Last Updated on 27/07/2024 by bowman
La strategia focalizzata sulla conservazione del capitale è qualcosa di prossimo, ma non equivalente alle strategie a ‘Protezione’ del capitale o ‘Difensive’ sul capitale.
In una strategia di questo tempo, adatta in particolare a orizzonti temporali medio-lunghi, esiste una quota di capitale investita in strumenti dal nominale certo che può essere nel corso della vita dell’investimento trasferito ad altri strumenti dal nominale certo. Laddove una strategia a ‘Protezione’ del capitale (parziale o totale) è una maratona, la conservazione del capitale, per utilizzare una metafora ‘atletica’, rappresenta una staffetta.
A mio avviso è particolarmente adatta a fasi di mercato simili all’attuale che vedono un ritorno anche abbastanza rapido di redditività su strumenti a nominale certo, ma in una fase di volatilità significativa sia per i tassi d’interesse che per il capitale di rischio. In altre parole: posso sicuramente abbinare un titolo sovranazionale in euro come un XS2189259018 (European Investment Bank scadenza 2040 tasso fisso 0,25%) che oggi quota 76 ad un 24% di MSCI World e lasciarlo lì 18 anni… cosa otterrò nel 2040? Più del 100% del capitale del 2022 oltre alla valorizzazione di quel ‘quarto’ di portafoglio azionario per un lungo orizzonte temporale.
Il problema lo avremo dalla volatilità significativa dei due asset (azionario dei paesi sviluppati e obbligazionario ad alto merito creditizio a lungo termine) nel frattempo… se questo bell’investimento lo avessi fatto il 31.12.2021 (appena pochi mesi fa) oggi sarei in perdita del 18,57% in pochi mesi. Ed andare a parlare con un risparmiatore che 5 mesi fa aveva 1 milione di euro ed oggi ne vede nel deposito titoli poco più di 800mila, magari dopo una vita di sacrifici, dicendogli che dopotutto ha un portafoglio “prudente” con solo 25% di azionario e protezione totale nel 2040 non credo sia uno scherzo.
Passo quindi all’approccio diversificato e conservativo di NESTORE.
Il portafoglio ha un orizzonte temporale Medio-Lungo: 8 anni, che io affronterò con 12 revisioni ogni 8 mesi da qui al maggio del 2030, giungendo poi ad una conclusione un mese dopo a fine giugno.
Il portafoglio è sempre un 25% azionario e 75% obbligazionario, dotato quindi di un’asset allocation che a livello di rischio portafoglio può essere considerata ‘moderata’ su orizzonti medio-brevi, ma ‘prudente’ (grazie alla capacità storica di rigenerare il capitale anche di un azionario diversificato) su orizzonti medio-lunghi.
Nella quota obbligazionaria utilizzo un approccio conservativo: utilizzo prevalentemente singoli bond sottoscritti al di sotto del loro nominale, con un nominale graduato (scadenze diversificate) al di sotto della durata complessiva del portafoglio (diciamo che il più lungo scade come il portafoglio). Salvo “default” (ma dal rischio di controparte mi tutelo non investendo più di un 3,5% in uno specifico bond) quindi il capitale nel corso dell’investimento viene rimesso a disposizione rigenerandosi tramite flusso cedolare e scadenze scaglionate del capitale (nella quota obbligazionaria).
La quota azionaria è ben diversificata, per realizzare appieno quell’effetto di maggiore ‘conservatività’ su orizzonte temporale Medio-Lungo.
Vediamo come parte ai prezzi odierni NESTORE:
Le asset class di Nestore sono piuttosto ben bilanciate.
Non si tratta di una strategia ‘aggressiva’, né una strategia basata sul puro ‘bilanciamento’ tra asset. L’approccio conservativo obbliga a limitare al minimo alcuni rischi, come ad esempio il rischio valuta sulla quota di portafoglio investita in capitale di debito (Nestore ha un rischio valuta al di sotto del 20%).
Nell’orizzonte temporale, durante le revisioni che cadono ogni 8 mesi, mi occuperò di reinvestire (qualora sufficienti) le cedole/dividendi incassati e di reimpiegare (sempre con ottica conservativa sul 75% almeno del capitale complessivo) le scadenze di bond. Questo mi consente, rispetto ad un portafoglio di lungo termine ‘protetto’ di rinnovare obbligazioni allo stato dei tassi d’interesse del momento della scadenza (vediamo che sia nel governativo, nel societario, nel high yield e nel debito emergente abbiamo delle scadenze distribuite nel tempo).
Non ne viene certamente un approccio al risparmio ‘aggressivo’, ma adatto a orizzonti non brevi ed a capitali non piccoli (la simulazione parte infatti con 250000 di capitale iniziale).
La prima revisione periodica è prevista a gennaio.
P.S.
Mi è stato fatto giustamente osservare “ma questo portafoglio ha tanti titoli”, allora, sul mio conto non da dipendente per sottoscrivere questi strumenti pago 0,19% con un minimo di 5 ed un massimo di 25 euro. Le spese di gestioni annue di NESTORE (il TER lo hanno solo gli ETF) sono di 246,14 euro. Ipotizzando quindi questi valori spenderei massimo 475 euro (0,19%) in entrata e 246,14 di gestione (0,0098%) ogni anno. Credo che la redditività di NESTORE, per quanto non stellare, riesca a rapportarsi bene con questi costi, considerando quello che c’è in giro.
P.C. 11/05/2022