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Gli ETF di HSBC

Last Updated on 27/07/2024 by bowman

 La Hongkong and Shanghai Banking Corporation è una prestigiosa istituzione, nata come banca commerciale nel 1865 ad Hongkong. Era l’era del colonialismo ed il fondatore, sir Thomas Sutherland, la instituì tale compagnia per avvantaggiarsi dell’apertura al commercio della Cina, facendo base nella colonia britannica e nel porto di Shanghai.

In 155 anni di attività la HSBC Holding è diventata una multinazionale ed una holding di servizi finanziari, fino a raggiungere le dimensioni di più grande banca europea e, con 102 miliardi di dollari, il secondo titolo per capitalizzazione di mercato della borsa di Londra (LSE) dopo la Royal Dutch Shell.

Ad oggi è una delle società leader mondiali di Commercial Banking, Global Banking (Investment Banking), Retail Banking e Wealth Management e Global Private Banking.
Non poteva non essere presente con una propria offerta di ETF che hanno la caratteristica di avvantaggiarsi dell’enorme vastità degli investimenti della multinazionale, nonché della sua esperienza commerciale nei mercati emergenti e periferici. Tutti i titoli principali sono costruiti fedelmente alla più pura replica passiva: replica fisica dell’indice, nessun espediente di derivati o prestito titoli, divisione tra utili aziendali (che vengono distribuiti) e capitale.

Gli ETF
della HSBC non hanno una popolarità che gli assicura grandi masse di scambi sui
mercati italiani (salvo qualche titolo), cionondimeno rappresentano degli
strumenti con caratteristiche peculiari per area e tema d’investimento e
possono quindi risultare molto interessanti.

 

La
caratteristica degli ETF della HSBC è l’essere tutti strumenti azionari,
caratterizzati per l’investimento localizzato in specifici, e particolari,
mercati ed aree geografiche.

Rappresentano l’essenza più “pura” dell’investimento passivo indicizzato e oltre alla natura azionaria sono accomunati (con pochissime eccezioni per il dividendo) da queste caratteristiche:

– Nessun hedging valutario, nessun prestito titoli, nessuna replica sintetica o altro ricorso a strumenti finanziari derivati

– Replica sempre fisica, totale o con un campionamento ottimizzato che comprende quasi tutto l’indice

– Distribuiscono i dividendi, non li reinvestono, distinguendo il capitale dagli utili distribuiti (fanno eccesione i nuovi tematici ed il far east ex japan che invece accumulano).

 

Gli Indici Principali:

Gli ETF
principali di HSBC sono caratterizzati da un’altissima qualità intesa come rapporto tra modalità di replica ritenute efficienti, costi e ovviamente rating Morningstar. Effettuano un’integrale
distribuzione degli utili, una replica ‘pura’ alleggerita da qualsiasi tecnica
‘sintetica’ e da costi bassissimi anche per la categoria (nessuno supera 0,19%
l’anno di commissioni).

 

HSBC MSCI World (IE00B4X9L533)

Un classico
fondo indicizzato a replica passiva dell’indice MSCI World, che investe in 1396
titoli azionari di 23 paesi sviluppati (sui 1600 titoli inclusi nell’indice,
riprodotto tramite campionamento ottimizzato). E’ un ETF a distribuzione, privo
(come tutti quelli di HSBC, che sono ‘puri’ nella loro replica) di Hedging
valutario, che paga dividendo a gennaio, aprile, luglio e ottobre.

La
caratteristica unica di questo strumento è il costo, con un Total Expense Ratio
di 0,15% rappresenta il più economico MSCI World presente sul mercato, il che
unito alla modalità di replica, alla semplicità ed efficacia di costruzione
dell’indice ed alla distribuzione dei proventi, nonché alla dichiarata assenza
di qualsiasi utilizzo di strumenti derivati (incluso l’hedging), di tecniche di
prestito titoli o di replica sintetica (qui la replica è assolutamente fisica)
lo rende forse uno strumento candidato all’investimento di patrimoni anche consistenti ed
a lungo-lunghissimo orizzonte temporale, in quanto espressione
dell’investimento indicizzato più “puro” e gestito come contractual
fund con una professionale gestione tra Irlanda e Svizzera (HSBC Private Bank
Suisse). Ha un buono storico (sul mercato da 10 anni) ed ha masse superiori al
miliardo e mezzo.

HSBC S&P500 (IE00B5KQNG97)

Caratterizzato
dalla stessa gestione ‘autentica’ rappresenta l’ETF che replica, integralmente
ed in maniera fisica, l’incidice di riferimento della borsa USA. Con storico e
caratteristiche speculari al MSCI World della casa ha una capitalizzazione
anche superiore (3,28 miliardi ad oggi) ed un costo di gestione record i 0,09%
l’anno di TER. Anch’esso è unicamente a distribuzione e paga dividendo a
gennaio e luglio.

 

HSBC FTSE100 Gbp (IE00B42TW061)

Banca
britannica per eccellenza, non può mancare nell’offerta HSBC, una replica
dell’indice di mercato della borsa di Londra. Sul mercato addirittura dal 2009,
con una tecnica di replica fisica totale in sterline ed un eccellente TER dello
0,07% l’anno, fa parte della ‘famiglia’ dei principali ETF dei paesi
sviluppati, eccellente selezione per investire sul mercato UK. E’ anch’esso
solo a distribuzione, con dividendi pagati gennaio/luglio. Gli scambi sono
inferiori (superiori a 300milioni).

 

HSBC Euro Stoxx50 (IE00B4K6B022)

Continua la
‘selezione’ degli indici classici dei paesi sviluppati, con una replica
perfetta (fisica totale) dell’eurostoxx 50 composto dalle principali 50 azioni
europee, sul mercato dal 2009. E’ uno degli ETF più economici esistenti, con un
TER di 0,05% l’anno. Dividendo a gennaio/luglio.

 

HSBC MSCI Europe (IE00B5BD5K76)

Fratello più
diversificato del precedente, questo ETF replica in maniera fisica ed integrale
l’indice dei principali titoli azionari dei 15 paesi europei più industrializzati.
Il fondo è composto da 433 titoli e mantiene un TER eccellente per la categoria
dello 0,1%, possiede anche un invidiabile storico dal 2010. Come gli altri
distribuisce dividendo a gennaio e luglio.

 

HSBC MSCI Japan (IE00B5VX7566)

L’ETF sul
Giappone della casa presenta la nota qualità e l’usuale scelta di distribuzione
semestrale. Replica l’indice delle 318 aziende giapponesi a grande e media
capitalizzazione replicandolo totalmente con un TER di 0,19%.

 

HSBC MSCI Pacific (IE00B5SG8Z57)

L’ETF della
casa che diversifica nei paesi sviluppati dell’area del Pacifico: dove
l’economia egemonica è l’Australia (58%), poi Hong Kong (24,8%) da intendersi
come area cinese “sviluppata”, Singapore (8,39%), la Nuova Zelanda
(2,75%), Macao (1,38%). L’indice investe in 134 azioni, che presentano
caratteristiche proprie di mercati sviluppati e non emergenti. L’indice è come
al solito costruito benissimo, è sul mercato da oltre un decennio, ha un TER
record (per il comparto) dello 0,15% e distribuisce in maniera sostenibile gli
effettivi proventi separando “reddito da capitale e reddito da utili”
con l’usuale cadenza semestrale.

 

HSBC MSCI Emerging Markets (IE00B5SSQT16)

Ricordiamo
che da oltre un secolo e mezzo la HSBC, nata come banca coloniale per
commerciare con la Cina vanta rappresentanze ed esperienza record nei
cosiddetti “paesi emergenti”. Il loro ETF Emerging Markets è
caratterizzato da costo (0,15% TER) record e qualità record: investe
fisicamente nelle 1031 azioni principali dei Paesi Emergenti, in primis Cina (42%),
poi Taiwan (12%), Corea (11%), India (8%), Brasile (4,7%), Sudafrica (3,5%),
Russia (3,2%), Arabia Saudita (2%), Tailandia (1,9%), Malesia (1,7%). Il titolo
è sul mercato dal 2011 e distribuisce integralmente gli utili ogni tre mesi
(gen/apr/lug/ott).

  

Gli Indici Locali:

ETF
secondari della casa, investono in singole economie. Hanno la caratteristica di
costi più elevati, ma rappresentano un ‘patrimonio’ della società in quanto
consentono di diversificare pesando singole economie di “nicchia”
come Messico, Malaysia etc… sono purtroppo molto meno scambiati.

 

HSBC MSCI USA (IE00B5WFQ436)

Fondo
specializzato sul mercato americano, investe in 610 azioni, aggregando a quelle
a grande capitalizzazione (già presenti negli S&P500) anche quelle a media
capitalizzazione. I costi sono dello 0,3% TER e la distribuzione è sempre
semestrale.

 

HSBC Canada (IE00B51B7Z02)

Titolo
specializzato nel mercato canadese, di cui riplica gli 83 titoli principali.
TER 0,35% e distribuzione semestrale.

 

HSBC China (IE00B44T3H88)

Il titolo è
fuorviante, sarebbe bene definirlo, per distinguerlo, come “Hong
Kong” poiché replica le azioni cinesi della borsa di Hong Kong (una delle
3 borse cinesi) investe in 712 azioni principali qui quotate, distinte
tra titoli H, titoli B, Red Chips e P Chips. Il costo è 0,6% l’anno ed il
dividendo sempre semestrale.

 

HSBC China A Inclusion (IE00BF4NQ904)

ETF che
investe nel mercato cinese, senza alcuna sovrapposizione con il precedente.
Investe infatti solo nelle azioni di classe A, quelle aziende della Cina
continentale scambiate nelle due borse di Shanghai e Shenzen (no Hong Kong).
Investe fisicamente in 474 titoli a grande capitalizzazione e distribuisce il dividendo
trimestralmente, con un TER dello 0,3% annuo.

 

HSBC Far East ex Japan (IE00BBQ2W338)

Complementare
al Giappone ed al Pacific, è un ETF completamente diverso: investe nell’estremo
oriente ed è quindi essenzialmente un indice dei paesi emergenti asiatici.
Investe in 581 aziende, in primis cinesi continentali (51%… c’è quindi una
sovrapposizione con gli ETF locali di questo paese), Taiwan (15%), Corea (14%),
Hong Kong/Cina regione autonoma (8,25%), Singapore (2,67%), Thailandia (2,33%),
Malesia (2%), Indonesia (1,74%), Filippine (0,88%), Macao (0,44%). Niente
India, essenzialmente Cina, paesi limitrofi e Sud-Est Asiatico, quindi. Il
costo è 0,45% TER. E’ oltretutto uno dei pochi ETF di HSBC ad accumulazione dei
proventi!

 

HSBC Russia Capped (IE00B5LJZQ16)

Titolo che
investe, con una rara replica fisica e totale, ed un buono storico (2011), in
22 aziende russe. La diversificazione è scarsa, costa 0,6% l’anno e
distribuisce gli utili ogni 6 mesi.

 

HSBC MSCI Brazil (IE00B5W34K94)

Il fondo
investe nelle 54 aziende principali brasiliane, costo 0,6% e distribuzione
semestrale.

 

HSBC MSCI Indonesia (IE00B46G8275)

Il fondo
investe nelle 22 aziende principali indonesiane, costo 0,6% e distribuzione
semestrale.

 

HSBC Emerging Markets Latin America (IE00B4TS3815)

ETF di
nicchia, ma molto interessante, perché grazie all’esperienza di HSBC permette
di accedere al mercato di paesi in cui raramente gli ETF investono. Le 106
aziende replicate fisicamente nell’indice, oltre che in Brasile (60%) e Messico
(21%), investono in Cile (7%), Perù (3,3%), Colombia (2,4%) e Argentina (1,7%).
TER 0,6% e distribuzione trimestrale.

 

HSBC Emerging Markets Far East (IE00B5LP3W10)

Altro fondo
su mercati emergenti, ma a zona. Le 609 azioni del fondo aggregano investimenti
in Hong Kong (58%), Taiwan (17%), Corea (16%), Thailandia (2,6%), Malesia
(2,35%), Indonesia (2%), Filippine (1%). 0,6% TER e distribuzione trimestrale.

 

HSBC Taiwan Capped (IE00B3S1J086)

Questo ETF
investe per il 35% in azioni a larga capitalizzazione e 65% a media
capitalizzazione di Taiwan. In totale 87 titoli, distribuzione semestrale e TER
0,6%.

 

HSBC Korea Capped (IE00B3Z0X395)

Investe in
circa 100 aziende coreane, TER 0,6% e distribuzione semestrale.

 

HSBC Mexico Capped (IE00B3QMYK80)

Investe in
24 principali aziende messicane, TER 0,6% e distribuzione semestrale.

 

HSBC Turkey (IE00B5BRQB73)

Investe in
14 principali aziende turche, TER 0,6% e distribuzione semestrale.

 

HSBC Malaysia (IE00B3X3R831)

Investe in
41 principali aziende della Malesia, TER 0,6% e distribuzione semestrale.

 

HSBC South Africa (IE00B57S5Q22)

Investe in
39 principali aziende sudafricane, TER 0,6% e distribuzione semestrale.

 

 Gli Indici Settoriali e Tematici:

Più
recentemente il catalogo di HSBC si è arricchito di ETF tematici,
principalmente gli indici “Sustainable” che sono costruiti con una doppia
selezione: attenzione ESG classica da un lato, criteri di “low carbon” come
secondo fattore ed esclusione di settori controversi.

 

HSBC EPRA/NAREIT Developed (IE00B5L01S80)

L’ETF
investe nelle principali aziende immobiliari dei paesi sviluppati: 341 titoli,
in primis USA (53%), Giappone (11%), Germania (6%). Costo 0,4% e distribuzione
trimestrale.

 

HSBC Developed World Sustainable Equity (IE00BKY59K37)

968 azioni
mondiali per rating sostenibile. Questo indice non include solo il ESG
classico, ma l’allineamento con le politiche anti-inquinamento “Low Carbon” e
l’esclusione di settori non etici (militari, controversi etc…). La conseguenza
diretta è un sovrappeso dei tecnologici (primo settore al 29%) e dei finanziari
(21%) che da soli occupano metà del capitale. Geograficamente ¾ del capitale è
investito in USA (2/3), Giappone (8%) e UK (5,25%). 0,18% TER annuo. Accumulo.

 

HSBC USA Sustainable Equity (IE00BKY40J65)

470 titoli
USA selezionati per rating sostenibile. Gran parte (55%) tecnologici e
finanziari. 0,12% di TER e ad accumulazione.

HSBC Europe Sustainable Equity (IE00BKY55W78)

225 azioni
mondiali per rating sostenibile. 42% diviso tra UK e Svizzera, il resto paesi
EMU. 0,15% di TER. Accumulazione.

 

HSBC Japan Sustainable Equity (IE00BKY55S33)

439 titoli
azionari giapponesi, selezionati per rating sostenibile. Ne risulta in questo
caso una forte riduzione dei tecnologici (appena 8%) a favore di beni di
consumo e industriali (46%). 0,18% di TER. Accumulazione.

 

HSBC Asia-Pacific Sustainable (IE00BKY58G26)

Investe
fisicamente in ben 859 titoli azionari di Cina, Australia, Corea, Taiwan,
Cina/Hongkong, India, Singapore e Tailandia, selezionati per rating
sostenibile. No Giappone. Finanziari e tecnologia oltre il 60% del capitale.
Esclude il Giappone. 0,25% di TER. Accumulazione.

 

HSBC Emerging Markets Sustainable (IE00BKY59G90)

Investe
fisicamente in 898 titoli dei paesi emergenti (40% Cina, 16% Taiwan, 11% India,
5% Brasile, 5% Sudafrica, 4% Russia), selezione per rating sostenibile. La
selezione genera un’interessante diversificazione non solo territoriale, ma
anche settoriale, con il 40% in tecnologici, 27% finanziari in primis. TER
0,18% e ad accumulazione.


                                                              Gli ETF a Gestione Attiva:

HSBC Multi-Factor Worldwide Equity (IE00BKZGB098)

ETF estremamente interessante, poiché è l’unico della casa ed uno dei pochissimi in circolazione a Gestione Attiva. La gestione attiva viene effettuata mediante rigidi schemi di selezione multi-fattoriale, usando come “bacino” tutti i titoli dell’All Country World Index (circa 3000) dove ne seleziona (attualmente) circa 300. La replica è fisica e totale, con la consueta qualità HSBC. La strategia non ha un benchmark dichiarato (può sovrappesare e sottopesare asset), tuttavia si basa sulla selezione in base a qualità, valore, momentum, bassa volatilità e dimensioni selezionando i primi in classifica. L’ETF attivo ha ottime masse investite (oltre 800milioni), un TER annuale dello 0,25% e distribuisce dividendo a Gennaio/Aprile/Luglio/Ottobre (circa un 1,23% nell’ultimo anno).

C’è da dire che, dal 2014 (anno di creazione) non ha fatto meglio dell’indice passivo:

P.C. 20.10.2020

6 commenti su “Gli ETF di HSBC”

  1. bgiorno bow ,,,,,,,, lleggo di hsbc msci world e ti chiedo : sei favorevole o contrario al pac , come formula per accumulo di lungo periodo ? oppure imeglio un primo investimento consistente e successive piu modeste ? grz e complimenti .

  2. Come strumento di accumulo progressivo e come strumento di accantonamento (creazione di un piccolo investimento partendo da zero, ad esempio destinando una piccola quota dello stipendio non possedendo un capitale da investire) il PAC è ovviamente il mezzo ideale. Sul discorso di affermare che un PAC ha "migliori performance" dell'investimento PIC c'è da scrivere un libro: te lo sintetizzo con il concetto che diversifichi il rischio di un timing sbagliato, ma mediando il rischio ovviamente medi anche il potenziale rendimento. E' più prudente il PAC? Se il rischio è quello del timing d'entrata sbagliato diciamo di sì, pensa ad esempio ad un asset come le azioni tecnologiche, senz'altro un asset estremamente redditizio negli ultimi 40 anni, ma oggi potrebbe essere a vero rischio bolla… se non hai fretta e non vieni indotto da avidità o da consulenti/venditori che ti allettano con i rendimenti mirabolanti degli ultimi 5 anni entrare in 10 anni 1/120 al mese spalma un bel rischio rispetto a investirci un capitale consistente tutto oggi (in una fase di mercato molto caratteristica e le cui peculiarità potrebbero non ripresentarsi a lungo). Il problema di molti PAC (non ovviamente se compri 500 euro di ETF ogni mese al prezzo di 5 euro, che ti da un controllo dei costi molto 'chiaro') è che gli investimenti PAC hanno costi effettivi spesso enormemente superiori a quelli cosiddetti ''PIC''. Mettiamo conto di un fondo che costa il 3% di commissione d'entrata… lo compri tramite PAC di 100 euro al mese ed hai anche 2 euro di costi fissi a rata… di fatto paghi il 5% (un prezzo esagerato rispetto a quanto si trova sul mercato) solo di commissione d'entrata… poi magari c'è un 2% di costi di gestione l'anno e quindi un PAC di 36 mesi ti costa, per dire, 11%. Può non sembrarti tanto, se paragonato al solito tecnologico che ha fatto performance del 30% l'anno o più… ma tale asset può essere usato come il solito specchietto per le allodole. Pensa alla Borsa di Londra, una delle più grandi e storicamente importanti del mondo. Le sue azioni hanno avuto negli ultimi 13 anni (ottobre 2007-ottobre 2020) una crescita del 9%, molti altre singole economie o singoli settori economici hanno fatto decisamente di peggio. Peggio ancora i contratti per fare un PAC sono concepiti dalle società di gestione e dalle aziende che li distribuiscono (banche, reti di promozione finanziaria) per pagare anticipatamente tutte o una grossa fetta delle commissioni dell'intero piano d'investimento anticipate, dal 25% al 100%. Allora immagina che quel 5% l'anno lo paghi subito per 36 mesi e dopo 1 anno o due tu hai bisogno di quei soldi, non puoi continuare o il ''consulente'' se ne esce con un bel "beh, questo fondo è andato benissimo/non è andato come speravamo. Perché non cambiare il PAC su questo con un altro investimento?"… ecco, allora calcola su un PAC parziale quanto si è pagato. In altre parole il PAC come STRATEGIA e come PRINCIPIO è eccellente per ALCUNE finalità (diversificare il rischio di un momento d'entrata sbagliata, di scelte fatte sull'emotività o pensando di saper anticipare o prevedere il mercato, di consigli sbagliati e/o infedeli, farsi un salvadanaio che ci permette di risparmiare ed investire in modo semplice e costruendo al contempo una strategia nient'affatto banale), ma come STRUMENTO va poi fatta attenzione.

  3. mi perdoni bow : inizio a novembre un 24 mesi simil DIOGENE . per la parte obbligazionaria seguo la sua indicazione . per la parte azionaria sarà vanguard , ma non riesco a decidermi se , come da lei suggerito , usare vwrld , con dvd o usare vwce ad accumulo . di pancia userei il primo , a dividendi . ma mi sembra un controsenso . puo' dissipare i miei dubbi ? un saluto e complimenti

  4. I PAC su titoli a distribuzione. C'è da chiedersi quale sia la finalità. Personalmente mi interrogherei su queste ipotesi: portafoglio ampio, cui desidero garantire, dalla parte che accumulo, un continuo flusso di diviendi per avere liquidità da reinvestire? Oppure un portafoglio finale la cui finalità sia la distribuzione. Mettiamo caso di voler accumulare, nel periodo di accumulo, una somma che poi paga dividendi medi del 2,5%… se parliamo di 100mila euro finali (per dire) sono 200 euro lordi al mese, utili ad arrotondare magari lo stipendio di un dipendente pubblico, ed ecco che poi l'obiettivo diventa tenere a lungo l'accumulato, ma ottenere un servizio di contributo al reddito.

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