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DAVID: i due anni del portafoglio a soglie d’ingresso

Last Updated on 26/07/2024 by bowman

Siamo giunti alla nuova revisione bimestrale di DAVID: un portafoglio che si costruisce parzialmente da solo sulla base di soglie d’ingresso ribassiste fissate su molteplici asset.

Inutile dire che per una strategia simile iniziata a fine 2020 quest’anno sia un momento di accumulo e di investimento piuttosto che un momento di risultati.

Andiamo ad osservare cosa è accaduto a DAVID da fine settembre a oggi:

La debolezza del mercato, soprattutto nel settore obbligazionario, fa raggiungere a DAVID nuove interessanti ‘soglie d’ingresso’. In questo momento i 4 asset “core” sono tutti in perdita nella quota obbligazionaria (parlando di controvalore di mercato ed incassando al solito la loro distribuzione, data dai dividendi indicati).
Andiamo a procedere ai seguenti investimenti:
PORTAFOGLIO “CORE”:
Investo 984,6 euro (18 quote) nell’azionario mondiale dei paesi sviluppati (MSCI World), unico asset principale in guadagno.
La soglia x2 mi impone di investire 1977,14 euro (22 quote) nell’obbligazionario High Yield.
Similmente devo investire 1989,04 euro (94 quote) nei titoli di Stato USA, dopo la forte svalutazione attuale del treasury bond.
Infine investo 1996,8 euro (30 quote) anche nell’obbligazionario dei paesi emergenti con copertura valutaria, uno degli asset più colpiti da svalutazione negli ultimi anni.
PORTAFOGLIO DIVERSIFICATO:
Il rialzo dei tassi globali mi impone un’ulteriore soglia d’ingresso nell’obbligazionario globale aggregato con copertura valutaria (iShares Core Global Aggregate Eur Hedged) di 999,72 euro (217 quote), che portano il mio totale investito a 7977,55 euro. Ho superato i 7500 di soglia prevista, quindi il portafoglio DAVID è ‘completo’ per questo asset: come per l’azionario cinese, non aggiungerò più. 
L’azionario dei paesi emergenti, ancora debole, mi impone un ingresso di 983,27 (37 quote) nel iShares Core MSCI Emerging Markets.
La debolezza dell’obbligazionario mi impone anche un ulteriore ingresso nell’obbligazionario societario europeo, con 997,5 euro (5 quote) investiti in Amundi Euro Corporate Bond.
PORTAFOGLIO SETTORIALE:
L’unico asset settoriale ancora debole ed investibile è l’obbligazionario convertibile, procedo quindi, raggiunta la soglia, ad investire 980,1 euro (30 quote) nel SPDR Global Convertible Bond EUR Hedged.
PORTAFOGLIO TEMATICO:
Anche sul tematico ho un asset che ha raggiunta la soglia d’investimento: il WisdomTree Artificial Intelligence, sceso a 40,37 euro, mi consente di investire di 484,44 euro (12 quote) in questo titolo. Parliamo di un piccolo investimento, ma si tratta sempre di tematici, da prendere con le pinze per avere un vero bilanciamento per i risparmiatori, le speculazioni travestite da consulenza le lasciamo ad approcci più ‘commerciali’.
PORTAFOGLIO A LEVA FINANZIARIA:
L’estrema accortezza ed il bilanciamento con cui ci muoviamo ci consente persino di esporci, con il contagocce, alla leva finanziaria. Il crollo del Nasdaq a leva 3 (senz’altro il più speculativo tra tutti i titoli!) mi permette di acquistarne 489,04 euro (8 quote) nella logica opportunistica di una strategia a soglie d’ingresso.
Il risultato finale per DAVID è il seguente:

Sono passati 2 anni dall’inizio di DAVID, cosa abbiamo imparato da questa strategia?
La liquidità a disposizione è scesa, per DAVID dal 55% di gennaio al 16% dell’ultima revisione del 2022. Il controvalore attuale di capitale è oggi di 147118,94 in flessione del -2% rispetto ai 150013 iniziali. Ovviamente sarebbe molto sciocco impostare una strategia d’ingresso a soglie ribassiste valutando poi, prima dell’orizzonte temporale non solo obiettivo, ma anche di investimento del portafoglio (non abbiamo ancora finito di utilizzare la liquidità) il risultato finale.
Considerando la quantità media di azionario nell’attuale vita di DAVID e la presenza di liquidità, faccio un confronto, a livello esplicativo, tra il capitale di DAVID ed il capitale di un’asset allocation come quella del LifeStrategy20 (iniziato però alcuni giorni dopo DAVID) nel corso di questi due anni:
Proseguendo con l’attuale flessione dei mercati è probabile che scenderemo sotto quel 10% che ci permetterà di allungare a 10 mesi i ribilanciamenti di DAVID alla prossima revisione.
Il prossimo bilanciamento è previsto a fine gennaio.
P.C. 28/11/2022

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