Last Updated on 27/07/2024 by bowman
Concludo il discorso sui portafogli da réntier.
Come ho cercato di spiegare il réntier è colui che, con più o meno propensione al rischio/volatilità, punta ad incassare la “rendita” di un bene, investimento o capitale ed ad un mantenimento quantomeno degli asset (con approccio più o meno conservativo al valore degli stessi).
L’industria del ‘wealth management’ spesso associa, semplicemente (e commercialmente) réntier con “Income” ovvero ‘strategia d’investimento su beni che producono più flusso di reddito possibile’.
La conversione, come ho spiegato con Cloto, Lachesi ed Atropo, non è assolutamente automatica. Lo è probabilmente quando il capitale, anche relativamente stabile o “free risk” possiede un certo rendimento (poi ci sarebbe il discorso sull’inflazione ma lasciamo stare), ma in una situazione estrema come quella post-Covid dal lato tassi d’interesse, è a mio avviso opportuno fare molta attenzione.
A livello di puro paragone, associo ai tre portafogli che io simulerei per un réntier (o meglio tre réntiers con gradi diversi di approccio conservativo verso il capitale), un quarto portafoglio, spiccatamente “Income”, ma di dimensioni (a differenza ad esempio di Aracne) e struttura simile ai tre: ANANKE.
Nel tempo vedremo come, effettivamente, il comportamento di Ananke si distacca dagli altri.
Ananke ignora il concetto di potenziale instabilità del capitale dovuta a tassi estremamente bassi e va a cercare (per carità sempre con prodotti efficienti, in maniera diversificata e con un metodo ed un’asset allocation sensata, non come tranti promo-consulenti propongono ai loro poveri clienti) principalmente il RENDIMENTO.