Last Updated on 27/07/2024 by bowman
Apriamo ottobre con una strategia diversa dalle solite, perché ottimizzata sulla base di un parametro noto come Sharpe-Ratio.
Il rapporto di Sharpe misura la performance di un investimento (o portafoglio) comparata ad un bene ‘privo di rischio’ (es. debito sovrano di un grande emittente considerato molto al sicuro dal rischio fallimento), dopo averla ponderata per il rischio (solitamente misurato, in un portafoglio, come la sua oscillazione nel tempo).
PER DEFINIZIONE non ha senso parlare di Sharpe Ratio, rapporto rischio/rendimento o volatilità se non si fa riferimento al corso storico dell’investimento.
Alcuni consulenti diranno “eh, sì, ma è sbagliato considerare il rischio solo sulla base di dati storici” (suggerendo che la sciagura è sempre in agguato e loro la sanno lunga), ma se dicono così e pensano magari di fare contemporaneamente meglio del mercato nel proteggersi dal rischio allora gli indicatori come la volatilità, lo Sharpe Ratio, l’efficienza del portafoglio, se mi permettete, non possono utilizzarli.
Perché si basano su dati storici, su un periodo storico di osservazione. Poi mi spiegheranno anche la formula che utilizzano per anticipare il futuro in maniera scientifica, intanto lo Sharpe Ratio è dato da tale semplice rapporto:
Laddove Ra è il rendimento di un investimento (medio, nel tempo preso in esame), Rb è il rendimento dell’ipotetico investimento privo di rischio (o con minimo rischio, diciamo, per molti risparmiatori italiani ha senso valutare il tasso che ottengono sulla liquidità) e come divisore abbiamo la Deviazione Standard dell’andamento dell’asset. Deviazione Standard? Lo scarto quadratico medio, quanto gli elementi di una popolazione (i valori giornalieri di un portafoglio) si disperdono intorno ad una posizione.
In soldoni: il portafoglio ha reso il 6% annuo, media degli ultimi 20 anni? Sì, ma rispetto a questo 6% una cosa è passare da -40% a +46% ogni giorno (rischio alto, dispersione alta) ed un’altra è crescere costantemente un trecentosessantacinquesimo di 6% ogni giorno, in maniera identica, per 20 anni (deviazione zero, volatilità zero, rischio bassissimo rispetto a quel rendimento).
Come spiegato alla creazione, TERZIO pondera 1/3 del portafoglio tenuto su liquidità (no oscillazione di mercato), e 2/3 composto da asset decorrelati (treasury bond lunghi, treasury bond medio termine, treasury bond con hedging sull’euro, titoli di Stato di paesi emergenti con hedging sull’euro, azionario dei paesi sviluppati a minima volatilità, azionario dei paesi sviluppati a momentum di mercato ed azionario Europa a piccola capitalizzazione) in porzioni da ribilanciare ogni 6 mesi.
Questo sotto-portafoglio ha riportato nel decennio appena trascorso una dispersione/deviazione standard/volatilità del 5,6% a fronte di un rendimento medio annuo del 7,7%, quindi uno Sharpe-Ratio da record.
Lo pondero con liquidità perché, come ho sempre detto, il decennio appena trascorso ha avuto caratteristiche uniche… banalmente se bilanciassi Nasdaq e Bitcoin otterrei in quel decennio uno sharpe ratio (dovuto a rendimenti record) ancor più elevato… ma li starei concentrando rischio su asset che si sono rilevati baciati dal mercato, non lo starei diversificando e bilanciato su asset antitetici (es. i treasury bond e l’azionario momentum).
Verificheremo nel tempo l’efficienza di questa strategia.
Cosa è accaduto in questi sei mesi?
TERZIO è passato in 6 mesi esatti da 50000 a 52045,16 euro di controvalore. Un gain del +4,1% in 6 mesi, con un portafoglio che ha 1/3 di azionario ed 1/3 di liquidità.
Secondo le regole che mi sono dato i tre asset che hanno infranto la soglia di peso ponderata (per fortuna Terzio non si è mosso tutto in maniera simmetrica, sarebbero andati in malora i principi di bilanciamento e di decorrelazione degli asset!) sarebbero ancora ‘sopportabili’. Questo perché mi sono concesso un 10% di tolleranza (quindi per dire il Momentum passato da 20% a 21% poteva anche raggiungere 22%). Ovviamente i pesi degli Asset si calcolano non considerando la liquidità (quindi la ponderazione del loro sotto-totale), mentre la liquidità si pesa sul controvalore complessivo di tutto.
Ad oggi giudico rischiosa la crescita un pò troppo significativa per un portafoglio così prudente in 6 mesi, e, soprattutto, l’attuale situazione mi consente di ribilanciare tutto con una sola, semplice operazione.
Vendo quindi 10 quote di xTrackers MSCI World Momentum. Al prezzo attuale di 46,62 questo mi frutta 466,2 euro, ma considerando 11,31 euro di capital gain che pago e 5 euro di transazione la liquidità sale da 1666,66 a 2116,49.
E tutto è di nuovo meravigliosamente bilanciato:
Il prossimo ribilanciamento è previsto a fine marzo, quando Terzio compirà un anno.
P.C. 01.10.2021