Oro, Spezie e Tulipani

DEMETRA: un portafoglio bilanciato “All Seasons”

Last Updated on 27/07/2024 by bowman

Non sono un fan dei portafogli di valore “eterno”, ritengo sia più importante cercare di volersi assumere il rischio e l’aspettativa di rendimento di un’asset allocation o di una strategia specifica.

I molti temi aperti dalle anomalie dei mercati finanziari in questo periodo:

– La decorrelazione tra asset che è (finalmente) giunta contrapponendo i segmenti di mercato sottovalutati (Value) e quelli sopravvalutati (Growth) con la contrapposizione apparente tra ‘settori economici maturi’ e ‘settori economici innovativi/tecnologici’

– La duration è una grande minaccia, in una fase di tassi globali bassissimi, spesso negativi… basta un’interruzione delle politiche di sostegno economico, non tanto un rialzo dei tassi delle banche centrali, per colpire fortemente i controvalori del debito in quota capitale

– L’oro ed i metalli preziosi in generale sono ad un valore prossimo ai massimi storici, spinti in alto dalla recessione introdotta dall’evento nefasto della pandemia globale

– La forte debolezza di alcune valute rispetto all’euro (acuirsi del ‘rischio valuta’)

Il Covid ci ha confermato che i mercati non sono solo non prevedibili, ma anche incerti: leggi valide in passato potrebbero non esserlo in futuro, questo mi spinge a diffidare di regole “universalmente valide” perché deludendo in futuro le aspettative potrebbero spingerci a ripensare a tutta la strategia.

DEMETRA, il portafoglio che ho in mente questa volta, percorre però come asset allocation la celebre struttura “All Season”:

10% di Commodities e Metalli Preziosi (anziché il 15% del A.S.)

35% di Azioni Mondiali (anziché il 30%)

55% di Obbligazioni Mondiali

La strategia non deve essere statica, perché serve a bilanciare nel tempo la decorrelazione e le criticità elencate (duration, asimmetria Growth/Value, contrapposizione azionario e oro etc…) che questo anno ha portato probabilmente all’estremo.

Ho deciso quindi di suddividere il portafoglio in 5 “core”, ovvero sotto-portafogli, i primi quattro dei quali a distribuzione.

CORE 1: titoli di stato a duration lunga, titoli di stato in valuta a duration lunga, titoli obbligazionari societari “investment grade”, titoli obbligazionari a duration corta, titoli obbligazionari in valuta a duration corta.

CORE 2: titoli obbligazionari di paesi emergenti, titoli obbligazionari “high yield”

CORE 3: azioni VALUE, fondi azionari VALUE

CORE 4: azioni GROWTH, fondi azionari GROWTH

CORE 5: oro, argento, commodities

Le regole di gestione è ricorrere ad accumulo, ogni 6 mesi, della distribuzione di un CORE investendolo, mediando i prezzi di carico, in strumenti finanziari del core seguente (ad esempio le cedole di obbligazioni emergenti e high yield, investite in azionario value). Questo sempre se il valore del CORE in cui si accumula è inferiore a quello del CORE che distribuisce, altrimenti si passa ad accumulare nel CORE successivo (eventualmente dopo il CORE 5 si riparte dal CORE 1).

L’accumulo dovrebbe, per quanto possibile, andare a ‘mediare il prezzo’ (cost averaging) degli asset più svalutati al momento dell’accumulo.

Ogni 2 revisioni semestrali, ovvero ogni 12 mesi, si effettua un eventuale ribilanciamento, laddove non si rispetta questo ordine:

Core 1>=Core 3>=Core 5 e Core 2 >= Core 4

Il ribilanciamento va a ristabilire l’ordine quantitativo tra i diversi CORE.

Si noti la contrapposizione compensativa tra i diversi CORE: obbligazionario “investment grade” contrapposto a quello speculativo, segmenti di mercato azionario “value” contrapposti a quelli “growth”, commidites contrapposte all’azionario. Questo effetto che si spera sia compensativo è per andare a ricercare una decorrelazione tra asset (che internamente sono diversificati per duration, mercato, valuta etc…) utile a far accumulare i dividendi/cedole in maniera compensativa, su asset penalizzati da quello specifico momento di mercato, nella speranza di portare ad una crescita strutturale del capitale nel lungo periodo che è nostro orizzonte temporale.

La strategia flessibile ma sistematica serve a generare costante liquidità, prodotta da asset decorrelati all’interno di una logica “All Season” che vengono reinvestite per mediare le inevitabili e probabili flessioni degli asset iniziali tramite una strategia di “value averaging” decennale.

Il portafoglio conto che oltre che ‘bilanciato’ e nelle sue finalità abbastanza ‘neutrale’ rispetto al mercato (come da logica All Seasons) si riveli anche istruttivo per analizzare come tali asset “complementare” si stanno muovendo nelle varie fasi di mercato.

L’investimento iniziale di DEMETRA è il seguente:

Demetra parte quindi con un’asset allocation 45/55 dove il 60% è in euro ed il 40% a rischio valuta (principalmente dollaro, con un 2,25% di GBP).
I ribilanciamenti della strategia flessibile ci obbligano a fare i conti con l’inefficienza fiscale degli ETF. Sperando di ridurla il più possibile ho dovuto (centellinando) introdurre anche delle quote di strumenti efficienti fiscalmente (singole obbligazioni ed azioni), in quota comunque minima e diversificata.
L’orizzonte temporale dell’investimento è di 10 anni (il decennio 2020-2030), eventualmente rinnovabile.
Procedo quindi alla spiegazione dei vari sotto-portafogli.

CORE1: Titoli di Stato e Obbligazioni Corporate (20% di rischio valuta)
Il controvalore investito è di 90000 euro (30%) si parte, per i titoli di Stato e le obbligazioni di più alto merito creditizio, dalle duration più lunghe con il titolo di stato spagnolo a 40 anni ed il BTP ventennale. Si passa poi all’ETF di lunghissima duration (dove la redditività non è proprio zero… ma comunque pericolosamente ridotta), passando poi all’equivalente in dollaro USA, alle obbligazioni al ‘limite’ dell’investment grade (BBB), all’obbligazionario aggregato globale con hedging, passando poi a titoli di Stato USA (in dollari e con hedging) dalla duration molto breve, all’obbligazionario societario hedgiato sui tassi ed infine al conto deposito (neutrale ai tassi).
CORE 2: Obbligazionario Speculativo (40% di rischio valuta)
Il controvalore investito è di 75000 euro (25%). Il titolo al vertice della maturity e del rischio-rendimento è il titolo di Stato Turco al 8% a 14 anni. Passiamo poi per l’obbligazionario emergente in dollari Vanguard, poi a quello con hedging sull’euro. In quota minore c’è l’obbligazionario emergente a breve termine di SPDR, concludendo la quota governativa “ad alto rischio/rendimento”. Successivamente passo agli obbligazionari societari “high yield”: al vertice del rischio ci sono i CoCoBond con la loro elevata distribuzione societaria, passando poi all’high yield in dollaro ed in euro, fino all’high yield hedgiato a duration ridotta.

CORE 3: Azionario Value (2/3 rischio valuta)
L’esposizione valutaria aumenta nell’azionario, la cui volatilità comunque si auspica possa parzialmente compensare tale svantaggio. 60000 investito in Azioni “value” (20%). Diversificazione tra USA, europee, investimento tematico in infrastrutture di paesi sviluppati e di paesi emergenti, in immobiliare sviluppato ed asiatico ed infine una selezione di 5 azioni scelte per il loro dividendo tra il Regno Unito (per ragioni di agevolazioni fiscali sui dividendi) e l’Italia. Enel (LargeCap Value del settore Servizi di Pubblica Utilità), BHP Group (LargeCap Value, colosso del settore minerario), Tenaris (MidCap Value del settore energetico), The Berkeley Group Holdings (MidCap Value, importante nel settore immobiliare britannico).
CORE 4: Azionario Growth (2/3 rischio valuta)
Stesso meccanismo per l’azionario Growth per il quarto Core: 45000 investito in Azioni “growth” (15%). La diversificazione passa dal mercato europeo al Nasdaq americano, tematico sull’energia pulita, fino a titoli come Falck Renewables (SmallCap delle energie rinnovabili), Burberry Group (MidCap del lusso britannica), Allied Minds (SmallCap finanziaria attiva nella gestione patrimoniale).
CORE 5: Metalli Preziosi e Commodities
In fondo allo schema c’è il nostro investimento del 10% (30000) in Oro, Argento e Commodities.
Il capitale iniziale di DEMETRA parte da un valore investito di euro 300033,58 al 30 settembre 2020. Il primo rendiconto semestrale è previsto per la fine di marzo 2021.
P.C. 30/09/2020

2 commenti su “DEMETRA: un portafoglio bilanciato “All Seasons””

  1. Non è certo un portafoglio da utilizzare per dare consulenza ad un risparmiatore… la strategia è complessa perché cerca di 'estrarre' quello scarto di rendimento che esiste potenzialmente tra comparti contrapposti di medesime 'asset class': la contrapposizione tra Value e Growth nell'azionario, tra merito creditizio nell'obbligazionario e tra duration differenti nel governativo. Comunque vedrò cosa ne viene fuori. Certo per investirci sono meglio i portafogli "semplici". 😉

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