Last Updated on 26/07/2024 by bowman
La mia improvvisata replica alla LIVE con MrRIP è stata molto commentata e visualizzata, il che mi fa piacere. Mi fa piacere anche specificare in maniera dettagliata, nero su bianco ed assumendomene ogni responsabilità, quanto ho accennato nel video sul ‘modus operandi’ delle RETI/BANCHE che operano come collocatori di strumenti ad alto provvigionale (tipicamente Fondi Attivi, Polizze Assicurative di ‘Risparmio/Investiemento’ e Gestioni Patrimoniali varie…) tramite Agenti di Commercio che si autodefinisco Consulenti oppure (qualche anno fa) Promotori Finanziari (di seguito li definisco PROMOTORI per non fare confusione con consulenti fee-only, indipendenti, autonomi, bancari dipendenti etc…).
– Il portafoglio clienti di un Promotore Finanziario che agisce a provvigione diventa un suo “patrimonio” cui è associato un prezzo di VENDITA (loro la chiamano ‘INDENNITA’ per dare professionalità al tutto).
– Quando il Promotore lascia il portafoglio, va in pensione, si ritira, cede clienti perché ne ha troppi, questo portafoglio viene diviso a “trance” e proposto a nuovi promotori (spesso giovani o con meno masse), che sono molto malvisti se lo rifiutano
– E’ PRASSI che il promotore uscente, negli ultimi 2 anni (che di solito fanno calcolo per il calcolo del ‘prezzo di vendita’ ovvero valore della indennità, usualmente pari ad 1 anno dei ricavi lordi che le provvigioni di portafoglio generano) aumenti a bomba le commissioni al cliente (polizze Unit Linked, gestioni patrimoniali ultra costose, aggiunta di fee on top) perché nella sua homepage ha valorizzato minuto per minuto il prezzo della “Indennità” (ovvero il valore della vendita dei clienti). I promotori a cui viene proposto per l’acquisto sono molto ‘malvisti’ dalla loro dirigenza se rifiutano di comprarlo (anche se possono rifiutarsi), quindi eventualmente dicono “è troppo, dammene un pezzo più piccolo”.
– I promotori acquirenti fanno valutazioni sul portafoglio da comprare anche sulla base della qualità umana del cliente (ad esempio il cliente è ben vessato di commissioni, ma è anziano… ci faccio pochi anni, oppure è in cattiva salute, o il controvalore investito viene spesso ridotto e poi riaumentato perché ne ha bisogno per l’azienda dato che è un imprenditore etc…).
– Quando il promotore “COMPRA” paga il prezzo (indennità) al venditore. Questo prezzo viene RATEIZZATO dalla banca solitamente in 48 mesi, in cui viene detratto dalle fatture (provvigioni) dovute all’acquirente. Questa rateizzazione è un FINANZIAMENTO che prevede degli interessi, come un qualsiasi prestito personale (quindi la banca ci guadagna tre volte: una perché il venditore ha aumentato le fee di cui è socia, due perché chiede interessi sulla somma prestata all’acquirente, tre perché l’acquirente dovrà continuare ad incassare commissioni sul comprato e probabilmente cercare di aumentarle perché altrimenti non ci copre neanche gli interessi… oltretutto non perde un asset redditizio e trova chi pagando ed indebitandosi glielo continuerà a “lavorare”).
– Se il portafoglio non rende (perché il cliente disinveste, chiude il conto, compra casa con quei soldi togliendo investimenti – motivo per cui lo si supplica casomai di indebitarsi, magari con un bel Lombard… ma mai togliere masse investite -) il debito rimane in capo all’acquirente. Se l’acquirente non paga la banca può anche pignorargli casa, quindi è schiavo dei suoi debiti per pagare le ‘Indennità’ altrui con il frutto delle commissioni al cliente.
Questo è DOVEROSO conoscerlo.
Se vi hanno “cambiato promotore” perché il vecchio è andato in pensione o aveva troppi clienti: siete stati venduti, pagati e finanziati e di conseguenza potete dedurre la redditività che dovrete restituire ai vostri proprietar… ehm, consulenti.
Ovviamente spesso un Promotore Finanziario non vende il portafoglio, ma va in pensione e lo lascia in eredità ad esempio ad un figlio, come qualsiasi altro asset patrimoniale.
Questa è la ”’CONSULENZA”’ secondo le Reti.
P.C. 22/05/2024
Egr. Dott. Bowman :-), prima di tutto grazie per tutti gli interessantissimi contributi.
La mia domanda, prima o poi il vento dell'investimento passivo diventerà un uragano che potenzialmente potrà spazzare via tutte queste situazioni in cui gli investitori inconsapevoli si lasciano guidare senza sapere quanti soldi stiano perdendo a favore dei promotori e delle banche.
La reazione quale sarà? Avremo la solita situazione Lobbistica che cercherà in ogni modo di penalizzare l'utilizzo degli ETF ?
Oppure è un percorso che ormai non può essere piu interrotto e promotori e banche dovranno necessariamente adeguarsi al cambiamento ?
Un saluto e grazie ancora
La reazione è già in atto prima ancora che arrivi l'uragano. Personalmente non sono così fiducioso che avvenga un "uragano" con tanta semplicità, noi abbiamo un punto d'osservazione privilegiato, ma guardiamo il 1% del mercato. Il 99% è composto da ingenti risparmi depositati in polizze alla Posta che non si distinguono da Buoni Postali, in decine di migliaia di venditori che ogni giorno telefonano, ad uno ad uno, alla persona qualsiasi e gli raccontano di tutto per vendere. Quindi diffido degli scenari facilmente positivi come diffida il soldato da anni in trincea delle frasi fatte del comandante sulla prossima vittoria. C'è molto da combattere e cerco di condividere conoscenza a tutto spiano sperando, onestamente, che qualcuno faccia sua questa battaglia qualora non ci fossi più io. Adesso stanno cercando di imbavagliare i cosiddetti "FinFluencers": lo fanno le istituzioni (pagate dai venditori), lo vogliono i venditori cui non basta una parte del mercato (quella più bassa come conoscenze) ma lo vogliono tutto, lo fanno anche alcuni Consulenti Indipendenti che li vedono purtroppo come potenziali concorrenti. Oltre al bavaglio la reazione è di prodotto, la tecnica del "Camaleonte": do al mercato quello che il mercato vuole, o faccio sembrare che io lo dia. E' il caso di una nota rete di promotori, con una piattaforma molto tecnologica. Se ti siedi davanti a loro valutano la persona che hanno di fronte: al vecchietto delle poste danno la polizza Unit Linked spremipolli, a quello che ha seguito su YouTube discorsi sulla gestione passiva vendono un ETF brandizzato che è in realtà un etf-di-etf su cui applicano uno 0,3% o 0,5% extra che va a loro. Poi ci mettono un fee-only come fossero consulenti indipendenti. Ed ecco che 0,5%+1% prendono fanno pagare ugualmente al cliente (tra costi di transazione ed interni agli strumenti passivi) ugualmente quel 2% che fanno pagare con prodotti attivi, e poi quando ottengono più delega, o ne prendono un più evoluto passano al 4% con una polizza, una GP, un derivato o simili. Quindi il sitema ha MOLTI ANTICORPI. E la legge è dalla LORO parte perché il risparmio privato, in Italia, è un immenso bottino da spartirsi.
Grazie del tempo dedicato nel rispondere, personalmente, ho una visione un pò piu ottimistica ma solo basata sulla mia esperienza personale. Ho conosciuto tramite social, Lei, Mr. Rip, il Prof Coletti, Pietro Michelangeli…….e mi si è aperto un mondo.
Ho cominciato ad informarmi, mi sono appassionato ed ho iniziato a gestire i miei risparmi da solo.
L'ho fatto io che ho 47 anni, confido che le nuove generazioni inizino fin da subito ad avere una nuova visione della gestione dei propri risparmi grazie a Lei, grazie a Voi.
Un Saluto