Oro, Spezie e Tulipani

PERICLE: III Ribilanciamento Trimestrale

Last Updated on 26/07/2024 by bowman

A metà di un 2019 record per i mercati finanziari ho simulato Pericle, un portafoglio che cerca di riprodurre alcuni fondi flessibili che uniscono alla massima aggressività (quindi rischio/rendimento con approccio speculativo) una strategia ‘opportunity’ andando a cercare i settori potenzialmente più volatili (e quindi promettenti) del mercato.

In pratica Pericle, come dice il nome, che va per similitudine con il termine “pericolo”, è andato a cercare rogne sui mercati. Il motivo è che, dopo il discorso di Draghi di giugno, l’economia ha iniziato a decollare e senza assumersi molto rischio non c’erano asset ‘risk free’ che promettessero rendimento.
La domanda era: cosa accadrà se vado a cercarlo, questo rischio, nella speranza di trovare un sovra-rendimento?
Succede che se tutto andrò bene si otterrà un sovra-rendimento, ma si rischia, in questi casi, di trovarle, le rogne.
E le abbiamo trovate.
Nell’ultimo rendiconto Pericle era sovraesposto al settore petrolifero ed energetico, sia tramite zone geografiche d’investimento (Arabia Saudita, Messico), sia tramite valute (Corona Norvegese, valute locali di paesi emergenti), sia tramite azioni settoriali (MSCI World Energy), sia tramite una replica diretta di posizioni futures sui giacimenti petroliferi ad elevata profondità (ETFS WTI 2mth Oil Securities).
Oltre a questo ha speculato su altri settori estremamente volatili e potenzialmente promettenti: sull’azionario argentino in piccola parte dopo la svalutazione di agosto, sulle commodities sia soft che industriali, sui paesi emergenti e le valute (dollaro, GBP).
Questo ha portato un investimento di 100000 euro di giugno 2019 a crescere del +8,21% in 6 mesi, un +16,42% su base annua (che toccò un ritmo del +25,85% nel secondo trimestre della sua vita). Un ritmo di crescita da azionario puro per un portafoglio 80/20 che addirittura nell’ultimo rendiconto ha consolidato con 10000 su un conto deposito (…per sua fortuna).
Questo perché il rischio è, ovviamente, rendimento… ma il rendimento è anche rischio.
Un crollo quasi senza precedenti per rapidità e violenza, concentrato proprio sui settori su cui Pericle è più esposto è un impatto contro un iceberg estremamente interessante da studiare (che è poi la finalità di queste simulazioni).
Dunque, Pericle ha incassato dividendi, al netto delle tasse, per 265,1 euro, principalmente gli interessi del bond sovranazionale in IDR, con l’aggiunta dei piccoli dividendi degli ETF sulla Corea, l’immobiliare UK, la Cina, il Vanguard All-World High Dividend, e l’azionario britannico sempre Vanguard FTSE 250.
Queste vanno a sommarsi alla liquidità già disponibile di 449,36 euro, con questo (inquietante) risultato:
Se dovessi liquidare ora Pericle, dopo un crollo storico di simili asset, otterrei un controvalore di euro 80826,535 con una performance a 9 mesi (cioè dalla creazione) di – 19,17%.
Ovviamente rispetto all’ultimo rendiconto trimestrale la svalutazione è stata ancora più forte, del 25,34%.
D’altra parte questo rendiconto mette Pericle nello scenario ideale per la sua natura: speculativa ed opportunista.
Il gestore di una posizione flessibile ed opportunity, di solito in queste circostanze (rare nella storia dei mercati… c’è da dire… che spesso hanno spazzato via simili portafogli!) ha due strade da seguire: una è quella tipica dei flessibili long/short o liquidità/equity, che quando la volatilità supera un tot la abbassano switchando su asset più tranquilli, l’altra è quella dei fondi più speculativi che invece incrementano rischio e posizioni a leva cercando di recuperare più velocemente di quanto sono scesi.
Dal momento che Pericle è una simulazione (difficile farlo con soldi propri), che l’appuntamento con il primo teorico orizzonte temporale (a 4 anni) incombe e l’obiettivo è un recupero ed un rendimento assoluto positivo… opto per la seconda opzione.
Non fu un caso se avevo consolidato (troppo poco!) a dicembre su un conto deposito svincolabile: è stato fatto per recedere dal contratto e poter usare quella liquidità qualora i mercati avessero cambiato direzione rispetto al 2019.
Procedo quindi a rimborsare il conto deposito Illimity, oltre a questo voglio liquidare il Lyxor Bund Daily Inverse (le posizioni corte potrebbero andare incontro a difficoltà di replica, secondo me, con tale volatilità), l’obbligazione Societé Generale (attualmente tra i pochi asset appena in gain) e dal momento che non voglio pagare neppure un centesimo di euro di tasse in questa situazione disastrosa, liquido anche una delle micro-posizioni argentine in perdita, Telecom Argentina, che mi vale una piccola riserva di 323,1 euro di minus da utilizzare per compensare i gain su ETC e obbligazioni.
Il risultato è un ‘tesoretto’ di 22838 euro (tolta qualche spesa di negoziazione) netti da riutilizzare sul mercato.
Vado ad incrementare la volatilità di Pericle in un momento di forte svalutazione nel valore degli asset.
Sono troppo esposto al petrolio per uscire dal mercato in maniera non troppo sanguinosa, e quindi procedo ad una moderata mediazione a ribasso:
– acquisto 156 quote aggiuntive di SPDR MSCI World Energy per 2001,8 euro
– aumento di 200 quote a 7,88 euro l’investimento sul petrolio WTI per 1581 euro
– sottoscrivo 10000 NOK ulteriori di obbligazione sovranazionale in corone norvegesi per 844,82 euro
A questo punto voglio aggiungere (cosa che un risparmiatore non dovrebbe fare mai!) due piccole posizioni a leva finanziaria 2, per cercare disperatamente di recuperare più rapidamente di quanto ho perso. Scelgo però due approcci antitetici (usando per l’oro un ETC che sarà efficace fiscalmente). Da un lato punto ad un recupero dell’azionario europeo con un Leveraged 2x Eurostoxx50, dall’altro un’esposizione a leva 2 sull’oro fisico, nel caso in cui il crack si estendesse al mercato creditizio causando il panico.
Su questi ‘scommetto’ pochissimo (perché con gli strumenti a leva somiglia più ad una scommessa che ad un investimento): in totale 2265 euro.
Il ‘core’ del nuovo inestimento lo utilizzo per scelte più ponderate. L’obbligazionario corporate ha avuto una discesa impetuosa e giudico molto promettente (salvo una depressione economica spaventosa che nessuno si augura) quello in euro, ma protetto dalle insidie dei tassi d’interesse (bassissimi), e quello globale super-diversificato di iShares con il suo pregevole dividendo.
A questi aggiungo: un piccolo incremento sull’argento fisico (nel 2008 fu un ottimo rifugio), un incremento del Vanguard mondiale ad alto dividendo ed un investimento sul World Consumer Staples, azionario globale di beni di prima necessità… in ottica ‘opportunity’.
Questo è il risultato finale dopo i ribilanciamenti del terzo trimestre:

Sarà estremamente interessante vedere cosa ne sarà di Pericle al compimento del suo primo compleanno, intorno al 19 giugno 2020.
P.C. 19.03.2020

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