Last Updated on 25/07/2024 by bowman
Visto che utilizzo in gran quantità ETF in molte mie analisi e simulazioni, approfitto della recente recensione degli ETF quotati in Italia della casa JPMorgan, la più grande banca USA ed una delle holding finanziarie più grandi al mondo, per mostrare una strategia a gestione attiva (o meglio semi-attiva) che io chiamo Coffer&Bottle: lo scrigno e la bottiglia.
MORGANA nasce come un portafoglio di ETF di JPMorgan a gestione semi-attiva flessibile su strategia C&B.
Di cosa si tratta?
In particolari situazioni di mercato, come potenzialmente l’attuale, è verosimile che il consulente si trovi con portafogli di clienti ampiamente in gain dopo un “bull market”, ma al contempo con fondamentali potenzialmente instabili (diciamocelo chiaro: il successo dell’azionario di questi anni poggia più che su PIL mondiale in crescita vertiginosa su tassi d’interesse in ribasso e incremento del debito globale! Stiamo andando a fare la spesa con la carta revolving!).
Una strategia è consolidare (ma in cosa? per quanto? perdendo quali performance?), un’altra è l’approccio diversificato nel tempo (value averaging, PAC), un’altra ancora l’utilizzo di posizioni corte a copertura o contro il mercato (e buona fortuna), un’altra il bilanciamento tra asset che decorrelano (ma decorreleranno anche domani?), un’altra ancora la veggenza (beato chi ce l’ha).
Io sperimento anche Coffer&Bottle, che è una sintesi di vari approcci che ho appena citato sintetizzati e sistematizzati in una strategia ben chiara.
Da un lato ho una bottiglia (The Bottle) che voglio riempire nel tempo (value averaging) di un asset tradizionalmente conservativo e difensivo, ad esempio il debito sovrano privo di rischio valuta e con buon merito creditizio ad accumulo dei proventi, dall’altra ho uno scrigno (The Coffer) in cui ho consolidato il gain di una precedente gestione su un asset non conservativo (quindi può oscillare tanto ed è rischioso) ma difensivo (scherma storicamente dal panico sui mercati) che può difendermi nell’orizzonte temporale d’investimento (il periodo di investimento nel portafoglio MORGANA) da rischi specifici che potrebbero gravare sull’asset che voglio “versare” nella bottiglia.
E qui avremmo un “semplice” value averaging: investo per dire in bond breve termine (meno soggetti a rischio tassi) e nel tempo, opportunisticamente, li investo in governativo MLT (medio-lungo termine). La strategia Coffer&Bottle è però più articolata (di quanto ad esempio faccio con un portafoglio come DEDALO) perché nel mezzo, tra lo scrigno e la bottiglia, c’è la nostra asset allocation, il nostro portafoglio COMUNQUE investito sul mercato. Condivido un disegnino esemplificativo che feci tempo fa in altro contesto (mi si perdoni la rozzezza del disegno):
Questo il funzionamento di MORGANA:
Orizzonte Temporale: 6 anni di bilanciamento, poi riempimento della bottiglia e 2 anni di bilanciamento (8 anni totale).
Revisione: ogni 8 mesi
Strategia:
Il 50% del portafoglio è inizialmente consolidato in uno “scrigno” composto principalmente di debito a breve-brevissimo termine in dollari (a differenza del disegnino utilizzo il betabuilder di JPMorgan sul tesoro USA 1-3 anni e l’ultra-short income in dollari, ottenendo per 50% del capitale uno scrigno con duration 1,35 e TER 0,075).
La motivazione è che nello scenario di rialzo tassi USA (da cui voglio difendere il mio ‘consolidato’ nello scrigno, non dico non metterlo affatto a rischio, anzi la volatilità valutaria è significativa) e/o instabilità sui mercati un Treasury Short Term potrebbe crescere rispetto all’Asset Allocation.
Il governativo euro invece è fortemente esposto al rischio tassi, e dovrei entrarvi poco a poco che lo scenario scatena i suoi effetti.
Ogni 8 mesi andrò a ribilanciare la quantità investita nell’Asset Allocation con il Treasury Short Term. Se il Treasury Short term è superiore al 50% (con un 1% circa di tolleranza) andrò a disinvestirlo per bilanciare l’Asset Allocation (quindi disinvesto USD Short Term e investo negli Asset del Portafoglio), se l’Asset Allocation (con medesima tolleranza) è superiore al USD Short Term andrò a disinvestire il surplus “versandolo” nella bottiglia del Euro Governativo.
In uno scenario di impatto negativo sul portafoglio di un rialzo dei tassi finirò per svuotare “The Coffer” e, successivamente alla fine dell’impatto negativo (quando ci sarà ripresa) riempire “The Bottle”. In uno scenario di negativo per il dollaro/breve termine e positivo per l’investimento in A.A. invece andrò naturalmente a consolidare diversificando in un altro asset privo di rischio valuta (The Bottle).
Al compimento del 6° anno (9 revisioni/ribilanciamenti di 8 mesi) mi troverò a versare quanto rimane del mio “scrigno” nella bottiglia. A quel punto la strategia diventerà un ribilanciamento a pesi costanti tra la somma IN QUEL MOMENTO presente nella bottiglia e l’Asset Allocation, per altri 2 anni fino a fine portafoglio.
A ottobre 2029 verificheremo, rispetto ad una strategia ‘meno flessibile’ il successo o meno della nostra Morgana con approccio “C&B”.
L’ASSET ALLOCATION:
Per il 50% del portafoglio di MORGANA ho costruito un’asset allocation utilizzando in gran parte gli ETF “attivi” di JPMorgan, parliamo di un’asset allocation aggressiva con 70% di azionario (principalmente dei paesi sviluppati) e 30% di debito emergente, che è alternativo a quanto contenuto in “The Coffer” ed in “The Bottle” (ovvero titoli di Stato) senza espormi ai bond societari che hanno una maggiore correlazione (soprattutto in questo momento storico di tassi bassi) con l’andamento del capitale di rischio azionario.
Il risultato è il seguente:
La domanda è: che senso ha, a chi è adeguato, un portafoglio come Morgana, che esula dalle classificazioni tipiche di rischio e bilanciamento lasciando spazio non tanto alla gestione attiva, ma sopratutto all’approccio flessibile?
Notiamo infatti che Morgana partirebbe come un 35/65, ma con un 80% di rischio valuta iniziale (che poi diminuirà) che falsa qualsiasi bilanciamento dell’A.A.
Tendenzialmente una simile strategia NON è adeguata, a mio avviso, al “core” o al totale di un patrimonio, bensì solo a quel 20% che reputo non destabilizzante gestire in maniera flessibile (fai da te, fondi flessibili, strumenti alternativi vari, strategie flessibili appunto). In una fase come l’attuale può sostituirsi ad un deleterio approccio da ‘anticipatore dei mercati’ (buona fortuna a chi lo applica) rispondendo alla domanda di qualche investitore “Ok, ho guadagnato, ed ho consolidato questa percentuale del portafoglio, per decorrelare dal resto, che rimane legata al mercato nel modo classico, che cosa posso valutare di un pò alternativo?”.
La prima revisione è tra 8 mesi a giugno 2022.
P.C. 11/10/21
Sempre interessante e variegato il mondo obbligazionario!
Adesso non va di "moda" ma in un portafoglio bilanciato penso sia imprescindibile..
In merito agli Emerging markets: in base a quali criteri sceglieresti questo piuttosto che l'altro?
Vanguard USD Emerging Markets Government Bond UCITS ETF Accumulating;
UBS ETF (LU) Bloomberg USD Emerging Markets Sovereign UCITS ETF (hedged to EUR)
A-acc
Oppure altri?
Tra i due elencati la differenza fondamentale è l'esposizione al rischio dollaro. Se come ossatura in un portafoglio bilanciato di lungo termine (selezione strategica) prediligerei sempre il UBS tra i due elencati, per difendersi da un'aspettativa di rialzo dei tassi (che impatterà significativamente sull'asset) cercherei di sfruttare un'esposizione combinata al dollaro come nel Vanguard. Quest'ultima scelta non va vista come riduzione della volatilità rispetto ad un azionario (soprattutto se relativamente stabile), bensì come un asset decorrelato e potenzialmente da bilanciarci.
E al termine? Si ricomincia col giro USD / AA / EURO GOV?
Al termine del portafoglio dovremmo trovarci con un investimento consolidato nel governativo Europa. Solitamente a fine strategia e orizzonte temporale si fanno le valutazioni sul rendimento ma soprattutto si stabilisce eventuale nuova strategia e orizzonte temporale, contestualizzando anche alle condizioni di mercato del 2027. Insomma sarà ben diverso uno scenario simile all'attuale da uno con il BTP 10 anni che rende il 7% come dieci anni fa..