Last Updated on 27/07/2024 by bowman
Dopo DECIO e ATLANTE proseguo la serie dei portafogli che hanno effettuato il loro investimento cosiddetto “All In” in un momento assolutamente sfavorevole, ‘azzeccando’ uno dei peggiori timing del decennio.
TALO, per maggiore sciagura, abbina al timing sbagliato la strategia di investimento “a focus” che tende a concentrare, anziché diversificare, il rischio. Per sua massima sfortuna il Focus è stato su due asset che, non lo avremmo mai potuto immaginare il 12 febbraio 2020, più di altri sono stati svalutati dalla tempesta della Pandemia Globale.
L’interessante analisi di correlazione/compensazione tra asset come l’obbligazionario di paesi emergenti e l’azionario Europa, si scontra purtroppo con una Pandemia che, da un lato ha colpito l’Europa con maggiore forza, perché lì si è concentrato l’effetto del Coronavirus nelle prime drammatiche settimane di chiusura prima che i provvedimenti monetari dei governi giungessero a sortire un effetto, trascinando ancor oggi una performance da inizio anno peggiore per l’azionario europeo che per altre aree geografiche (es. USA). In secondo luogo l’obbligazionario emergente è stato colpito dal crollo storico delle materie prime (petrolio in primis) correlate con il debito di alcuni paesi dell’insieme, e con la svalutazione delle valute più vulnerabili di questi paesi: il crollo dell’obbligazionario emergente di metà marzo non è stato ancora riassorbito interamente dopo 6 mesi.
TALO è a mio avviso un’ottima scuola su come comunque può e deve essere affrontato un investimento, in strumenti efficienti e diversificati, anche sbagliando clamorosamente strategia (con un focus che concentra nel punto sbagliato il rischio) nonché timing (ingresso due settimane prima di un finimondo).
La situazione di TALO, dopo 7 mesi, è la seguente:
TALO ha comunque raccolto, in questo difficile anno, 1356,96 euro netti di dividendi, che, come da mandato, devo andare ad accumulare nei due ETF JPM Emerging Sovereign Bond e VanEck Vectors Emerging Markets High Yield.
Del primo acquisto 7 quote al prezzo di 89,91 euro, per una spesa totale di 634,37 euro.
Del secondo acquisto 7 quote a 96,59 per un esborso totale di 681,13 euro.
Rimangono 41,46 euro liquidi.
La situazione finale di TALO è la seguente:
Posso fare delle osservazioni interessanti sugli asset di questo portafoglio:
1- L’Europa è stata molto sfavorita come mercato azionario, le aziende di tipologia “Value” sono state sfavorite rispetto alle Growth e la Sterlina è stata sfavorita rispetto all’Euro. Questo si riflette alla perfezione nel portafoglio: Glencore e Mondi (azionario europeo, in sterline di segmento ‘value’) sono gli asset più disastrosi del portafoglio. Hermes International, l’unico titolo “Growth” è l’unico in guadagno.
2- L’azionario europeo e l’obbligazionario emergente in dollari hanno performance assolutamente paragonabili (non considerando però i dividendi che migliorano notevolmente la performance dell’obbligazionario emergente). I due obbligazionari emergenti che hanno accumulato, ed accumulato un dividend-yield notevole per via del significativo rischio, sono quelli andati meglio.
Il grafico crescita EMB – EMU di 7 mesi fa è piuttosto eloquente nella direzione che ha preso questo focus di asset apparentemente complementari:
Ovviamente la criticità che porta in 7 mesi il capitale di TALO ad una performance di -8,56% è l’essere entrati praticamente sulla cuspide che ha preceduto il crollo.
Ritengo che TALO debba essere uno stimolo per chiunque per rendersi conto che si può investire con relativa ‘serenità’ con strumenti sani ed efficienti osservando un metodo di gestione dell’emotività tramite revisioni periodiche, cosa che dovrebbe fare a mio avviso un ‘buon’ consulente.
Questo perché TALO si presenta, pur con la sorte più avversa possibile, con una “perdita” tutto sommato a singola cifra.
Il prossimo appuntamento con questa interessante strategia e i suoi trend avvolti in due linee apparentemente complementari ma simmetriche, mai sovrapposte, è a metà aprile del 2021.
P.C. 14.09.2020