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Il 2019: l’Anno dei Record

Last Updated on 27/07/2024 by bowman

C’è poco che si può dire sulle performance di quasi tutte le asset class (i tipi di investimento) dall’inizio dell’anno 2019 (momento in cui le valutazione dei mercati erano depresse da un 2018 negativo e da un forte storno dell’azionario globale a dicembre dello scorso anno) alla chiusura dei mercati odierna (30 dicembre 2019).

Abbiamo collezionato un anno record, e questa crescita eccellente è estesa a tutti gli investimenti: i titoli di stato, le obbligazioni societarie, l’azionario di varie aree geografiche, il debito dei paesi emergenti, le commodities, persino l’oro.

Non mi viene in mente un mestiere più ‘inutile’ del mio in questo anno: chiunque avesse investito in qualsiasi cosa a inizio anno avrebbe facilmente guadagnato e questo guadagno paragonato alla ‘rendita’ dell’investimento privo di rischio (titoli di stato a breve, conti deposito, interessi bancari) apparirebbe ancor più esorbitante.
Ovviamente ironizzo: in realtà il consulente dovrebbe essere (secondo me) un assistente nel costruire strategie e servizi adatti all’investitore, ma anche e soprattutto a saper tenere il timone nelle acque impetuose, sia con il vento a favore (2019) che durante la tempesta (2018), ad esempio è un consulente che in base al profilo saprebbe, alla fine di un anno così, se e come consolidare in maniera adeguata al suo cliente.

L’effetto è una massiccia svalutazione dell’euro, ci chiediamo? Più la sua aspettativa, eventualmente, poiché in realtà anche in valuta estera (dollaro, yen etc…) queste performance sono riscontrabili. Sicuramente c’è un mix, potenzialmente pericoloso, di euforia, fiducia, mancanza di investimento alternativo (l’assenza di rischio è l’unico investimento negativo dell’anno!) e compiacimento degli investitori per i toni accomodanti delle banche centrali.
Chi ha investito quest’anno si goda quindi i frutti.

Al solito per ‘misurare’ l’andamento delle varie asset class non ho utilizzato grafici ed indici teorici, ma la performance di ETF (ed ETC) che replicano passivamente la classe d’investimento, misurato sul grafico di crescita di morningstar (gli ISIN si trovano sul topic relativo alla mia tabella periodica dei rendimenti). Il risultato è il seguente e si commenta da solo:

Al solito il record spetta ai tecnologici dell’indice Nasdaq, che superano il 40% di crescita. Intorno e sopra il 30% si piazzano gli azionari Europeo e USA (sia nel large che nello small cap), gli altri azionari si distribuiscono grossomodo intorno al 20% insieme all’oro, gli obbligazionari più volatili (high yield, emergenti) sono intorno al 15%, mentre quelli investment grade tra il 7% ed il 9%, in linea con la crescita delle commodities (che rappresentano probabilmente il fanalino di coda tra gli asset ad elevata volatilità).

P.C. 30.12.2019

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