Oro, Spezie e Tulipani

LEONIDA: un portafoglio Value a distribuzione discrezionale

Last Updated on 27/07/2024 by bowman

 L’azionario “VALUE” rappresenta una delle grandi incognite della crisi del 2020, legata alla pandemia di Covid19.

Cosa è l’azionario VALUE? Si tratta del segmento di mercato di quelle azioni che risultano ‘sottostimate’ dal mercato rispetto ai loro valori contabili aziendali. Grandi opportunità? Aziende con forte criticità interne?

Principalmente il segmento VALUE del mercato è popolato da settori merceologici maturi: società di servizi di pubblica utilità, alcuni industriali, energetici, materie prime, finanza (tradizionale) etc… aziende dove il settore produttivo assicura ormai degli utili consolidati rispetto ad altri settori di mercato, ma dove la spesso scarsa innovazione e le aspettative non calamitano spesso capitali rispetto ad altre segmentazioni di mercato.

Storicamente il segmento ha sovraperformato l’indice mondiale, generico, in alcuni periodi storici, lo ha sottoperformato in altri. Negli ultimi 10 anni, caratterizzati da forti interventi di immissione di liquidità della banche centrali, nonché dalla cosiddetta “era digitale” il comparto Growth ha assistito ad una crescita molto più impetuosa del Value.

Durante la crisi di quest’anno la forbice si è allargata ancora di più, si guardi la differenza tra l’indice Nasdaq100 (tipicamente Growth) e l’indice S&P500 Value:

Il tema sul perché questa forte decorrelazione (il Covid ha colpito prima di tutto le attività economiche tradizionali, mentre quelle innovative e digitali sono rimaste meno penalizzate) potrebbe avere un minore distanziamento in futuro è ampio. Sicuramente il value ha delle prospettive di recupero, a fine crisi, inferiori ai settori innovativi/tecnologici, che magari hanno addirittura beneficiato di lavoro a distanza e mancanza di concorrenza. Oltretutto storicamente il value ha mostrato volatilità inferiore e minore esposizione a bolle speculative.

Da queste PROSPETTIVE nasce una strategia di investimento essenzialmente VALUE che voglio simulare con questo portafoglio di ETF: LEONIDA.

Un altro dei problemi è l’assottigliarsi dei rendimenti del capitale di debito (l’obbligazionario) che è sensato andare a sostituire, acquistando rischio, con strumenti azionari, soprattutto se in grado di distribuire rendimento interessanti.

Leonida è un portafoglio bilanciato-azionario, con un’asset allocation 75% azionaria e 25% obbligazionaria.

Il portafoglio è ripartito su tale schema:

35% Azionario Europeo (inclusa UK e Svizzera)

20% Azionario USA

15% Azionario dei Paesi Emergenti

5% Azionario del Resto del Mondo (Canada, Giappone, Australia, Pacifico etc…)

5% Titoli di Stato e Obbligazioni Societarie “Investment Grade”

10% Obbligazioni Societarie Sotto Investment Grade (High Yield)

10% Obbligazioni di Paesi Emergenti

Un altro tema interessante affrontato in Leonida è l’associazione tra Value e degli ETF Smart Beta a controllo del rischio/volatilità.

La strategia è sfruttare la chiave “stabilità di rischio”/”Value” su asset a distribuzione e quest’ultima strategia è a “Distribuzione Discrezionale”: ovvero laddove durante una delle revisioni il capitale investito (escluse quindi i proventi già distribuiti) fosse in crescita o almeno superiore all’investimento iniziale, il portafoglio distribuirà il rendimento al suo investitore (distribuzione), altrimenti lo accumulerà in asset in flessione, facendo azione di mediazione del prezzo (Value Averaging).

L’orizzonte temporale è a 5 anni… trattandosi però di una focalizzazione su uno specifico settore di mercato mi do flessibilità, potendo prolungare l’investimento di 2 anni qualora i risultati non fossero soddisfacenti.

Questa è la situazione iniziale di LEONIDA:

Ovviamente la grande criticità di un portafoglio di 13 ETF come Leonida è nell’inefficienza fiscale: laddove dovessimo chiudere un ETF sotto il prezzo di carico iniziale rischieremmo di non poter compensare la minusvalenza. Una strategia che mescoli strumenti efficienti (es. azioni ed obbligazioni) e fondi/ETF in questo sarebbe un pò più efficiente.

I rendiconti sono stabiliti ogni 7 mesi (in modo da accumulare una minima quota di proventi da poter utilizzare).
Il capitale è esposto a rischio valuta grossomodo per il 55%… si tratta di un rischio valuta molto significativo per un portafoglio che mira ad un relativo controllo della volatilità, tuttavia c’è da tener presente che LEONIDA è un portafoglio assolutamente dinamico/aggressivo (75/25), quindi probabilmente l’incremento di volatilità di molti investimenti in valuta non incide sulla stabilità complessiva come in un portafoglio obbligazionario.
Il primo rendiconto è previsto a maggio 2021 e l’ultimo a gennaio 2026.
P.C. 08.10.2020

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Torna in alto