Oro, Spezie e Tulipani

RACCONTO: 1999-2009 un decennio difficile affrontato con una tecnica di “Value Averaging” con ribilanciamento a pesi fissi tra asset decorrelati (PARTE III)

Last Updated on 27/07/2024 by bowman

Giugno 2004:

Siamo arrivati al 2004 con 9313
euro investiti l’anno precedente in ciascuno dei 4 asset (Azionario World ‘Momentum’
quindi approccio aggressivo, obbligazioni investment grade in dollari, titoli
di Stato di paesi emergenti con copertura valutaria verso l’euro e oro fisico).

La situazione al nostro ‘appuntamento’
di giugno per il ribilanciamento ‘Value Averaging’ con nuova liquidità è la
seguente:

L’oro è sale spinto dal periodo d’incertezza
dell’epoca al valore di 9996,73 euro

L’azionario MSCI World Momentum ha
il suo recupero dalla crisi nera a 10865,38 euro

L’obbligazionario in dollari
investment grade viene portato su dagli stimoli economici a 10145,56 euro

L’obbligazionario dei paesi
emergenti prosegue la sua crescita di valore ed arriva a 9782,16 euro

Notiamo una cosa: il 2003 (bottom
storico della bolla 2000-2001) fu un anno di forte decorrelazione, questo ha
richiesto al nostro investitore una seconda entrata “massiccia”. Notiamo che questa
è avvenuta, lo sapremo con il senno del poi, in un momento di minimo storico.
Il 2004 ha avuto un recupero su tutti gli asset, quindi la nuova soglia,
fissata a 10865 euro, richiede una quantità minima di versamenti: investo 869
in oro, 720 in obbligazioni societarie in dollari e 1083,23 in titoli di stato
dei paesi emergenti con hedging. In tutto l’investitore ha speso nel 2004 l’importo
di 2672,23 per effettuare il ‘value averaging’.

 

Giugno 2005:

Nel 2005 prosegue la mia ripresa,
dalla nuova soglia a cui avevo “livellato” i miei 4 asset lo scorso anno mi
trovo:

12038,83 euro in oro fisico

13161,01 euro in MSCI World
Momentum

11836,31 euro in US Corporate Bond

13058,65 euro in Emerging Markets Bond
Euro Hedged

Notiamo che da due anni, cioè
subito dopo il “bottom” del 2003, il MSCI World Momentum, asset ‘peggiore’ di
questo decennio, è tornato al timone e fissa le nuove soglie d’investimento
successivo.

A giugno del 2005 devo investire:
1123 euro in oro + 1325 in obbligazioni USD corporate + 103 euro appena in
emerging markets bond euro hedged.

In questo modo porto i 4 asset
alla soglia di 13161 euro, con un capitale investito complessivo a metà 2005 di
52644 euro in 6 anni.

 

Giugno 2006:

I dati economici nel 2006 tornano
ad essere decisamente positivi, la ripresa economica continua. Il valore degli
immobili, nel mondo, è ai massimi storici. Il portafoglio del nostro
investitore è cresciuto ancora:

L’oro decolla alla cifra di
17536,5 euro

L’azionario “MSCI World Momentum”
ha un balzo del 20% e arriva a 15681,1 euro di valore

L’obbligazionario in dollari
invece recede (spesso accade in fasi di espansione economica) a 12669,2 euro

I titoli di Stato dei paesi
emergenti salgono a 13743,66 euro

La nuova soglia viene fissata dal
balzo dell’oro: 17537 euro.

Investo 1855,9 euro nel MSCI World
Momentum, 4867,3 nell’obbligazionario US coporate, 3793,34 nel governativo
emergente. Nel 2006 c’è stato un investimento abbastanza significativo di
10516,54.

Si noti che questa tecnica di “Value
Averaging” porta ad investire soglie crescenti, tendenzialmente, in fasi
decorrelate del mercato (non come il 2004-2005) quando l’investito è più
consistente, mentre all’inizio ovviamente degli scostamenti dalla soglia
avrebbero imposto entrate per livellare meno ingenti.

 

Giugno 2007:

L’ultimo anno positivo prima della
Grande Crisi.

Oro fisico: 17470,92 (leggera
discesa in un anno)

Azionario MSCI World Momentum: 20785,49
(crescita)

Obbligazionario US Corporate:
18074,42 (lieve crescita)

Governativo paesi emergenti: 19565,93
(crescita)

Dobbiamo incrementare
principalmente l’oro! Notiamo l’automatica genialità di questa tecnica, che sul
bottom del 2003 ci ha fatto versare soprattutto nell’azionario MSCI World
Momentum, e a giugno del 2007, due mesi prima che BNP introducesse con la
storica conferenza i problemi sui mortgage backed bond, ci fa aggiungere
soprattutto nell’oro.

La soglia è 20785 euro.

Investo 3314,08 in oro fisico.
2710,58 in obbligazioni US Corporate (altro asset piuttosto difensivo). Solo
1219,07 in obbligazionario paesi emergenti con copertura valutaria.

Prima dell’inizio della grande crisi
l’investitore ha un capitale investito di 83140 euro (poco meno di quanto avevo
io in ETF proprio in quel momento…).

 

Giugno 2008:

Il tumulto è iniziato, ma il
fallimento di Leman Brothers è ancora fantascienza, nel giugno del 2008 ci
siamo lasciati alle spalle ‘solo’ un anno di mercati negativi.

L’oro è salito a 25417,17 euro.

L’azionario MSCI World Momentum è
sceso a 18539,16 euro.

L’obbligazionario societario in
dollari è salito appena a 21421,95 euro.

Stessa cosa l’obbligazionario dei
paesi emergenti a cambio coperto: 21731.45 euro.

L’investitore si trova ad
aggiungere, come ogni anno fino alla soglia di 25417: 6877,84 in azionario MSCI
World Momentum, 3995,05 in obbligazioniario corporate USD e 3685,55 in
obbligazionario dei paesi emergenti euro hedged.

In totale a giugno 2008 investe
14558,44.

 

Giugno 2009:

La grande crisi è passata (anche
se l’investitore non lo sa ancora con certezza). Da marzo 2009, ultimo “bottom”
del mercato, i mercati si stanno riprendendo, le banche centrali sono
pesantemente movimentate, gli effetti sull’economia reale iniziano tragicamente
ad abbattersi sulla vita di tutti i giorni.

Il portafoglio dell’investitore è
il seguente:

Oro fisico: 28423,9 euro

Azionario MSCI World Momentum:
16449,4 euro

USD Corporate Bond: 26658,34 euro

Emerging Markets Bond Euro Hedged:
25917,72 euro

Sul secondo bottom il metodo ci
spinge di nuovo ad un versamento ingente sull’azionario MSCI World Momentum.

Nel giugno 2009 la soglia è 28424
euro ed il risparmiatore deve investire: 11974,6 euro nel MSCI World Momentum,
1765,56 nell’obbligazionario societario dollari, 2506,18 euro nell’obbligazionario
paesi emergenti.

Ecco il terzo grande investimento:
16246,34.

 

Il risultato finale è:

 

PHYSICAL GOLD: 28423 euro (gain +49%
visto che ho investito in tutto 13927,28 euro)

MSCI WORLD MOMENTUM: 28423 euro
(in perdita solo del -11,78% sui 32215,78 euro investiti)

USD CORPORATE BOND: 28423 euro (in
gain del +26,56% rispetto ai 22456,98 euro investiti)

EMERGING MARKETS BOND EURO HEDGED:
28423 euro (in gain del +57,53% rispetto ai 18042,71 investiti)

 

In totale, negli anni, l’investitore
ha versato 86642,75 euro ed il controvalore sul “bottom” del 2009 è di 113692 euro
(+31,22%).

 

Notiamo le differenze: se su un
portafoglio 25% in ognuno di questi asset l’investitore avesse investito 86642
euro il 1 giugno del 2009 dopo 10 anni avrebbe avuto 168280 euro circa, questo
perché gli asset prescelti hanno avuto un corso fortunato in questi dieci anni
(mentre pressoché tutti gli azionari NO). Tuttavia NON avrebbe avuto una
crescita costante dell’investimento ogni anno: la soglia del 2009 sarebbe stata
più bassa di quella del 2008. E soprattutto avrebbe dovuto “azzeccare” i giusti
4 asset da mettere in portafoglio.

Se nello stesso portafoglio l’investitore
avesse investito 8664 euro ogni anno avrebbe terminato a giugno 2009 con 130140
euro, quindi il “PAC” annuale su questi 4 asset sarebbe stato più redditizio,
sempre grazie alla fortuna in questo decennio di 3 investimenti su 4. Banalmente l’iniziare ad investire di più in oro già nei primi anni del decennio avrebbe portato nel 2009 una crescita più forte. Tuttavia
avrebbe dovuto sapere quanto deve investire e quanto impiegare per la spesa totale,
partendo con la significativa cifra di 740 euro circa mensili, anziché iniziare
con poco e incrementare quando il portafoglio già riportava significativi gain.
L’altro problema è che per fare un PAC non sono necessari asset decorrelati,
quindi l’investitore non sarebbe stato spinto a scegliere nel 1999 oro, bond
emergenti, obbligazioni societarie in dollari e azionario ‘momentum’. Più probabilmente
uno il PAC lo fa su Azionario Europa, Azionario USA, Azionario Giappone e
Azionario Emergenti. Infine, come dicevo, il PAC sconta di più le svalutazioni dell’asset di riferimento a fine accumulo. Con un PAC di 25% su ciascuno dei 4 asset in totale nel 2009 il gain sarebbe stato superiore grazie alle eccellenti performance nel decennio di Oro e Obbligazioni… ma il MSCI World Momentum a fine investimento riporterebbe una performance del -25,31% su quanto investito, ben peggiore che con il “value averaging” a pesi costanti.

La tecnica risulterebbe quindi
utile soprattutto alla finanza comportamentale: vedere perdite ridotte e
temporanee sui singoli asset del portafoglio nel corso dell’accumulo (credo che il -11,78% finale del
MSCI World Momentum lo possa tollerare anche l’anziano timoroso affianco alle
altre performance a doppia cifra degli altri tre investimenti). Oltretutto si può proseguire l’accumulo non per un numero di anni e con somme d’ingresso prefissate ma… come deciderà il mercato finché non si impiega tutta la liquidità disponibile.

Inutile aggiungere che quei 113692
euro del giugno 2009 sarebbero poi cresciuti a gennaio 2021 alla ragguardevole
somma di 365000 euro, con uno sharpe ratio record di 1.32

P.C. 11.12.2021

5 commenti su “RACCONTO: 1999-2009 un decennio difficile affrontato con una tecnica di “Value Averaging” con ribilanciamento a pesi fissi tra asset decorrelati (PARTE III)”

  1. La principale differenza sarà a mio avviso che la minore decorrelazione degli asset (almeno negli ultimi anni in cui sono stati in gain entrambi) porterà ad un accumulo più lento. Il che si può ovviare probabilmente (se le masse lo consentono, ovvio con 20000 euro divisi su 5 asset non molto) con revisioni più frequenti (ad esempio trimestrali). Però è un qualcosa che magari mi tengo in serbo per futuri portafogli…

  2. De-fender06

    Ciao Bow, come sempre è un piacere leggerti. In particolare quando fai analisi di questo tipo.
    Sarebbe bello provare a fare lo stesso 'esperimento' nel presente. Ma la domanda è sempre quella: 'su quali asset puntare?'. Oggi un portafoglio con 40% Bond e 20% oro mi pare un salto nel buio. Forse si potrebbe pensare anche ad una componente di crypto (ma personalmente me ne tengo alla larga). Mi domando se sia possibile fare qualcosa di simile ma dando dei pesi diversi alle compomponenti (non più, 25/25/25/25 ma ad esempio 50/20/20/10) e mantenendo questi pesi costanti con il ribilanciamento durante tutto l'arco dell'investimento.
    Grazie ed auguri!

  3. Ciao bow, complimenti per l'ottimo post.

    Credo ci sia un refuso nel gain del Physical Gold, anziché +49% non dovrebbe essere +104%?

  4. No, la cosa va studiata solo sulle proprie condizioni personali. Ribilanciare 20000 euro divisi su 12 asset può essere un lavoro di microscopia finanziaria con costi di transazione superiori al guadagno potenziale, per capirci.

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