Oro, Spezie e Tulipani

PARIDE: la performance dopo 1 anno del portafoglio Prudente e con Protezione del Capitale

Last Updated on 27/07/2024 by bowman

Abbiamo osservato le performance di tutto rispetto, nel ‘boom’ del 2019, dei portafogli bilanciati e più dinamici.
E’ giunto ora il momento del rendiconto, previsto 1 volta l’anno, di un portafoglio che, al contrario, è non solo Prudente, ma a capitale parzialmente protetto.

Paride nasce come un portafoglio d’investimento adatto a chi teme davvero il rischio, ed è disposto, alla data di scadenza (luglio 2025) a poter perdere una porzione davvero minima di quanto investito, rinunciando eventualmente a rendimenti particolarmente elevati.

Questo portafoglio era quindi composto al 90% da obbligazioni, in gran parte bond sovranazionali, titoli equiparabili a titoli di Stato o emessi da grandi Banche (Goldman Sachs, Mediobanca etc…) e solo per il 10% da investimenti azionari.

All’interno di questo portafoglio, c’è da dire, il 18% del capitale è stato investito in un ‘basket’ di titoli sovranazionali che però generano redditività assumendosi un elevato rischio valuta: focalizzati su 3 valute di paesi emergenti, ovvero Rublo, Rand Sudafricano e Peso Filippino.
Questa esposizione al 10% azionaria ed al 18% valutaria è comunque compensata da una strategia di parziale protezione, attuata selezionando titoli obbligazionari in euro sottoscritti sotto la pari, la cui rivalutazione a scadenza ‘rivaluterà’ parte del capitale rischiato.

Possiamo notare, dalla performance che si evince dalla rendicontazione di Paride (e dei dividendi/cedole distribuiti al netto delle tasse) che il 2019 è stato un anno positivo anche per un portafoglio prudente, che ha beneficiato nelle sue valutazioni della drastica discesa dei tassi europei, che hanno rivalutato il controvalore delle obbligazioni che in tanta parte lo compongono:

Il compito del consulente/gestore a questo punto è andare ad analizzare le caratteristiche del portafoglio.
Io constato che due dei titoli in cui Paride investe, l’obbligazione CDP TM 2022 e quella Societé Generale TM 2028, hanno una controvalorizzazione sopra la pari a fronte di un rendimento da dividendo di zero o quasi.
L’unica prospettiva che avremmo da qui a scadenza, rispetto ai valori attuali è quella di una rivalutazione dei tassi euribor così forti da far crescere e diventare positiva la cedola.
Assumersi il rischio di un simile scenario, da qui al 2022 o al 2025 mi appare non coerente con la strategia generale del portafoglio.
Vado quindi a cercare altri due asset che possano ancora restituire un rendimento minimo e mantenere la prudenza e la protezione che mi aspetto da Paride.
Vendo le obbligazioni, sopra la pari, pagando un piccolo capital gain di qualche decina di euro.
Dato che i due titoli facevano parte della nostra “protezione del capitale” non posso reinvestirli in nulla che a scadenza orizzonte temporale valga meno del loro valore attuale (18000 euro complessivamente). Potrei reinvestire in bond sotto la pari i bond che come questi hanno raggiunto la pari (che è un’ottima strategia che si chiama consolidamento del gain). Tuttavia con gli attuali tassi ho difficoltà a non reperirne incrementando il rischio, quindi opto per prodotti a “rischio 1” (da KID) che magari a scadenza, tra un anno, sostituirò con bond sotto la pari se i tassi me lo consentono.
Ho selezionato da un lato un Conto Deposito offerto da IBL Banca, detto ContoSu, che offre un tasso fisso del 1,5% l’anno sulle somme vincolate ad un anno.
Non ci penso neppure: accetto senza esitazioni vincolando euro 10000 per 12 mesi fino al 23.02.2021.
Una soluzione simile (almeno nel funzionamento) l’ho trovata in un divertente strumento Fintech: Oval, una App (con conto-carta integrato) che si appoggia su Banca5 di IntesaSanPaolo e permette di gestire ‘piccoli’ investimenti.
Non ci penso un attimo a bonificarmi 8000 euro sull’IBAN di Oval e sottoscriverci uno strumento noto come ‘Tasso Fisso’, che altro non è che uno SmartETN con un rendimento stabilito del sottostante del 2% al 2 marzo 2021 a capitale garantito dato che replica uno zero coupon.
Reinvestendo anche i dividendi incassati e pagando il capital gain sugli strumenti disinvestiti sopra la pari, mi rimangono 52,39 euro dopo aver investito i restanti dividendi in 9 quote dell’ETF su MSCI World euro hedged.
La situazione finale al 23.02.2020 di Paride è quindi la seguente:
Notiamo che, rispetto ai 99941 euro investiti un anno fa, Paride ha riportato una crescita di 8542 euro, pari al +8,55%. Assolutamente notevole per il livello di contenuta esposizione al mercato scelto.
Sì noti però come, se io avessi un approccio a replica passiva (stile ETF) sul portafoglio obbligazionario che ha contribuito a questa crescita tanto notevole di Paride, senza le azioni di consolidamento su prodotti a duration più bassa (lo Smart ETN) o a capitale fisso (il Conto Deposito) avrei lasciato il portafoglio in balia di prodotti privi di redditività residua da qui al 2025: in altre parole il capitale avrebbe potuto solo rimanere stabile (zero crescita su tali asset) o ridiscendere per quelli sopra il prezzo di rimborso a scadenza. Questo è il rischio invisibile correlato a tanti fondi ed ETF obbligazionari che mostrano eccellenti (insolite!) performance passate ma magari sono piene di componenti a rendimento futuro negativo.
Il prossimo rendiconto annuale sarà dopo il 3 marzo 2021, ovvero dopo la scadenza dello SmartETN di Oval.
P.C. 22.02.2020

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Torna in alto