
Andiamo a leggere quale è stato il rendimento nell’ultimo anno della “Gestione Separata” definita “Reale Uno” ai cui rendimenti è legata la rivalutazione (a capitale garantito, ricordiamolo) della nostra polizza assicurativa vita:
Vediamo che nell’ultimo anno la Reale Uno si è rivalutata di 2,03%, sottraendo la commissione di gestione del 1% otteniamo una crescita del premio in polizza del 1,03.
La rivalutazione sfrutta la capitalizzazione composta, quindi al valore successivo alla rivalutazione dello scorso anno (20220 euro) andiamo ad aggiungere un +1,03% ed otteniamo 20428 euro.
C’è poi il calcolo della distribuzione periodica, che questo portafoglio, come da strategia, accumula ogni 3 mesi nel Nasdaq100.
L’ETF Invesco QQQ ha pagato 18,05 euro di dividendo, l’ETF Treasury Bond medio termine 111,86, gli obbligazionari emergenti rispettivamente 80,27 e 81,73 ed infine ci sono i ‘soliti’ 111 euro trimestrali accreditati netti come interessi del conto deposito Rendimax a 5 anni.
Aggiunta alla liquidità residua del precedente rendiconto trimestrale abbiamo la somma disponibile di 515,25 euro.
Al prezzo odierno di 273,75 euro per quota, la liquidità a nostra disposizione ci consente di sottoscrivere una sola quota aggiuntiva dell’ormai caro Nasdaq100. Con un’operazione molto sconveniente come commissioni (io simulo sempre 5 euro per eseguito sugli ETF), cosa che non mi interessa trattandosi di una simulazione, vado ad aggiungere la sottoscrizione di questo mese al Nasdaq100 mediando come di consueto il prezzo di carico.
Otteniamo la situazione finale di DAMOCLE al 24.05.2021:
Il controvalore al 24.05.2021 di DAMOCLE è di 115434,99 euro, con un gain del +15,43% in due anni estremamente interessante dato che Damocle si basa su una strategia di BILANCIAMENTO (non quindi su un’asset allocation diversificata), sovraesposta da un lato al tecnologico (premiato dal corso di mercato degli ultimi 24 mesi) dall’altro dall’obbligazionario in dollari (penalizzato invece!) a stento mediato dagli asset decorrelati come natura d’investimento (gestione separata e deposito bancario) in euro.
La cosa estremamente notevole è che questo rendimento del +7,71% annuo medio annuo è stato ottenuto esponendo solo il 17,5% del patrimonio iniziale al rischio dei mercati azionari (quindi tecnicamente nel 2019 ho costruito un portafoglio ‘prudente’, se non si considerassero i rischi come la valuta, ricordiamo sempre che eravamo nel bel mezzo di un anno già da sé straordinario come crescita degli azionari e del Nasdaq, considerati all’epoca molto sopravvalutati). Il restante rendimento lo abbiamo cercato in altri tipi di rischio, tra essi decorrelati:
– Il vincolo temporale (conto deposito Rendimax)
– Il rischio demografico/inflattivo tipico della gestione separata (i cui rendimenti potrebbero essere al di sotto dell’erosione dell’inflazione, data l’estrema sicurezza).
– Il rischio valuta
– Il rischio ‘emittenti di paesi emergenti’ per il debito emergente
– Il rischio specifico emittente per il debito USA
In quest’ottica, finora, Damocle si è rivelato un portafoglio straordinario: nei trimestri di ‘difficoltà’ (e ce ne sono stati) semplicemente non è cresciuto, ma non è mai arretrato, in generale tutti i fattori determinanti la sua redditività (tassi d’interesse, rapporto USD/Euro, rischio paesi emergenti, rischio azionario di uno dei mercati più volatili) hanno oscillato in maniera significativa in 24 mesi, ma si sono complessivamente bilanciati ed hanno restituito una redditività più prossima all’8% che al 7% con un’esposizione all’azionario da ‘Prudente’ ed un rischio complessivo probabilmente ‘Moderato’.
Rimane da vedere se la sfida di Damocle nei prossimi anni si confronterà con fasi in cui questi fattori di rischio anziché bilanciarsi proficuamente si alleeranno per sottrarre redditività all’ipotetico investitore o se cadrà la ‘Spada’ in testa al nostro portafoglio del rischio significativo di un mercato Nasdaq che, dopotutto, negli ultimi 24 mesi ha fatto da ossatura alla redditività di portafoglio.
P.C. 24.05.2021