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PAN: CONCLUSIONE del portafoglio a Breve Termine Bilanciato

Last Updated on 27/07/2024 by bowman

2 anni e 3 mesi fa esatti, nel corso del fatidico marzo del 2020, ho iniziato un portafoglio Bilanciato a Breve termine, basato su una ‘classica’ asset allocation 40/60 (quindi più obbligazionaria che azionaria), che mixava bond estremamente prudenti (come i CCT), obbligazionari ‘medi’ e più speculativi ed azionari piuttosto diversificati, facendo un largo uso di innumerevoli ETF.

L’orizzonte breve è adeguato per un’asset allocation 40/60 laddove si possiede un’elevata propensione al rischio: uno dei caratteri di un orizzonte breve/brevissimo, infatti è quello di amplificare le caratteristiche del rischio. Un portafoglio prudente a breve termine dovrà essere molto prudente (o meglio, non solo prudente, ma anche stabile), mentre uno rischio a breve termine non godrà di spazi di recupero pari o superiori al ciclo economico e quindi potrebbe amplificare il rischio finale di portafoglio (in altre parole la possibilità di non rivedere i propri soldi).

Può tuttavia essere utilizzato l’orizzonte breve in ottica ‘opportunistica’ cercando di cavalcare un trend che è un sotto-insieme del ciclo economico, nel caso di PAN senza assumersi eccessivo rischio, né eccessivo tempo disponibile, l’investimento nel pieno del “panico” (da cui il nome…) causato dalla pandemia del 2020. Ovviamente questa strategia opportunistica nel breve termine deve essere molto consapevole perché come osserviamo anche nel caso di PAN, l’intercettare ad esempio un trend breve di discesa può avere significativi effetti negativi (chiudere PAN 6 mesi fa sarebbe stato l’ottimo, con il senno del poi).

Osserviamo quale è la situazione finale di PAN:

Andiamo a liquidare i nostri asset, perché a me interessa ovviamente il rendimento NETTO e non quello lordo:

L’ETF xTrackers Euro Corporate Bonds, che ha risentito purtroppo del recente rialzo dei tassi, viene liquidato a netto tasse per 4909,1 euro.
L’ETF iShares Euro Corporate Bond Rate Hedged, nonostante il declamato hedging sui tassi d’interessi, ha comunque risentito e lo liquido addirittura sotto la pari (ma ho abbondantemente guadagnato con i dividendi) a 15839,25 euro.
L’obbligazione RCI Banque è scaduta a marzo 2022, netto tasse, a 2966,6 euro.
L’obbligazione Banca IMI in dollari al 1,9% è scaduta purtroppo a gennaio (il dollaro è saluto molto dopo…) per 5290,3 euro.
L’ETF di iShares Core MSCI EMU paga notevoli tasse, l’importo netto della vendita è 6785,91 euro.
L’ETF di UBS MSCI Svizzera idem, lo liquido netto a 2480,13 euro.
L’ETF di Amundi Cac40 (azionario Francia) al netto tasse mi da 2708,21 euro.
L’ETF di xTrackers Dax (azionario Germania) invece 3964,03 euro.
L’ETF di iShares FTSE Mib (azionario Italia) viene liquidato a 2655,96 euro.
L’ETF iShares S&P500 euro hedged (azionario USA) mi rende 2743, 09 euro.
L’ETF xTrackers MSCI USA (privo quindi di copertura valutaria) viene rimborsato per 2913,86 euro.
L’ETF iShares MSCI Japan viene venduto rendendo 3500,35 euro netti.
L’ETF JPM BetaBuilders Treasury 1-3 yr (bond breve termine in dollari) chiude in gain il suo semestre e rende 8333,02 euro (avevo intuito l’asset favorito dal 2022, qui, peccato non averci investito di più).
L’ETF iShares JPM USD Emerging Markets Bond Euro Hegded è il più sfavorito in assoluto, mi rende 8408,44 euro chiudendo in perdita del 10%.
L’obbligazione Cassa Depositi e Prestito è scaduta a marzo per 4978,43 al netto del capital gain.
Il CCT Euro 6 mesi +0,55% scade a chiusura del portafoglio, oltre ad aver pagato cedola questo semestre rivedendo finalmente anche il breve Euribor 6 mesi positivo (a +0,25% circa) assorbe la minusvalenza prodotta dagli ETF in perdita e rimborsa a 5000 puliti.
L’ETF xTrackers Global Inflation Linked Bond Euro Hedged (titoli di stato globali indicizzati all’inflazione) si è anch’esso molto svalutato e chiude a 16011,83 euro.
L’ETF iShares MSCI Europe Minimum Volatility viene rimborsato per 7717,6 euro.
Questi li aggiungo alla liquidità posseduta dal patrimonio, comprensivi i nuovi dividendi di questo semestre, di 4314,84 euro.
Quanti soldi mi sono tornati in tasca, al netto di tutto?
Beh, innanzitutto ho venduto 15 ETF, considero 75 euro di spese per gli ordini di vendita finali.
Il mio netto finale è 118107,92 euro. 
Rispetto ai 100000,75 euro iniziali, PAN ha reso 18107,17 euro puliti.
Stiamo parlando del +18,11% (NETTO!) in 2,25 anni. 
Ovvero un rendimento medio annuo del 8,05% netto.
Sicuramente il timing d’entrata è stato eccellente (lo abbiamo chiamato PAN apposta), ma non ci siamo sovraesposti al rischio (come avremmo fatto con prodotti a leva, strutturati sul rischio, cripto e simili), quindi mi permetto di affermare che PAN non è stato solo ‘baciato dalla fortuna’, perché la sua uscita è parimenti durante un crollo dell’obbligazionario e dell’azionario quasi verticale.
Quindi possiamo dire che c’è stata anche tecnica nel bilanciare vari rischi.
Un saluto a PAN

P.C. 17.06.2022

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