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LEONIDA: cosa fanno 5 rialzi dei tassi in 7 mesi ad un portafoglio VALUE combattivo come Leonida? Lo rendono più forte!

Last Updated on 26/07/2024 by bowman

L’ultima revisione di Leonida, il nostro intrepido portafoglio nato come un 75% azionario, con allocazione “Value” a distribuzione discrezionale è stata a luglio del 2022, dopo un semestre molto difficile (inflazione, discesa delle obbligazioni, situazione geopolitica instabile, sgonfiamento di una probabile bolla di liquidità globale). Rendiamoci conto che l’ultima volta che abbiamo visto Leonida in Europa la BCE applicava tassi sui prestiti alle banche del continente dello 0,00%, ovvero immetteva liquidità gratuitamente, uno scenario inedito. A 7 mesi di distanza ci sono stati 5 rialzi dei tassi (27 luglio, 4 ottobre, 2 novembre, 22 dicembre e oggi), lo stesso numero di operazioni sui tassi, in 5 mesi, che la BCE ha realizzato nei 10 anni trascorsi tra il 29 giugno 2012 e l’ultima revisione di luglio 2022. Soprattutto i tassi sono stati portati al 3%, un tasso che la BCE non applicava da novembre 2008. Per capirci nel novembre 2008 l’iPhone era appena uscito sul mercato, WhatsApp non esisteva, Facebook aveva introdotto da qualche mesa la Beta e non aveva ancora un flusso di cassa positivo, per capirci.

Quindi questo tsunami come avrà travolto Leonida?
Andiamo ad osservare l’andamento del portafoglio:
Il valore di LEONIDA è di 120664,64, considerando i 1491,16 distribuiti da Luglio (NETTI) che trovo nella voce ‘Liquidità’ e la distribuzione già erogata al mio investitore ipotetico (1800 euro).
In pratica da luglio LEONIDA ha guadagnando, passando da una performance complessiva del +18,77% ad una di +20,68% attuale.
Tutta la fase di rialzi dei tassi europei è stata superata con un gain di circa il 2%.
In questa fase potrei addirittura azzardare una distribuzione, anche se non sono ancora tornato alla performance massima raggiunta dal portafoglio a dicembre 2021 (ma già ambire a tornare ai massimi storici di mercato del dicembre 2021 non è per tutti i portafogli, dopo il 2022!).
Il mio problema attuale è che LEONIDA è molto sbilanciato su azionario, data la flessione, quest’anno, concentrata tutta lato obbligazioni. Se non utilizzassi la liquidità per accumulare in un asset obbligazionario rischierei di sbilanciare ancora di più questo disequilibrio, portando LEONIDA oltre l’attuale 81% circa di azionario della quota investita.
Decido quindi di aggiungere la liquidità al portafoglio con un investimento in obbligazioni. Ma quale investimento è certamente “Value” nell’obbligazionario il 8 febbraio 2023?
Non sarei certo delle obbligazioni “low grade” che già caratterizzano il portafoglio di Leonida: potrebbe scatenarsi una recessione globale, da cui gli asset azionari ‘minimum e low volatility’ mi augurerei ci possano difendere, ma la correlazione di un obbligazionario al di sotto dell’Investment Grade con il mercato è significativa, non vorrei interrompere il ciclo virtuoso di ‘facciamo meglio del mercato’ di questo portafoglio. Allora l’obbligazionario aggregato globale, che abbiamo in flessione del 10%? Eh… non ne sono convinto. La curva dei tassi è fortemente invertita e non credo che siano affatto ‘valore’ gran parte delle 11600 obbligazioni a scadenza media di 8,6 anni contenute in quel portafoglio. Temo che molte non si rendano ancora abbastanza conto che il ‘banco’ chiede di nuovo il 3% di interesse sulla liquidità persino ad una banca, come subito prima del crash del 2008.
Invece sono relativamente alti i rendimenti delle obbligazioni a breve termine. Ieri parlavo con qualcuno che aveva preso lo Schatz (titolo di stato tedesco) tasso 0% scadenza Novembre 2023. Oggi sta a 97,79. Se ci investi 9779 euro avrò tra 10 mesi 221 euro d’interesse, ovvero il 2,26% (221/9779), che potrebbe essere netto se ho minusvalenze pregresse. Ed un 2,21% netto corrisponde ad un investimento tassato al 26% che da il 2,99%. Ma parliamo di circa 10 mesi, non un anno. A un anno è paragonabile con investimento a tassazione ordinaria (obbligazioni, azioni) del rendimento del 3,6%. Solo che il titolo di Stato tedesco preso sotto la pari a 10 mesi ha livelli di liquidità e sicurezza estremi.
Quindi, SECONDO ME, le obbligazioni europee a breve termine hanno scontato una crescita di valore implicita e si sono adattati ai tassi delle Banche Centrali, gli azionari opportunistici o obbligazionari più lunghi che qualche ‘promocoso’ sta cercando di ‘piazzare’ nel suo bello studio in giacca e cravatta non ne sarei sicuro. Con una restrizione storica e rapidissima di liquidità potrebbero non aver ancora fatto i conti. Visto che Leonida di coraggio/rischio già ne ha tanto (81% di azioni), punto quindi su questi ultimi asset.
Scelgo il titolo LU1681046345 Amundi Euro Government Bond Lowest Rated Investment Grade 1-3 yr acc, ovvero “Titoli di Stato Europei, di Grado d’Investimento, a 1-3 anni, con il più basso merito creditizio”, cioè Bonos Spagnoli, BTP Italiani, titoli di Stato Belgi, Portoghesi e Irlandesi. Non molto diversificato, ma l’importo è piccolo e concentrarsi solo su questi paesi più rischio/rendimento ritengo incarni di più l’approccio ‘valore’ di Leonida.
Il risultato finale è il seguente:

Celebreremo di nuovo il combattivo Leonida a settembre!

P.C. 08/02/2023

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