Oro, Spezie e Tulipani

ELIO: la strategia “All Risk Balanced” e la neutralità al mercato

Last Updated on 26/07/2024 by bowman

A due anni dalla creazione, due anni movimentati come il 2022 ed il 2023, ELIO ci mostra che tipo di ‘stabilità’ ha saputo garantire, pur con asset singolarmente dinamici, una strategia “All Risk Balanced”.

I 5 ‘core’ del portafoglio: azionario mondiale ad alto dividendo, azionario USA a bassa volatilità, governativo europeo a breve termine, obbligazionario globale a breve termine, e l’abbinamento anti-inflattivo oro fisico+obbligazioni globali indicizzate all’inflazione, vanno ribilanciati al 20% ciascuno del capitale ogni 6 mesi.

Questo fa in modo di collocare l’investimento complessivo esattamente “al centro” di alcuni classici rischi economici: i tassi d’interesse, l’inflazione, il mercato azionario tra tutti, con il rischo ‘timing d’ingresso’ ridotto proprio dai bilanciamenti.

La situazione attuale è la seguente:

Il ribilanciamento va effettuato questo semestre ovviamente tra gli asset favoriti dal mercato: l’azionario e l’oro a favore dei più svantaggiati come gli obbligazionari brevi.

Vendo:

– 25 quote di Vanguard FTSE All World High Dividend per 1666,25 euro, pagando 76,99 euro di capital gain

– 17 quote di Invesco Physical Gold Euro Hedged per 983,96 euro, pagando 51,16 euro di capital gain

La liquidità a disposizione a questo punto è salita a 2608,44 euro e la utilizzo per incrementare gli obbligazionari a breve termine:

– con 1153,96 euro compro 7 quote di xTrackers Eurozone Government Bond 1-3 anni

– con 1298,58 euro compro 138 quote di HBSC Bloomberg Global Susteinable Aggregate Bond 1-3 anni

Rimangono 156,4 euro a disposizione e ELIO è riportato ad un’esposizione 20% verso ciascuna classe

 di rischio:

Cerco di far capire con un grafico la funzione di una strategia a bilanciamento dei rischi (Risk Balanced):

L’effetto della strategia è ora visibile: verosimilmente questi portafogli rimangono “neutrali alla crescita di mercato” ovvero non possiamo aspettarci che battano i ‘benchmark’ perché parte della loro capitalizzazione composta è investita nell’utilizzare fattori di crescita contrapposti (obbligazioni brevi/antinflattivi/azionari etc…) ed un’altra parte viene progressivamente disinvestita per i ribilanciamenti semestrali (rischio timing). Tuttavia l’effetto pregevole è questo: durante i FORTI SHOCK, la flessione è relativamente contenuta, poiché è difficile che TUTTI i rischi diversi si scatenino in contemporanea e questo tipo di portafoglio è collocato “al centro” dei vari rischi, ovvero solo alcuni mattoni mostreranno crepe e verranno riparati con la riserva rimasta negli altri. Al contempo quando la ripresa è GENERALIZZATA alla fine il portafoglio, che non parte da un livello troppo ‘basso’ essendo rimasto resiliente durante la crisi, inizierà a creare reale rendimento.

P.C. 19/05/2024

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