Oro, Spezie e Tulipani

Tavola Periodica dei Rendimenti (inizio 2020)

Last Updated on 27/07/2024 by bowman

Iniziamo il 2020 aggiornando la mia Tavola Periodica dei Rendimenti a 24 Asset Class:

Nota Metodologica:
Dal momento che l’altroieri ho postato un bel istogramma delle eccellenti performance YTD (Year-To-Date, ovvero ‘da inizio anno a oggi’) qualcuno potrà notare che, per dire, +21,1% nel primo semestre e +11,7% nel secondo non fanno, per le nostre Large Cap USA, il +35,69% del mio istogramma.

Allora, con questi grafici, tavole, valori YTD, non lo ripeterò mai abbastanza, si producono innumerevoli alchimie. Ci si siede nel centro Private oppure nell’ufficio del Promotore/Cfaofs con la poltrona frau, si scambiano due parole con cui abilmente ci invita a parlarci di noi, dei nostri desideri, delle cose belle che vorremmo fare e della nostra famiglia (il che attiva nel nostro cervello la serotonina e abbassa le onde beta, rilassandoci), poi si divaga su qualcosa che ci piace dagli hobby alle passioni ed infine appare il grafico. Il grafico è molto bello (magari ci sono anche le stelle di Morningstar), mostra evidente crescita, guadagno, un futuro a due cifre per i nostri risparmi. La Tavola Periodica (quelle che girano tra commerciali sono meno complesse della mia, non devono essere veri strumenti d’analisi) trasmette molta sicurezza che, comunque, nel tempo, l’investimento andrà bene.
Affidabilità, serotonina, rilassamento, fiducia, sicurezza, successo, ottimismo. Impossibile per un commerciale non vendere, è l’anima del commercio.

Però le tabelle, i grafici etc… lasciano il tempo che trovano. Quello che conta è l’euro netto, a fine orizzonte d’investimento, che mi trovo in più sul conto corrente, che posso spendere, che è tangibile, dove si scontano realmente provvigioni, commissioni, performance, imposte di bollo, tasse di capital gain, balzelli vari, ed anche errori di pianificazione. Quindi invito a prenderle con le molle, non farsene incantare come la falena dalla fiamma.

La matematica dei + seguiti da numeri a due cifre infatti è molto illusoria. E’ vero che quest’anno il ‘magico’ Nasdaq100 ha fatto +43%, ma se avesse perso il -43% il nostro capitale avrebbe, successivamente, avuto bisogno di una performance del +76% (tanto serve a 57 euro ‘superstiti’ per diventare 100) per tornare a zero. E se il nostro consulente dopo la perdita ci ha convinto a cambiare investimento “per recuperare”, utilizzando uno strumento fiscalmente inefficiente come un fondo o una polizza (facendo ripartire quindi la fiscalità al 26%) la performance necessaria diventa del +102%, per riavere i soldi nostri… e considerate che c’è l’imposta di bollo, le commissioni etc…

Comunque nella nostra tabella periodica e nel nostro istogramma la fonte è il grafico di crescita dell’ETF (in questo caso il iShares Core S&P500 USD Acc) preso su Morningstar. Andiamo a fare la ‘prova del nove’ per vedere se ho fatto bene i calcoli con i valori del NAV dell’ETF scambiato su Borsa Italiana (quello che probabilmente avremmo in portafoglio, comprandolo agevolmente dall’Home Banking).

IE00B5BMR087  quotava, a inizio 2019 euro 211,55.
Alla fine del primo semestre aveva un valore di chiusura del 26 giugno di 254,16 e quello di chiusura del 2 luglio a 258,42 con media 256,29. Questo valore rappresenta una crescita del 21,14% nel primo semestre, e quindi la Tabella Periodica riporta un dato corretto.
Alla fine del secondo semestre il titolo chiude a 285,65 che rapportato al nostro 256,29 da una crescita del 11,46% anch’essa molto congrua al valore della Tavola Periodica desunta da Morningstar.
Ma dividendo il valore di fine anno (285,65) per quello di inizio anno (211,55) ottengo: 1,3503.
La crescita del +35,03% è anch’essa piuttosto congrua con quella dell’istogramma.

P.C. 1 gennaio 2020

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