Last Updated on 27/07/2024 by bowman
Larga parte dei piccoli risparmiatori e degli investitori “retail” italiani hanno profili di rischio dichiaratamente molto contenuti. Questo per una serie di motivi, e per una maggiore propensione (dovuta probabilmente a fiducia e approvazione sociale e famigliare) ad investire a rischio magari sull’immobiliare piuttosto che sul finanziario. La cosa è comprensibile, è molto più apprezzato il padre di famiglia che ha dato alla famiglia una seconda casa, anche se pagata troppo, di quello che ha ‘depauperato’ i propri beni “giocando in borsa”.
Queste analisi mi spingono di solito ad interrogarmi su portafogli bilanciati, con una quantità di asset conservativi piuttosto che speculare su astrazioni azionarie ed a leva inseguendo numeri mirabolandi con azioni Amazon, Tesla e chi più ne ha…
ORFEO è un portafoglio nato con l’idea di un bilanciamento da “sonni tranquilli”. Un’asset allocation 20/80 è solitamente considerata ‘prudente’. Ovviamente esiste 20/80 e 20/80… una cosa è Damocle ed un’altra Orfeo.
Orfeo oltretutto associa un orizzonte temporale molto breve, che mi lega ancora di più le mani.
Il motivo è stato immaginarmi, a metà del 2019 (anno di quotazioni d’entrata piuttosto alte… timing non molto agevole dato quello che è accaduto 9 mesi dopo), il classico portafoglio disastrato dalla ‘non consulenza’ che spesso offrono (a caro prezzo) banche e promotori /cfaof, e che quindi avesse riportato delle perdite nel 2018 che si volevano, in tempi brevi, almeno parzialmente recuperare, ma SENZA RISCHIARE TROPPO.
Un’impresa non da poco, vi assicuro, soprattutto partendo a metà 2019.
La strategia è stata, al solito, una forte diversificazione, nell’ipotesi che il mercato potesse riservarci brutte sorprese nel 2020.
E, per fortuna, ce le ha riservate. Non brutte… ma terribili.
Dico “per fortuna” perché il backtest della qualità della consulenza si vede negli scenari avversi.. non quando tutto sale. Quando tutto sale schiaffando in portafoglio al classico pensionato una Unit al 4% di costi di gestione gli avremmo comunque mostrato un saldo positivo.
E invece, con ORFEO, come è andata?
Orfeo, come tutti i portafogli 20/80 è Prudente, non a rischio MINIMO. Quindi ha comunque degli investimenti rischiosi, ma bilanciati con asset decorrelati (es. governativo in dollaro con hedging contro azionario) e con strumenti che abbassano la volatilità (polizza a gestione separata).
Oltretutto distribuisce parte dei proventi “sottraendoli” al reinvestimento sul mercato.
Il risultato è un +2% circa di performance dal giugno del 2019.
Notiamo che oggi gli asset azionari di Orfeo valgono 17500 circa su 102000… quindi la percentuale di azionario è stata ribilanciata a ribasso dal mercato.
I 930 euro di dividendi incassati vanno quindi, imperativamente, rimessi sul mercato azionario. Dato il breve orizzonte temporale rimasto mi sento di reinvestirli mediando il prezzo di un asset attualmente sotto la pari ma diversificato come l’azionario europeo, che oltretutto ha un rischio valuta contenuto. Sottoscrivo quindi 33 quote aggiuntive di Vanguard FTSE Developed Europe per 923,225 euro.
Il risultato finale è questo:
Quindi al risparmiatore che ha investito in ORFEO (ed ai molti che conosco cui ho costruito portafogli simili) ho potuto rassicurarlo senza mentire in “quei fatidici giorni” ripetendo, sinceramente: sì, puoi dormire sonni tranquilli.