Last Updated on 27/07/2024 by bowman
La paura domina i mercati. I risparmiatori, chiusi in casa, si pongono le domande che tutti ci poniamo: ci sarà un rimbalzo? Quali saranno gli effetti sull’economia a lungo termine? Quali tempistiche osserveranno i mercati?
Ci sono mille ipotesi e soluzioni ‘facili’: Goldman Sachs stima un’ulteriore flessione seguita da un mega-rimbalzo, altri ipotizzano il crollo del mondo come lo conosciamo e fanno la fila per acquistare armi.
Sicuramente ho riflettuto in un primo momento che un portafoglio anti-ESG, ovvero un portafoglio che investe negli istinti più bassi dell’uomo: la violenza (armi), il vizio (lusso, tabacco etc..) poteva essere interessante da osservare in questa fase.
Ma il risparmiatore ha di meglio da fare.
Dopo aver simulato un’ipotetica ”sfida” ai mercati (Cyrano) voglio simulare un portafoglio a Breve Termine, per vedere SE riesce ad intercettare l’uscita da questo stato di panico e con che esiti ed in che tempi.
Questa ipotesi la chiamo PAN, dal panico che gli ha dato, in qualche modo, vita.
L’orizzonte temporale di PAN questa volta è brevissimo: 18/03/2020-18/06/2022, ovvero 2 anni e 3 mesi.
Affrontiamo questi 2 anni e 3 mesi con alcuni punti fissi ‘strategici’ tanto è inutile stare a cercare di azzeccare ipotesi economiche durante una volatilità di questo tipo: sono possibilissimi molti scenari, ma non se ne può intercettare uno sicuro perché molto dipende da DECISIONI di politica ed economia ancora da prendere, e che sicuramente non prenderemo noi.
Punto Primo: la diversificazione. Cerco di diversificare il portafoglio il più possibile, non solo scegliendo strumenti piuttosto diversificati, ma anche per paesi (per motivi che non voglio spiegare), temi e anche singoli strumenti. Molti scenari sono aperti: molti ETF, per dire, dopo la crisi del 2008 vennero delistati, molti indici ripensati.
Punto Secondo: i fondamentali. In questo momento giudico troppo volatili alcuni strumenti con fondamentali meno solidi, come l’obbligazionario high yield e dato che l’orizzonte temporale è breve per permettere anche ad un ETF diversificato di recuperare, lo escludo. Altri li considero potenzialmente svalutati dal mercato, quindi utilizzo obblicazioni societarie con hedging sui tassi (hedging sui tassi vuol dire che scontano al momento solo il panico solvibilità, in pratica) e titoli di stato internazionali correlati all’inflazione, perché questa è attualmente bassa e perché tutti cercano di svalutare, oltretutto siamo di fronte ad uno shock esogeno all’economia che colpisce la produzione, che personalmente correlo in qualche modo a quanto avvenne nel 1973 (anche se lì il problema era la scarsità di petrolio, e non il crollo delle sue quotazioni).
Punto Terzo: alcune strategie tematiche. Al momento alcune aziende avranno, probabilmente, dovuto rinunciare agli utili un pò meno di altre. Penso (come molti) alle società sanitarie e ai beni di prima necessità. Queste aziende, in una ripresa, potenzialmente partono un pò avvantaggiate, dovranno ricorrere meno a finanziamenti, ed in un lasso breve come il nostro vale la pena concentrarvi un pò il rischio. Altro discorso sulle realà che in diversi scenari potrebbero guidare una ripresa, penso da un lato alle aziende di infrastrutture (investimento pubblico trainante) dall’altro i campioni della tecnologia del Nasdaq (innovazione del sistema produttivo a guida privata).
Punto Quarto: l’attenzione alla valuta, le fluttuazioni valutarie sono cresciute, il potenziale rendimento anche, ma anche il rischio. 2 anni e 3 mesi sono pochi per un ciclo valutario, quindi concentro l’80% dell’investimento sull’euro e sugli strumenti a cambio coperto.
Il risultato è questo:
Pan è un portafoglio Bilanciato a Breve Termine, 40% azionario e 60% obbligazionario.
L’asset allocation è la seguente:
20% azionario europeo
8% azionario USA
6% azionario dei paesi emergenti
4% azionario del pacifico
2% commodities
25% titoli di stato e governativi
17% obbligazioni societarie (con esclusione di high yield)
7% titoli di stato di paesi emergenti (ma con copertura valutaria euro!)
10% liquidità
La strategia gestionale divide la rendicontazione in report periodici ogni 7 mesi, tranne l’ultimo che verrà fatto dopo 6 mesi a fine portafoglio. La liquidità è un bacino che si può mantenere se la situazione rende interessante mantenerla oppure si può investire laddove la direzione della ripresa avesse imboccato una direzione certa, anche modificando il bilanciamento del portafoglio (quindi portandolo, per dire, a bilanciato perfetto 50/50, se necessario).
Ovviamente investire in un bilanciato 40/60 è un approccio piuttosto volatile con un orizzonte temporale così breve, ma tanti risparmiatori non hanno più tanto da perdere quanto a ‘rischio’ dopo il tonfo verticale delle quotazioni dell’ultimo mese.
Vedremo se questa strategia a breve porterà ad un recupero, oppure ci aiuterà a misurare, con le eventuali perdite, lo stato di salute dell’economia. Vedremo anche quali asset class, durante la nostra analisi, saranno più avvantaggiate come ‘misura’ dell’aspetto che, tra due anni, la ripresa economica starà (eventualmente) prendendo. Questo forse già lo vedremo nella prima revisione di ottobre 2020.
P.C. 18.03.2020